Portiamo in classe il WRW!

Portiamo in classe il WRW!

Come iniziare? Da dove partire per portare in classe il WRW (laboratorio di lettura e scrittura) nella Scuola Secondaria di I Grado? Non c’è una risposta univoca, standard: in questo articolo vi condivideremo alcuni suggerimenti legati alla nostra esperienza.

Iniziamo dall’orario: come suddividere le 6 ore di italiano in maniera adeguata se volessimo applicare in modo integrale la metodologia WRW?
Innanzitutto mettiamo da parte l’una/due ore che di solito dedichiamo alla riflessione sulla lingua. Ci rimangono quattro/cinque ore. Possiamo procedere secondo due modalità:

  • portare avanti parallelamente il laboratorio di lettura e quello di scrittura, per esempio dedicando tre ore (non di meno) alla scrittura e una/due alla lettura;
  • lavorare “per blocchi” e investire tutte le ore alla lettura per alcune settimane e poi dedicarne altrettante alla scrittura, in modo alternato.

La seconda opzione è quella che, negli anni, ci ha dato le maggiori soddisfazioni: le energie cognitive nostre e della classe sono concentrate su un solo “compito”; non passa troppo tempo tra una sessione di laboratorio e l’altra, e quindi non si perde il filo del discorso.
Ma, così facendo, la lettura e la scrittura vengono tralasciate per alcune settimane? No, non accadrà, perché durante il modulo di scrittura si proporrà la lettura autonoma durante i primi 10-15 minuti di ogni sessione di scrittura, e durante le settimane dedicate al laboratorio di lettura spesso si lavorerà sull’obiettivo di “scrivere sul leggere”. 

E se non ce la sentissimo di sperimentare in toto il WRW? Nessun problema, si può decidere di portare in classe anche un solo percorso o concentrarsi solo sul laboratorio di lettura sfruttando gli strumenti presenti, per esempio, nell’antologia Il grande gioco delle storie, dove puoi trovare moduli di lettura e scrittura che permettono una sperimentazione guidata.

Che il WRW si applichi integralmente o in parte, è bene avere chiaro in mente come è strutturata una sessione di laboratorio: la scansione canonica dei 50-60 minuti di lezione prevede una prima parte di lezione frontale (minilesson) della durata di massimo 15 minuti, seguita da un ampio spazio per il lavoro individuale di lettura o scrittura e si conclude con un momento di condivisione (a coppie o in plenaria) di qualche buon risultato ottenuto durante la sessione. 

Ricordiamo che durante la minilesson viene fornita, illustrata e sperimentata una strategia che con il tempo entrerà a far parte della cassetta degli attrezzi delle ragazze e dei ragazzi.
Ma quindi in ogni sessione-lezione va introdotta una strategia nuova? Ve lo sconsigliamo: dobbiamo selezionare poche strategie sulla base della nostra programmazione e degli obiettivi che ci prefissiamo. Queste vanno reiterate spesso, cambiando i testi sulle quali applicarle (mentor text), in modo che possano venire assimilate al meglio. 
Questo si può fare anche e soprattutto se si decide di sperimentare solo un aspetto del laboratorio: scegliete un’unità da affrontare in classe, leggete tutti i testi antologizzati, individuate quali strategie tra quelle proposte all’inizio del volume possono supportare la comprensione e l’analisi di quei testi. Partite da quella che ritenete più importante: applicatela sul primo testo, sul secondo e sul terzo. Quando vedete che è stata interiorizzata, proponetene un’altra.  

Le strategie possono essere di diverso tipo: soprattutto all’inizio forniremo strategie procedurali che ci serviranno per creare l’ambiente di apprendimento e familiarizzare con gli strumenti (per esempio: come prendere in prestito un libro dalla biblioteca di classe, come tener traccia delle letture, come utilizzare il quaderno o il taccuino, come porsi durante una condivisione…). Poi potremmo lavorare sul coinvolgimento, sulla motivazione verso la lettura (per esempio: come scegliere un libro, cosa fare quando si inizia un libro, cosa fare quando perdo il filo, cosa fare se mi stanco). 
Lo step successivo prevede strategie più tecniche, legate alle competenze di lettura e scrittura, a seconda del modulo che stiamo affrontando. Per esempio, tra le prime strategie da fornire per supportare la comprensione vi è certamente Che story(a)!, che può essere ripresa ogni volta che si propone un testo autoconclusivo. 

Nel laboratorio di scrittura si lavora su alcune tipologie testuali o generi in modo approfondito supportando tutto il processo di scrittura, dall’immersione (cioè la lettura di testi modello di qualità a cui fare riferimento, come vi abbiamo raccontato qui, alla prescrittura (con la raccolta delle idee e la pianificazione), alla stesura e revisione del testo con migliorìe successive, alla sua correzione formale e infine alla pubblicazione con l’autovalutazione (e la valutazione). In ognuna di queste fasi si propongono alcune specifiche strategie.
Per esempio, in un primo anno di laboratorio, si può pianificare un modulo di scrittura sul testo poetico e, dopo aver letto e commentato alcune poesie tramite il thinking talking (la verbalizzazione dei pensieri che sorgono durante una lettura) e i vari momenti di condivisione, si accompagneranno le nostre giovani penne a scovare la poesia che le circonda attraverso alcuni attivatori (come Gli occhiali e il cuore del poeta). Ma fondamentali saranno anche le strategie di scrittura che forniremo per la stesura e la revisione, come L’io al centro

Risulta quindi fondamentale avere chiaro in mente le aspettative e i traguardi da raggiungere per poter individuare le strategie da inserire nella nostra programmazione. Non dimenticate di mettervi in gioco in prima persona, sperimentando queste stesse strategie per verificarne gli step e per prevedere le difficoltà che si potrebbero presentare alle nostre studentesse e ai nostri studenti. In questo modo saremo più sicuri nel sorreggerli in questo cammino e potremo eventualmente modificare l’itinerario.

Buon viaggio a tutte e tutti con il WRW!

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