L’immersione: tuffarsi nei testi prima di scrivere

L’immersione: tuffarsi nei testi prima di scrivere

Forse lo avrete sperimentato anche voi: lavorare intensamente su un determinato argomento o vivere con ogni fibra del vostro corpo un’esperienza fa sì che risulti quasi naturale e spontaneo trovare o cercare collegamenti tra quanto vissuto o studiato e ciò che ci circonda. È come se indossassimo degli occhiali che ci fanno vedere il mondo con un determinato filtro. 

Ecco, questo è proprio ciò che ci capita ogni volta che ci prepariamo per le immersioni. No, non quelle subacquee, ma quelle tra le pagine dei libri, che precedono la fase di scrittura di un testo all’interno di un percorso di writing workshop. Prima di affrontare la pagina bianca, immergersi nella lettura di diversi brani di qualità di un determinato genere testuale o letterario, viverli intensamente anche attraverso strategie di comprensione, studiarli e confrontarsi su di essi, tutto questo fa penetrare in noi le molecole di quell’acqua così benefica e vitale, e alimenta il nostro cervello da scrittrici e scrittori. 

Come di consueto, l’insegnante mentore sperimenta in prima persona quanto poi proporrà come attività didattica: per questo quando stiamo pianificando, per esempio, un’unità didattica di scrittura del testo poetico, leggiamo e rileggiamo tante poesie e raccolte (le nostre preferite le trovate qui) a caccia di quelle che si prestano meglio a essere modelli di scrittura per i nostri ragazzi e ragazze. Selezioniamo in questo modo una rosa di testi mentore in cui spiccano quelle caratteristiche e quegli elementi di qualità che vorremmo ritrovare poi anche nei testi scritti in classe, con il supporto di specifiche strategie. 

Uno strumento che si può rivelare un ottimo alleato in questa fase è proprio l’antologia: una raccolta di testi scelti appositamente per giovani lettrici e giovani lettori che offre una grande varietà di argomenti e livelli adattabili a diversi scopi, e che ci può aiutare così a integrare la nostra selezione.

Un buon testo mentore dovrebbe rispondere a determinate caratteristiche: 

  • essere del genere testuale su cui si lavorerà in scrittura; 
  • essere completo o quantomeno autoconclusivo;
  • esemplificare l’applicazione di una o più strategie di scrittura sulle quali si intende porre l’attenzione degli studenti e delle studentesse;
  • essere accessibile (vicino al livello di competenza della classe) dal punto di vista linguistico;
  • trattare un contenuto possibilmente rilevante per il sentire della giovane comunità di lettrici e lettori alla quale verrà proposto;
  • essere un modello anche dal punto di vista della quantità o del volume di scrittura che vorremmo ritrovare nei testi realizzati in classe.

Vi segnaliamo, a esemplificazione di quanto scritto, due testi mentore presenti nell’antologia Il grande gioco delle storie: il primo si presta bene ad alcune attività introduttive alla scrittura del genere narrativo, il secondo invece è adatto a modellare la scrittura di testi espositivi.

Ma, concretamente, che cosa succede durante la fase di immersione?

Se è la prima volta che questa attività viene introdotta, allora può essere più efficace una conduzione diretta del docente che propone un testo alla volta: mediante thinking talking (in estrema sintesi, riflessioni ad alta voce su ciò che ci colpisce del testo), domande che stimolino l’osservazione, l’analisi e l’interpretazione, e attività che supportino la condivisione e la negoziazione di significati vengono fatte emergere le caratteristiche peculiari del testo e del genere d’appartenenza. 

Diversamente, se la classe è già avvezza a questo approccio, si può proporre un’immersione che dia maggiore responsabilità e autonomia alle ragazze e ai ragazzi: senza timore inforcheranno gli occhiali di chi scrive libri per professione e scandaglieranno i testi seguendo il modello delle immersioni precedentemente affrontate sotto la guida dell’insegnante mentore.

Il tutto può essere formalizzato al termine dell’immersione in una checklist che sarà per le studentesse e gli studenti un utile strumento di automonitoraggio e autovalutazione durante la stesura autonoma del loro testo. 

Risulterà quindi chiaro che durante il processo di scrittura, a supportare le fasi di ideazione e revisione, non ci sarà solamente il docente che fornirà strategie di scrittura durante la minilesson iniziale e durante le consulenze, ma anche tutti i testi letti durante l’immersione. A questi le ragazze e i ragazzi potranno ritornare qualora sentissero la necessità di richiamare meglio alla mente una determinata strategia che ha portato a una scrittura di qualità.

Per tutti questi motivi la fase di immersione richiede un tempo disteso e variabile: a seconda della lunghezza e della complessità dei testi e dell’esperienza della comunità-classe, si può decidere di dedicare dalle tre alle sei ore. Non sarà tempo perso, ma acqua benefica che farà crescere rigogliosi e variopinti fiori. 

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