5 10 15 | Ad alcuni – cioè non a tutti. E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza. Senza contare le scuole, dove è un obbligo, e i poeti stessi, ce ne saranno forse due su mille. Piace – ma piace anche la pasta in brodo, piacciono i complimenti e il colore azzurro, piace una vecchia sciarpa, piace averla vinta, piace accarezzare un cane. La poesia – ma cos’è mai la poesia? Più d’una risposta incerta è stata già data in proposito. Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo Come alla salvezza di un corrimano. (Wisława Szymborska, La fine e l’inizio, traduzione di P. Marchesani, Scheiwiller editrice, Milano 1997) |
Per rubare le parole a Szymborska, ad alcuni, cioè non a tutti, piace la poesia. Sicuramente noi docenti di lettere facciamo parte di quegli “alcuni”. Come riuscire a condividere questa passione con le nostre studentesse e i nostri studenti, per far sì che quell’“alcuni” sia un po’ più popolato e soprattutto per invertire la rotta di quell’“obbligo” del v. 4, che spesso porta a disaffezione?
Nancie Atwell, uno dei nomi più famosi collegati al Writing and Reading Workshop, in In The Middle, racconta una delle routine didattiche a lei più care, il daily poem: la lettura quotidiana da parte dell’insegnante di una poesia, seguita da una breve discussione di classe e da un lavoro personale di riflessione sugli aspetti che hanno colpito maggiormente.
In che modo? Si tratta semplicemente dell’applicazione della strategia IMPRESSIONI, cioè il fissare su carta (anche attorno alla poesia stessa, magari utilizzando colori o simboli) un verso che risuona, una metafora che spicca, l’uso particolare della punteggiatura, una parola che fa riferimento al mondo sensoriale, o ancora un passaggio che non abbiamo compreso o che ci fa nascere delle riflessioni.
Questa pratica è efficace per creare e sostenere una comunità di lettori e lettrici e per sviluppare occhio critico, orecchio attento, criteri e lessico specifico per parlare di letteratura. Il daily poem ha la stessa funzione della corolla dei fiori: attrae senza spaventare, anzi invoglia fortemente, accompagna dolcemente verso il nettare.
Nel Laboratorio di lettura e scrittura, le poesie occupano un posto privilegiato lungo tutto il triennio. Nel curricolo verticale WRW troviamo infatti moduli di poesia strutturati per andare sempre più in profondità: gli strumenti di comprensione e analisi che forniamo agli studenti dovranno essere infatti di livello sempre più complesso, in modo da ottenere gradualmente sia un aumento della qualità della risposta al testo (via via meno superficiale) sia della qualità e della profondità della produzione poetica. Le studentesse e gli studenti sono accompagnati non solo nel leggere poesia ma anche nello scriverla: dopo aver esplorato e abitato diverse poesie, aver interiorizzato alcuni strumenti di comprensione e analisi grazie ai daily poem e a intere sessioni di immersione nei testi poetici, le ragazze e i ragazzi sono pronti al passaggio successivo, cioè sperimentarne la scrittura.
Nulla è lasciato al caso: il processo viene supportato in ogni sua fase, dalla generazione di idee alla selezione di un’idea da sviluppare, all’organizzazione del testo, alla scrittura e revisione fino all’editing (la correzione formale) e alla pubblicazione. Le strategie e gli strumenti proposti tengono in considerazione l’evoluzione psicologica e cognitiva dei giovani scrittori e delle giovani scrittrici, così come gli argomenti trattati nelle varie composizioni poetiche diventano via via più complessi: gli alunni e le alunne imparano ad allargare lo sguardo, partendo dalla propria persona per poi arrivare più in profondità osservando il mondo che li circonda.
L’insegnante in questo percorso ha funzione di mentore: si mostra per primo come appassionato lettore e conoscitore di poesia, ne parla con entusiasmo, porta in classe diversi testi che propone anche come oggetto di discussione e riflessione, dando voce e spazio alle diverse interpretazioni che nascono all’interno della classe.
Tutto nasce da qui: il desiderio di far innamorare anche altri di questa forma letteraria densa di significati che a volte può spaventare chi non la frequenta. Ecco perché diventa fondamentale proporla fin da subito in classe e a maggior ragione anche alla secondaria di primo grado per, come dice Giusi Quarenghi, «allargare la bolla d’aria che i ragazzi respirano, aprire nuovi spazi» oltre a quelli che usualmente abitano.
Vi suggeriamo alcune raccolte poetiche da “respirare” in prima persona e poi da portare in classe:
- Ilaria Rigoli, A rifare il mondo, illustrazioni di Ilaria Faccioli, Bompiani, 2022
- Silvia Vecchini, Acerbo sarai tu, illustrazioni di Francesco Chiacchio, Topipittori, 2019
- Silvia Vecchini, In mezzo alla fiaba, illustrazioni di Arianna Vairo, Topipittori, 2015
- Silvia Vecchini, Poesie della notte, del giorno, di ogni cosa intorno, illustrazioni di Marina Marcolin, Topipittori, 2014
- Giusi Quarenghi, La capra canta, illustrazioni di Lucio Schiavon, Topipittori, 2021
- Chiara Carminati, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans, illustrazioni di Pia Valentinis, Bompiani, 2023
- Carl Norac, Il tuo nido, il mondo, traduzione di Silvia Vecchini, illustrazioni di Anne Herbauts, Topipittori, 2023
- Sharon Creech, Amo quel cane. Odio quel gatto, traduzione di Andrea Molesini e Riccardo Duranti, Mondadori, 2023
- “Junior Poetry Magazine – Periodico letterario per giovani poeti”