Writing and Reading Workshop: come introdurlo al biennio?

<i>Writing and Reading Workshop</i>: come introdurlo al biennio?

Incontrare, studiare, sperimentare il metodo del Writing and Reading Workshop è una delle più interessanti sfide didattiche a cui ci siamo dedicate negli ultimi anni: l’obiettivo è stato coniugare, nel contesto del nostro liceo scientifico, le richieste del percorso di Italiano con il quadro pedagogico su cui si innesta questo metodo. 
È una strada in divenire, da calibrare passo passo, in relazione alla classe e ai ragazzi, non una ricetta da applicare a priori. 
Di certo abbiamo sentito la necessità di andare alla radice dei contenuti richiesti dalle linee guida ministeriali: le studentesse e gli studenti hanno sempre più bisogno di trovarsi coinvolti nel lavoro che viene proposto in classe, con la possibilità di fare scelte ma anche di ritrovarsi guidati in una routine con input chiari e tempi ben strutturati.
La loro crescente difficoltà a concentrarsi richiede una nostra adeguata risposta in tema di chiarezza di richieste e obiettivi
Il WRW ci ha insegnato a focalizzare l’obiettivo (finish line) e a suddividere il percorso in step intermedi che abbiano sempre al centro l’operatività degli alunni, la collaborazione con i compagni e dove l’insegnante assume il ruolo di facilitatore dell’apprendimento.

In concreto, nelle quattro ore di italiano previste dal curriculum, si affrontano la lettura e la scrittura con modalità laboratoriali, ci si confronta con i compagni sulle questioni specifiche che i testi ci hanno messo davanti e si apprendono strategie applicabili ad altri contesti. 
Facciamo un esempio relativo al laboratorio di scrittura.

Vogliamo che la nostra classe impari a scrivere un testo autobiografico: secondo il metodo WRW, la prima cosa da fare è immergersi nei testi d’autore per imparare da loro le caratteristiche del genere e alcuni trucchi del mestiere (che di volta in volta decideremo, calibrando sul livello degli alunni).
Un percorso che abbiamo sperimentato nelle nostre classi è l’immersione in Open, di Andrè Agassi, un libro che è in genere molto apprezzato dalle ragazze e dai ragazzi perché parla di sport, di un grandissimo campione ma anche della fatica di crescere e di fare le scelte giuste. (Potete sperimentarlo anche voi, sfogliando la strategia allegata tratta dalla nuova antologia per la scuola secondaria di secondo grado Una nuova vita.)

Da questo romanzo, scegliamo alcuni passaggi – i cosiddetti “testi modello” – dai quali è possibile enucleare una strategia di scrittura o una caratteristica del genere; a questo punto forniamo chiare indicazioni di lavoro per portare gli alunni alla scoperta del focus. 
Al termine della lettura condivisa, la classe è chiamata a mettersi in gioco sulla strategia individuata; in alcuni casi possono essere utili degli organizzatori grafici. Strategia dopo strategia, ogni alunno è stimolato a creare progressivamente il proprio testo autobiografico, scegliendo nella propria vita un momento significativo e mettendo in atto le tecniche imparate. 
Una saggia idea che il WRW porta avanti è che i testi vadano letti in modo integrale, dando ai ragazzi la possibilità di scegliere liberamente un romanzo, senza puntare esclusivamente su letture uguali per tutta la classe. Questo rende l’alunno maggiormente protagonista e permette a noi di creare una comunità dei lettori: la classe diventa pian piano un posto dove è naturale parlare di libri, scambiarsi consigli e idee di lettura, dove anche i ragazzi che fanno più fatica a scegliere un titolo possono pian piano prendere confidenza ascoltando i compagni.
Nella pratica didattica spesso accade che scrittura e lettura procedano insieme e che le attività che noi proponiamo ai ragazzi siano il frutto di questa contaminazione. 

Questo avviene per esempio per la poesia
Cos’è la poesia e perché i poeti scrivono? Ma soprattutto perché non dare a ogni alunno la possibilità di esprimersi, di creare la propria poesia? Abbiamo chiesto a grandi poetesse e poeti del passato ma soprattutto del presente quali parole scegliere e quali strategie possono funzionare. (Un esempio lo trovate anche nel file allegato tratto dalla nuova antologia Una nuova vita).
Saffo ci insegna “qual è la cosa più bella”, Chandra Livia Candiani esprime le proprie emozioni rispecchiandosi in un lupo che la protegge1, Eugenio Montale scrive una poesia per un oggetto smarrito in albergo2… Sono tutti spunti da cui partire per imparare da dove può nascere una poesia e per provare a scrivere la nostra. 

Insomma: leggere le parole delle grandi autrici e dei grandi autori ci aiuta a riflettere su chi siamo, su quello che ci piace o che ci fa soffrire. 
Il metodo WRW ci ha offerto un laboratorio sempre aperto, un approccio operativo sul fare, un modo di stare dentro la letteratura e le opere dei grandi, e questo crediamo sia il vero scopo di una didattica efficace e costruttiva
Un talismano per provare a trasformare i nostri studenti in lettori consapevoli, critici e appassionati, lettrici e lettori per la vita. 


1 C.L. Candiani, “Allora senti” in Fatti vivo, Einaudi (2017)

2 E. Montale, “Lo abbiamo rimpianto a lungo l’infilascarpe” in Satura, Mondadori (1971)

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