Leggere per conoscere e non dimenticare: il diario dei lettori

Leggere per conoscere e non dimenticare: il diario dei lettori

L’attività progettata nell’ambito del dipartimento di Lettere del Liceo Crespi, a cui ho preso parte anche in qualità di animatrice digitale, per supportare colleghe e colleghi nella scelta di un’applicazione adeguata e sicura, mi ha offerto l’occasione di proporre alla mia classe, in qualità di insegnante di Italiano e Geostoria, un approfondimento sugli argomenti trattati e Padlet, ancora una volta, mi è stato d’aiuto. 

Perché non scegliere un altro strumento? 

Innanzitutto perché penso fermamente che a noi docenti non servano tanti strumenti, ma che ci servano solo quelli giusti, e per me lo sono quando consentono collaborazione e interazione e quando tra le loro caratteristiche non mancano accessibilità e versatilità. Osservare i miei studenti alle prese con Padlet, inoltre, mi avrebbe consentito di assicurarmi che ne avrebbero fatto un utilizzo corretto e consono alle circostanze nel momento in cui avrebbero lasciato il loro contributo sul Muro della memoria: parole per non dimenticare.

Ecco quello che ho proposto. 

Prima delle vacanze di Natale, e dopo aver svolto un’attività preparatoria a quella che i miei studenti avrebbero affrontato nel mese di gennaio assieme ai compagni delle altre classi, ho assegnato loro la lettura del romanzo La tregua, di Primo Levi e condiviso il Padlet creato per l’occasione, la cui funzione è stata quella di essere un diario di lettura condiviso
Al suo interno ho inserito due annunci: uno con le motivazioni delle mie scelte, l’altro con le istruzioni operative per spiegare ai ragazzi come avrebbero dovuto procedere. Mai sottovalutare l’importanza di esplicitare obiettivi e di fornire indicazioni precise su cosa fare e come farlo, mi sono detta. E così li ho anche lasciati liberi di sperimentare l’uso dell’applicazione, pur sempre sotto la mia supervisione.

Sfruttando il modello “Colonna”, che consente di raggruppare i contenuti in colonne, appunto, a cui è possibile anteporre un titolo, ho organizzato il Padlet dedicando uno specifico spazio a ogni capitolo del libro, e chiesto agli studenti di inserire riflessioni e citazioni man mano che fossero andati avanti con la lettura. Li ho invitati inoltre a interagire tra di loro, commentando a vicenda i contributi lasciati sul diario, che il giorno della discussione sul libro abbiamo utilizzato come canovaccio. 

Avere un diario di lettura condiviso mi è servito a:

  • avere evidenza della partecipazione degli studenti a un’ attività che spesso non è semplice monitorare. Certo non è da escludere che abbiano potuto contribuire anche senza aver letto, ma a ogni modo ho la certezza che tutti abbiano quanto meno dovuto prendere in considerazione l’attività. 
  • sperimentare una strategia per motivare i ragazzi alla lettura  
  • dare la possibilità a chi preferisce farlo per iscritto e non verbalmente di esprimere opinioni e riflessioni anche al di là del momento diretto di confronto
  • valorizzare le capacità critiche degli studenti più sensibili verso attività di lettura, analisi e interpretazione 
  • creare un luogo di confronto alternativo, che consente di fruire e riprendere i contributi anche in un secondo momento e in modalità asincrona 
  • lasciare una traccia ordinata e organica del lavoro svolto
  • rafforzare il senso di appartenenza al gruppo classe accrescendo le occasioni di confronto e di interazione
  • osservare e valutare le loro competenze digitali e individuare obiettivi di miglioramento

L’utilizzo di Padlet come diario di lettura può essere fatto anche partendo dalla lettura e dal commento di un articolo o di contenuti disponibili sul web e ovviamente adeguando le richieste per gli studenti agli obiettivi specifici che intendiamo raggiungere proponendo l’attività. 

E proprio perché Padlet è uno strumento versatile, non resta che immaginare in quanti altri modi potrebbe tornare utile: 

  • Padlet a colonna possono servire per allestire spazi in cui gli studenti lavorano in gruppi. Ogni colonna può essere riservata a un gruppo specifico, che vi inserirà materiali e contributi.
  • Padlet a tela sono utilissimi per creare schemi, mappe concettuali e mentali interattivi e collaborativi.
  •  Padlet a lista possono aiutarci a simulare le bacheche dei social network, utilissime per attività finalizzate, ad esempio, alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo. 

E poi ancora potremmo creare semplici bacheche, linee del tempo, geomappe, raccoglitori tematici e tutto ciò che la creatività saprà suggerire. 

Da animatrice digitale sento poi di condividere un’ ultima riflessione. 
A prescindere da quale esso sia, uno strumento deve sempre rispondere ai criteri di sicurezza per gli utenti che lo utilizzano e di adeguatezza in funzione degli obiettivi che occorrere raggiungere. Inoltre, anche e forse soprattutto in questa fase di grande rinnovamento digitale della didattica, deve rimanere sempre e solo uno strumento, da utilizzare con abilità, il che comporta anche saper riconoscere il momento in cui è meglio riporlo nella nostra cassetta.

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