Riunione del Dipartimento di Lettere del Liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio, settembre 2021. Tra i punti all’ordine del giorno la definizione di un’ attività finalizzata alla commemorazione delle vittime della Shoah in occasione del Giorno della Memoria, da svolgere nelle classi prime e seconde del nostro Istituto.
Si dibatte, ci si confronta: tra gli obiettivi ci sono anche quelli di coinvolgere attivamente gli studenti, creare le condizioni affinché si possa favorire la loro partecipazione nel modo più significativo e appropriato alle circostanze, al contesto formativo ed educativo, ma anche adeguato alla loro realtà. Insomma, una bella sfida!
Sul fatto che l’input iniziale sarebbe stato di tipo letterario nessun dubbio, bisognava solo decidere se assegnare la lettura di un libro, proporre la visione di uno spettacolo teatrale o di un film. Alla fine la scelta è ricaduta su quest’ultima opzione: gli studenti, insieme a uno dei propri insegnanti, hanno assistito alla proiezione del film Jojo Rabbit, diretto da Taika Waititi e liberamente ispirato al romanzo Il cielo in gabbia di Christine Leunens.
Poiché nella nostra scuola i ragazzi hanno la possibilità di partecipare al “Cinema Scuola LAB”, laboratorio tenuto da esperti del settore e da docenti adeguatamente formati, che fornisce loro gli strumenti per la decodifica e la comprensione profonda del linguaggio cinematografico, si è pensato di far seguire alla visione del film una lezione tra pari per guidare gli studenti meno esperti nell’analisi del messaggio della pellicola, avvalendosi anche di strumenti specifici e potenziando così capacità critiche e interpretative.
All’intervento di peer education è poi seguito un dibattito in classe, arricchito dai contributi che ogni insegnante di Geostoria ha liberamente scelto e proposto per stimolare ulteriormente, gestire e mediare il confronto tra gli studenti.
Ovviamente non sarebbero potuti mancare un momento di lavoro individuale e un’attività di restituzione. Si è quindi chiesto agli studenti di produrre una riflessione personale con cui commemorare le vittime della Shoah e mantenerne viva la memoria. In questa fase abbiamo fatto ricorso a uno strumento digitale che ci ha consentito di mettere in connessione i contributi dei singoli.
L’apporto di ognuno è servito quindi a definire una dimensione comune, in cui è stato possibile riconoscersi in quei valori condivisi, che sono alla base del senso di appartenenza necessario per mantenere viva la Memoria collettiva. È nato così il nostro Muro della Memoria: parole per non dimenticare, creato con Padlet. Uno spazio virtuale in cui sono affisse riflessioni nate da esperienze reali: di studio, analisi, ricerca e confronto; offerto poi a tutta la nostra comunità scolastica attraverso la pubblicazione sul sito dell’istituto.
Le evidenze per la valutazione sono state diverse e i docenti che hanno condotto l’attività hanno avuto modo di osservare e valorizzare competenze e atteggiamenti, ognuno tenendo conto anche degli obiettivi specifici della propria programmazione. Un lavoro di squadra, insomma, in cui la somma delle singole professionalità e sensibilità ha prodotto un risultato di cui andiamo fieri.
Padlet si è rivelato uno strumento adeguato agli obiettivi e alle strategie della nostra progettazione, semplice da utilizzare e da condividere e si presta anche a molte altre attività da proporre in classe, gestibili individualmente dai singoli docenti.
Eccone un esempio: Leggere per conoscere e non dimenticare: il diario dei lettori