Una lettera famosa: Plinio il Giovane descrive l'eruzione del Vesuvio

Una lettera famosa: Plinio il Giovane descrive l'eruzione del Vesuvio

Nel 79 d.C. si è verificata la disastrosa eruzione del Vesuvio responsabile della distruzione delle città di Ercolano, Pompei e Stabia. Un cronista di eccezione, Plinio il Giovane, scrive all’amico Tacito (Epistulae VI, XVI), una descrizione dettagliata dei tragici avvenimenti di cui è stato spettatore che gli ha permesso di narrare come lo zio, Plinio il Vecchio, a capo della flotta romana, morì nel porto di Stabia in conseguenza dell’eruzione. Nella cronaca puntuale dei fenomeni registrati da Plinio il Giovane si caratterizza l’attività vulcanica definita appunto pliniana.  

La lettura della traduzione di questa Lettera è molto interessante perché permette di seguire la sequenza degli eventi che Plinio il Giovane  dichiara di aver “ …. partecipato o che mi sono state riferite immediatamente dopo, quando i ricordi conservano ancora la massima precisione.”

In realtà tutte le 50 Lettere sarebbero da considerare per le ricche informazioni che racchiudono sulla cultura e sulla civiltà romana di quel periodo; in molte di esse viene presentato il profondo amore per la conoscenza di Plinio il Vecchio reso tangibile nella sua opera Naturalis historia, un vasto compendio enciclopedico di cosmologia, geografia, botanica, medicina, mineralogia che è riuscito a tracciare nonostante il suo ruolo di comandante della marina e dell’esercito romano

Un ritratto di Plinio il Vecchio filosofo e naturalista, comandante della marina e dell’esercito dell’Impero Romano.

Molte delle descrizioni verbali di Plinio il Giovane riguardo all’eruzione del Vesuvio si possono associare ai termini tecnici dell’attività che oggi conosciamo come pliniana. Ad esempio la nube eruttiva è tracciata da queste espressioni:

  • “una nube immensa e nera, che vomitava fiamme e fumo” (paragrafo 1)
  • “saliva in alto, a forma di pino, ma i suoi rami si diramavano in modo più largo e diffuso” (paragrafo 2)
  • “nere e contorte, cinerine e dense, simili a nubi oscure ma con lampi lucidi all’interno” (paragrafo 3)

I flussi piroclastici sono descritti così:
“cenere densa e calda riempiva la scialuppa e inoltre si precipitava addosso” (paragrafo 10)

Attività:
1) Dopo aver richiesto al tuo chatbot la traduzione originale della lettera di Plinio il Giovane (Epistulae VI, XVI), interrogalo con un prompt che  permetta di associare alle descrizioni dell’autore altri termini tecnici come colonne di vapore, ceneri e lapilli, caldera, …
2) Domanda al tuo chatbot di fornire una traduzione della stessa Lettera con un livello tecnico-scientifico più alto; infine richiedi la costruzione di una mappa geografica con i luoghi citati: Miseno, Stabia, Ercolano, Pompei e Murena.

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