Nel nostro precedente articolo ci siamo lasciati con il sogno di trasformare i nostri alunni e le nostre alunne in “lettori e lettrici consapevoli“.
Questa è la finish line del nostro percorso quinquennale alla scuola secondaria di II grado ed è quanto prevedono le indicazioni nazionali per i Licei:
«Al termine del percorso lo studente ha compreso il valore intrinseco della lettura, come risposta a un autonomo interesse e come fonte di paragone con altro da sé e di ampliamento dell’esperienza del mondo»1.
Fin dal biennio dunque il nostro obiettivo è quello di creare le condizioni per mettere i ragazzi e le ragazze a contatto ravvicinato con i testi letterari, affinché possano costruire in modo sempre più consapevole e autonomo la loro capacità di coglierne i diversi significati.
Spesso la pratica didattica tradizionale tende a fornire alla classe interpretazioni “preconfezionate” attraverso il commento proposto dall’antologia o la spiegazione dell’insegnante. In questo modo finiamo però per deresponsabilizzare gli alunni e le alunne, e per ridurli a un ruolo passivo: altri (critici, lettori esperti, cultori della materia…) hanno già compreso e interpretato il testo. Che cosa resterà dunque da fare a loro?
Il WRW, al contrario, cerca di mettere l’alunno in condizione di generare domande davanti al testo e di darsi risposte mediando i significati con altri lettori. La classe si trasforma in una “comunità di pratiche letterarie”2.
Spesso però non siamo sufficientemente consapevoli del fatto che un lettore esperto mette in atto nella lettura una serie molto complessa di meccanismi: visualizza la storia, interpreta gli indizi, fa supposizioni sullo svolgimento della trama, decodifica i salti temporali, collega il testo ad altri romanzi e molto altro. Il tutto in velocissima successione.
Le strategie quindi sono “un insegnamento esplicito” che permette ai ragazzi e alle ragazze di appropriarsi progressivamente dei meccanismi della lettura e di applicarli a testi sempre più sfidanti. Ricordiamoci inoltre che l’obiettivo di ogni strategia è sempre la “costruzione del significato” e mai la strategia stessa.
Tuttavia è fondamentale procedere per gradi: per questo nel Laboratorio di Lettura (Reading Workshop) prima di immergerci in un testo, esponiamo ai nostri alunni e alunne la strategia che ci interessa mettere a fuoco, cioè quale procedura, quale attività, quale focus vogliamo tenere sul testo.
Su un testo infatti potremmo concentrarci su molti aspetti (i personaggi, le sequenze, le svolte della trama…). Il principio base della strategia è lo stesso sia nel Laboratorio di Lettura sia nel Laboratorio di Scrittura: scegliere di lavorare su un solo aspetto per volta.
Per questo, dopo avere spiegato chiaramente il focus della sessione di Laboratorio, daremo indicazioni altrettanto precise per applicare in modo operativo quella determinata strategia.
Procedere per passi mirati e molto operativi, rende più semplice per gli alunni cogliere il concetto chiave e concentrarsi volta per volta su una sola consegna.
Vogliamo proporre un esempio tratto dall’antologia Una nuova vita: si tratta di una lezione di Laboratorio sull’incontro tra Ettore e Andromaca. La nostra lezione si concentra sulle caratteristiche dell’eroe (qui in allegato).
Introduciamo la nostra strategia con un discorso che vuole “agganciare” l’attenzione dei nostri allievi e allieve e il loro coinvolgimento emotivo. Il loro mondo è pieno di eroi e potremmo fare moltissimi esempi: per citarne uno, Spider Man. Si tratta di un modello dunque che ha attraversato i secoli: ogni eroe infatti “ha grandi poteri da cui derivano grandi responsabilità”, proprio come accade all’omerico Ettore e all’insicuro Peter Parker.
Le grandi responsabilità sono infatti una caratteristica imprescindibile di ogni eroe.
Per ricostruire il sistema di valori del nostro eroe epico, spieghiamo nelle indicazioni di lavoro alcune parole chiave (onore, gloria, vergogna) in modo che questi concetti possano essere chiari prima della lettura del brano. È importante ricordare che non vogliamo fare una lezione esaustiva sull’etica dell’eroe omerico, ma fornire una strategia applicabile a diversi contesti letterari.
In seguito mentre l’insegnante legge il brano ad alta voce, gli alunni sono attivi nel ricercare le parole chiave indicate e i concetti che vi gravitano intorno.
Al termine, con l’aiuto del compagno di banco e di domande mirate, vogliamo che i ragazzi riflettano su alcuni comportamenti specifici di Ettore, che nascono dal suo sistema di valori e influenzano le sue scelte nei confronti di Andromaca e del piccolo Astianatte.
Se ne può parlare insieme, a coppie, poi si può chiedere a ciascuno alunno di scrivere partendo dai versi che lo hanno particolarmente colpito secondo la pratica del Quickwrite.
Questa struttura di lavoro permette di variare la lezione, come dicevamo prima, ma anche di creare diverse routine di lavoro a cui i ragazzi partecipano senza grandi difficoltà: è veloce, composta di moduli piuttosto brevi, alterna momenti di lavoro individuali a momenti in cui si lavora a coppie o a classe intera.
Ci pare che questo tipo di lezione così impostata permetta un grande equilibrio delle parti: la spiegazione della docente, l’attività individuale, quella a coppie, ma anche quella dell’intera classe. Insomma, questa scansione di attività è particolarmente stimolante per la sua varietà e ricchezza.
1 Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i percorsi liceali, 15 marzo 2010.
2 Simone Giusti, Natascia Tonelli, QdR 12. Comunità di pratiche letterarie, Collana Didattica e letteratura. Il valore d’uso della letteratura e il suo insegnamento, Loescher editore, 2021.
3 Serafini, Leggere giorno per giorno, Equilibri, 2024.
4 Serafini, Around the Reading Workshop in 180 days, Heinemann, 2006 ora Serafini, Leggere giorno per giorno, Equilibri, 2024.
5 Strategie di scrittura sul testo espositivo, sul testo poetico e autobiografico si possono trovare in Claudio Giunta, Una nuova vita (volume Narrativa e volume Poesia e teatro).
6 Si tratta di una pratica didattica che prevede la scrittura libera per un tempo breve e deciso dal docente (di solito cinque minuti). Gli alunni devono scrivere senza giudicarsi e senza staccare la penna dal foglio.