
Le parole chiave del testo espositivo sono “ordine” e “chiarezza”, ma noi vorremmo provare ad aggiungerne almeno una terza: “calore”. Sì, proprio così, perché a differenza di quanto si può pensare, anche nei testi espositivi arde una fiamma, quella del desiderio di far conoscere agli altri un argomento che ci interessa, che ci sta a cuore. È questa fiamma che dobbiamo alimentare nelle ragazze e nei ragazzi affinché brilli nei testi espositivi che scriveranno, rendendoli caldi e appassionanti. Ci viene in aiuto il laboratorio di lettura e scrittura (Writing and Reading Workshop) fornendoci diverse strategie per supportare la scrittura di questa tipologia testuale.
Il primo legnetto a far divampare il fuoco è costituito dall’immersione (qui un articolo): cioè la lettura di testi modello di qualità dai quali, attraverso discussioni guidate, sarà possibile ricavare una checklist delle caratteristiche di questa tipologia testuale. Per questa unità didattica di scrittura la scelta dei testi mentore deve puntare a testi scritti con uno stile vivace, ricco di immagini e scene create dalle parole, con un linguaggio poetico, una struttura chiara puntellata da un uso sapiente della paragrafazione, della titolazione e della scelta dei connettivi. Gli argomenti dovranno essere dei più vari, da quelli più vicini all’interesse delle ragazze e dei ragazzi, agli argomenti di attualità o a focus disciplinari (qui un elenco di possibili testi), nella forma di articoli di giornale, albi illustrati, pagine dei manuali in uso o di saggi.
Il secondo legnetto è quello della prescrittura: dobbiamo guidare le ragazze e i ragazzi nell’esplorazione di argomenti che sentono di padroneggiare e che potrebbero ulteriormente approfondire perché stanno loro molto a cuore tanto da sentire il desiderio di condividerli. Vi proponiamo di sperimentare l’attivatore Fa’ volare la tua bolla, presente nel secondo volume dell’antologia Il grande gioco delle storie, il quale permette anche di focalizzarsi su un argomento ben circoscritto per evitare che ci si senta sovrastati dalla gestione di tante informazioni da mettere su carta in modo ordinato e chiaro ma al contempo avvincente.
Segue poi il legnetto della pianificazione. La struttura qui è tutto: una volta delineata bene la cornice e organizzati i contenuti, la scrittura sarà più fluida. Attraverso l’organizzatore L’ossatura del testo, le ragazze e i ragazzi potranno fare chiarezza sull’ordine da dare alle informazioni.
Qualora si decidesse di proporre la consultazione di fonti per arricchire i testi, sarà di fondamentale importanza esplicitare i passaggi per scrivere una bibliografia e le citazioni. L’apertura alla ricerca rende inoltre necessario affrontare questioni rilevanti in ottica di cittadinanza digitale e orientativa, quali l’autorevolezza delle fonti, il plagio, intertestualità e l’originalità della propria scrittura.
Il quarto legnetto ci permette di alimentare una fiamma vivace, quella della scrittura e della revisione della bozza: è giunto il momento di far sentire tutto il calore e la passione verso l’argomento scelto. Bisognerà cercare di rendere meno aridi possibili i contenuti, magari mettendoli in scena, per esempio con la strategia Dai fatti alle scene, o inserendo artifici retorici e mosse tipiche del linguaggio poetico.
Bisognerà porre inoltre attenzione all’uso di un lessico che alterni termini tecnici, specialistici e propri dell’argomento trattato ad altri legati alla narrazione, in modo da rendere la forma varia e ricca e da invitare alla lettura.
La scrittura di questi testi è un’occasione preziosa per le ragazze e i ragazzi per interrogarsi su come sono strutturati i paragrafi all’interno dei testi espositivi, mettendo sotto la lente d’ingrandimento questa unità testuale che durante la lettura può venire a volte trascurata. Scopriranno così l’esistenza di diversi tipi di paragrafi in base all’intento comunicativo e all’informazione contenuta, ne sperimenteranno la scrittura, scegliendo il format che meglio si adatta al loro testo e lo arricchiranno di dettagli, esempi e spiegazioni per dargli corpo.
C’è anche un altro elemento il cui uso può essere sollecitato con una minilesson: la presenza e la scelta dei connettivi e degli elementi di raccordo tra i paragrafi. Questi sono fondamentali perché accompagnano chi legge nell’esplorazione dei testi, segnalando anche magari l’ordine di pensiero sottostante all’esposizione stessa.
Gli ultimi legnetti che daranno ulteriore slancio a questo fuoco saranno quelli che permetteranno alle ragazze e ai ragazzi di lavorare sull’editing (cioè l’autocorrezione formale dei testi), la pubblicazione e l’autovalutazione (guidata con prompt o domande che potete trovare anche nella Guida per l’insegnante de Il grande gioco delle storie).
Noi, come insegnanti, daremo supporto non solo con queste minilesson specifiche che accompagnano ogni fase del processo di scrittura, ma anche attraverso le consulenze: nel nostro laboratorio artigianale, mentre le ragazze e i ragazzi sono impegnati nel lavorìo di produzione, l’insegnante monitora e si affianca a ognuno di loro offrendo un supporto individualizzato sempre nell’ottica di insegnare qualcosa a chi scrive e non di correggere il testo (come dice il famoso motto “Teach the writer, not the writing” di Lucy Calkins).
Un ultimo aspetto da sottolineare è che la nostra valutazione terrà conto di tutto il percorso svolto, di come le nostre alunne e i nostri alunni hanno seguito (e con quale grado di approfondimento e padronanza) ogni fase del processo. È fondamentale che al termine della fase di valutazione sia chiaro per ognuno quali siano gli obiettivi di miglioramento da perseguire, affinché la valutazione non sia un punto fermo ma un trampolino.