Leggere insieme vale di più. Il social reading per la comprensione profonda e l’apprendimento attivo

Leggere insieme vale di più. Il social reading per la comprensione profonda e l’apprendimento attivo

Leggere, lo sappiamo, è una grande risorsa, leggere insieme vale di più e si può fare anche in ambiente digitale. E’ una pratica che si chiama “social reading”.

Con il social reading un gruppo di lettori, che potrebbe essere un gruppo-classe o un sottogruppo della classe in base ai requisiti specifici dell’attività che si intende promuovere, ha la possibilità di leggere insieme lo stesso testo e di commentarlo a margine, trasformando in questo modo il testo al contempo in un luogo sociale e in un ambiente di interazione. Il gruppo dei lettori non ha la necessità di essere in presenza in uno stesso luogo, né di leggere il testo nello stesso tempo.

Ciò che distingue un ambiente di social reading da altri ambienti basati sul commento, come ad esempio i blog, è proprio la possibilità di lavorare sul testo e a margine di esso, parola per parola, sequenza per sequenza, proprio come spesso fanno i lettori, evidenziando in colore dei passaggi, chiosando e annotando specifiche porzioni con spiegazioni, collegamenti, pensieri. Con la differenza che nella copia cartacea il lavoro è individuale e solitario, mentre nell’ambiente di lettura sociale è come se il gruppo di lettura leggesse e “maneggiasse” contemporaneamente lo stesso testo, in una dinamica straordinaria in cui ciascun lettore arricchisce la propria lettura con le suggestioni degli altri.

Esistono appositi ambienti on line per il social reading che si rivelano particolarmente utili per una pratica didattica della lettura sociale: più o meno articolati e complessi, quasi sempre disponibili come applicazioni freemium, consentono al docente di caricare un testo, in diversi formati, o anche una pagina web e di promuovervi un’attività di lettura collaborativa. Alcuni di essi consentono anche di attivare commenti su immagini, video o file musicali.

Il docente può partire da domande-stimolo, che possono interessare l’intero testo o specifiche porzioni di esso, per attivare la discussione sotto forma di risposte, oppure, in base alla maturità del gruppo di lettura, lasciare che la discussione si sviluppi autonomamente dalle prospettive che il gruppo stesso si dà.

Attraverso l’interazione che nasce nell’ambiente, il testo viene progressivamente arricchito dall’esperienza di lettura di ciascun membro del gruppo, che accende punti di vista e significati, ma anche collegamenti esterni al testo in forma di link o di oggetti multimediali, come immagini o file musicali, generando per tutti un approccio al testo più profondo e sfaccettato di quello individuale.

Le piattaforme di social reading più sofisticate, come Actively Learn o Now Comment (per saperne di più, guarda questo video tutorial), sono appositamente pensate per attività didattiche: il docente può dare feedback e valutazioni ai commenti, raggrupparli ed archiviarli in base a diverse chiavi, per studente, per tag, per porzione di testo, avendo a disposizione un vero e proprio metatesto che fornisce informazioni preziose non solo sui singoli studenti e sulle loro pratiche di lettura e comprensione del testo, ma anche sulle dinamiche dell’interazione, su come modificano le prospettive di lettura e le arricchiscono.

Se ci riferiamo al modello SAMR di Ruben Puentedura il social reading è una di quelle pratiche didattiche che si colloca a livello di una vera e propria ridefinizione dei processi, in quanto è il digitale a fare la differenza e a trasformare il testo in un’interfaccia di comunicazione e scambio.

Se non lo avete mai fatto, vi consigliamo di provare questa attività per le letture estive: potrete suddividere la classe in sottogruppi di lettura in base agli interessi degli studenti (in modo da proporre letture che siano effettivamente coinvolgenti per chi le affronta), caricare dei testi sulla piattaforma e dare il via ad un esperimento piacevole che non deluderà. Sperimenterete una nuova dimensione di lettura!


Per chi fosse interessato ad approfondire ne ho parlato nella mia Guida alla Didattica Digitale Integrata, disponibile con i libri di testo Deascuola, nel volume scritto con Michele Gabbanelli, Didattica Digitale Integrata per un apprendimento attivo, nella collana formazione docenti edita da Utet Università e ho affrontato l’argomento anche nel corso on line sulla Didattica Digitale Integrata.


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