Prima prova dell’Esame di Stato: strategie e percorsi per la preparazione in classe

Prima prova dell’Esame di Stato: strategie e percorsi per la preparazione in classe

L’esperienza didattica di chi prepara gli alunni alla Prima prova dell’Esame di Stato, e – più in generale – di chi li accompagna per un tratto nel loro percorso di apprendimento della scrittura, è talvolta un po’ sconfortante. I testi che si leggono sono spesso poveri di idee o di valide argomentazioni, oppure mal strutturati o mal scritti (con errori di lessico, sintassi ecc.). Per fortuna le eccezioni non mancano, ovviamente, ma la ricorrenza con cui tali testi arrivano tra le mani dell’insegnante che li deve correggere rappresenta una sfida per la didattica e un invito – soprattutto per i docenti di lingua e letteratura italiana – a riflettere su possibili strategie di miglioramento. Che cosa fare, quindi?

In questo breve articolo vorrei indicare quattro possibili percorsi di lavoro per studenti degli ultimi tre anni della scuola secondaria di secondo grado (ma con qualche accorgimento si può procedere allo stesso modo anche con alunni più giovani). Le attività proposte hanno un taglio operativo e si fa principalmente riferimento ai testi scritti a partire da tracce di tipologia C e di tipologia B (la parte di produzione) della Prima prova dell’Esame di Stato.

Percorso 1 – Come migliorare l’ideazione: preparare collettivamente una mappa delle idee 

Scelta una traccia da svolgere (la stessa per tutta la classe) scrivere in un riquadro al centro della lavagna (o della LIM) l’argomento da trattare e far partire da esso una serie di frecce con le eventuali articolazioni richieste o suggerite dalla traccia. Raccogliere quindi tutte le idee che gli alunni, alzando la mano, propongono di aggiungere, inserendole man mano nella mappa. In alternativa è possibile far lavorare gli studenti in gruppi di quattro: ogni alunno raccoglie le idee che emergono nel suo gruppo, inserendole man mano in una mappa sul suo quaderno. Quindici minuti prima del suono della campanella tutti i gruppi si sciolgono e se ne formano altri, in cui si condividono con i nuovi compagni le idee precedentemente raccolte, così che ciascuno possa integrare quanto già scritto sul proprio quaderno. Invitare quindi gli studenti a preparare la scaletta (eliminando le idee non utili, stabilendo un ordine di esposizione…) e assegnare loro lo sviluppo del testo a casa.
> Materiale di supporto: Strumenti – Farsi venire le idee

Percorso 2 – Come migliorare l’organizzazione e la coesione dei testi: trasformare una mappa delle idee in testo 

Scelta una traccia e predisposta una mappa delle idee (vedi il percorso di lavoro 1) farla utilizzare agli studenti per svolgere esercizi analoghi ai seguenti. Bisogna far stendere “pezzi” di testo, utilizzando parti della mappa preparata, senza farlo scrivere – in questa prima fase – interamente. Ecco alcune possibili consegne.

  • Esempio 1 – Partendo dalla mappa preparata, scrivi un breve testo di 3 frasi utilizzando i connettivi di ordine in primo luogo, in secondo luogo, infine. Ripeti l’esercizio utilizzando i connettivi di ordine da un lato/dall’altro o sia/sia
  • Esempio 2 – Partendo dalla mappa preparata, scrivi un breve testo con almeno 5 connettivi che svolgono un particolare funziona testuale. Ad esempio “aggiungere un’informazione” (inoltre, ancora, in più, anche, allo stesso modo… …), oppure “dare spiegazioni” (ossia, cioè, vale a dire, per esempio...)
    > Materiale di supporto: Strumenti – Collegare 
  • Esempio 3 – Scrivi un breve paragrafo titolato, sviluppando un ramo della tua mappa: ad esempio puoi parlare delle cause del problema che hai analizzato, oppure delle sue conseguenze o delle possibili soluzioni ecc.

Al termine dell’attività assegnare come compito lo sviluppo completo del testo a casa. Ovviamente sarà possibile riutilizzare tutti i “pezzi” di testo già preparati. Gli studenti saranno felici di poterlo fare e avranno modo di constatare come l’utilizzo di connettivi e la suddivisione in paragrafi aiuti a costruire testi coesi e ben strutturati

Per abituare gli studenti ad utilizzare queste tecniche di organizzazione del testo, è bene inserire sempre, direttamente nelle tracce assegnate per esercizio o come verifica, una consegna analoga alla seguente: Dividi il tuo testo in paragrafi e assegna a ciascuno di essi un titolo. Dai un titolo anche all’elaborato. Utilizza connettivi di ordine (in primo luogo, in secondo luogo, inoltre…) e strutture correlative (da un lato … dall’altro, sia … sia ecc.) per organizzare in modo chiaro le tue idee. 

Percorso 3 – Come migliorare l’originalità e la forza argomentativa dei testi: manipolare il testo 

Far svolgere una traccia di tipologia C agli alunni e proporre quindi loro qualche esercizio di manipolazione e riscrittura, che possono svolgere partendo dal loro elaborato o da quello di un compagno con cui hanno fatto scambio. Ecco alcune possibili consegne.

  • Esempio 1 – Tracciando una riga, isola l’introduzione del testo dal resto dell’elaborato; individua quindi a quale delle tipologia indicate nella scheda è più simile e riscrivila con una modalità differente. Ripeti l’esercizio lavorando sulla conclusione. Materiale di supporto: Tipologia C: dieci modi per iniziare un tema e Tipologia C, dieci modi per concludere un tema.
  • Esempio 2 – Inserisci nell’elaborato, in un punto a tua scelta, un breve testo con un esempio, un aneddoto, il breve racconto di un’esperienza, dei dati statistici a sostegno di un’affermazione che vi è contenuta
  • Esempio 3 – Inserisci nell’elaborato, in un punto a tua scelta, un breve testo con tre argomenti (uno di tipo concreto, uno di autorità e uno pragmatico) a sostegno di un’affermazione che vi è contenuta
    > Materiale di supporto: Le tecniche di argomentazione
  • Esempio 4 – Inserisci nell’elaborato, in un punto a tua scelta, un breve testo con il riferimento ad un prodotto culturale a te noto (un film, un libro, una poesia, una canzone, un quadro…) che presenta significative analogie con la situazione, il problema, la soluzione ecc. di cui si parla. 

Percorso 4 – Come migliorare la correttezza formale dei testi e l’autoconsapevolezza degli studenti: correggere collettivamente un testo

Far svolgere agli studenti una traccia di tipologia C (o B) e chiedere loro di portarla in classe in formato cartaceo. Per prima cosa, quindi, invitare gli studenti a scambiare il loro testo con quello di un compagno e far loro scrivere sul retro del foglio “Corretto da…”, seguito dal loro nome e cognome. Chiedere quindi agli alunni di correggere il testo così come farebbe il loro insegnante di italiano. Invitarli a leggere le domande della scheda fornita e a provare a rispondere, segnando alla fine dell’elaborato le loro osservazioni. Girare tra i banchi per risolvere eventuali dubbi. 

Far dare quindi un voto allo scritto del compagno, usando la griglia di valutazione abitualmente utilizzata. Terminata l’operazione, chiedere a ogni studente di recuperare il proprio elaborato, corretto e valutato, con le osservazioni del compagno (che vanno prese per buone, salvo diverse indicazioni dell’insegnante). A questo punto il docente guida la condivisione dei risultati del lavoro, ponendo domande del tipo: «Quanti testi presentano problemi di lessico?», «Quanti di coesione?», «Quanti contengono frasi lunghe e contorte?», «Quanti non sono divisi in capoversi e paragrafi, così come richiesto?» ecc. Gli alunni alzano la mano quando necessario. Chiedere infine agli studenti quale voto è stato loro assegnato e per quali ragioni lo condividono o meno.
> Materiale di supporto: Rivedere il testo


I materiali allegati sono tratti da Lo specchio e la porta.

Leggi anche

L’angolo del libraio: consigli di lettura per il biennio #7 Natale al femminile, a cura di Eleonora Carantini
Questo l'hai letto? #34 ‘Hikikomori’ di A. Rizzi, F. Silei
Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione #10 Consenso
Questo l'hai letto? #33 ‘Non la sfiorare’ di R. Morgese
L’angolo del libraio: consigli di lettura per il biennio #6 Ci vediamo in chat, di Cristina Obber
Al centro del Laboratorio di Lettura: usare gli “attrezzi del mestiere”