
L’angolo del libraio: la rubrica di suggerimenti di lettura per il biennio.
Ogni mese un consiglio di lettura per studenti e studentesse del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado, con proposte di attività didattiche e spunti di riflessione da portare in classe: un modo per incuriosire ragazze e ragazzi e suscitare in loro il piacere di leggere attraverso le appassionanti recensioni di un vero libraio.

Se c’è un periodo in cui pensiamo più intensamente al tempo che passa, alle cose vissute e a quelle che vorremmo vivere, è proprio l’ultimo dell’anno. Le ore che ci separano dal nuovo inizio sono ricche di bilanci, ricordi, desideri, e anche di un pizzico di magia. E allora, quale lettura migliore di quella che voglio proporvi oggi, un romanzo che comincia proprio in un 1° gennaio e che ci invita a ripercorrere una vita intera all’indietro, dalla fine all’inizio?
La storia parte infatti dal funerale di Sfortunato Forte, morto il giorno del suo centesimo compleanno, esattamente il 1° gennaio 2000: un modo spettacolare per chiudere un secolo e aprirne un altro. Mentre fuori nevica, nella villa del Vecchio, come tutti lo chiamano, si riuniscono personaggi bizzarri e diversissimi tra loro, bloccati da una tempesta senza precedenti.
Non possono andare via, non possono fare altro che guardarsi negli occhi e raccontare ciascuno la propria versione di Sfortunato. In attesa del notaio e della lettura del testamento, e con l’arrivo inaspettato di un ex poliziotto alla ricerca della verità sulla morte della moglie del Vecchio, i presenti iniziano a ricordare Sfortunato e le sue mille vite: soldato a Caporetto, prigioniero in India, emigrante in America, mago, hippy, inventore, ciclista, sensitivo. Ogni ricordo è una sorpresa e ogni capitolo, numerato al contrario, ci avvicina come un countdown di fine anno al cuore del mistero: chi era davvero Sfortunato Forte? L’atmosfera è quella di una festa singolare, una sorta di Capodanno dentro il Capodanno: un gruppo di persone costrette a stare insieme che, tra una risata, una confessione e qualche litigio, scopre che un individuo può avere moltissimi volti. E mentre loro cercano di capire chi fosse Sfortunato, noi lettori e lettrici finiamo per chiederci chi siamo, quante “versioni” di noi stessi mostriamo agli altri e quali scelte ci rendono le persone che diventiamo.
Con la consueta penna aguzza ed educata al tempo stesso, in Funeral Party (edito da Piemme nel 2022) l’autore Guido Sgardoli ci racconta il Novecento italiano come un viaggio avventuroso: guerre, migrazioni, musica, cinema, cambiamenti sociali… non come un semplice elenco di date, ma come un grande spettacolo pieno di incontri e colpi di scena per un giallo che tiene alta la tensione fino alla chiusura del libro. Funeral Party è una lettura perfetta per concludere l’anno perché tratta temi come il passare del tempo, il destino, le scelte, le nuove partenze e invita a riflettere sulle tante identità che ci costruiamo vivendo. Un romanzo che, proprio come il 31 dicembre, ci ricorda che ogni fine può essere un nuovo inizio.
Se state cercando un libro da leggere durante le vacanze, da divorare tra una fetta di pandoro o panettone e un brindisi, Funeral Party è il compagno ideale: un conto alla rovescia narrativo, un viaggio nel passato e, soprattutto, un augurio per un anno pieno di avventure.
“Sopra, le stelle osservavano mute e distaccate le misere vicende umane”
Funeral Party, di Guido Sgardoli
Attività
SCRITTURA CREATIVA
1. Lo sapevi che da questo libro è stato tratto uno spettacolo teatrale? Ora prova a far entrare in scena un nuovo personaggio che arrivi alla villa proprio la sera del 31 dicembre, quando gli ospiti stanno preparando un brindisi improvvisato in memoria del Vecchio o forse per salutare l’anno che finisce e quello che sta per cominciare. Scrivi un racconto in cui questo personaggio entra nella sala principale, osserva i presenti, si toglie la neve di dosso e decide di raccontare a tutti il suo personale incontro con Sfortunato. Può essere un episodio comico, assurdo, magico o misterioso, purché riveli un volto nuovo del protagonista, uno che nessuno aveva mai immaginato. Descrivi l’atmosfera invernale fuori dalla finestra, il calore caotico dentro la villa, gli ospiti che ascoltano con curiosità crescente: fai in modo che la scena sembri pronta per essere rappresentata su un palcoscenico. Concludi il racconto con un brindisi speciale, un augurio che il tuo personaggio dedica sia a Sfortunato sia ai presenti, un messaggio per ricordare che ogni fine dell’anno è anche l’inizio di un nuovo pezzo di vita.
RIFLESSIONE E SCRITTURA
2. Il periodo che va dal Natale al Capodanno è uno di quei momenti in cui, per tradizione, si è chiamati a fare un riepilogo di chi siamo stati e chi vorremmo essere. Anche Funeral Party ci invita a farlo: Sfortunato Forte viene ricordato da ognuno in maniera diversa, come se fosse stato molte persone in una sola. Partendo da questa idea, scrivi una pagina di diario personale in cui provi a raccontare quali “volti” senti di avere nella vita di tutti i giorni. Ci sono modi differenti in cui ti percepiscono gli amici e le amiche, la famiglia, gli insegnanti? E ci sono, invece, parti di te che emergono solo in certi momenti, magari proprio quando stai per fare un bilancio dell’anno trascorso o quando esprimi un desiderio durante il brindisi di mezzanotte? Fai riferimento a quello che hai imparato dalla storia di Sfortunato (la sua capacità di cambiare, reinventarsi, sorprendere) e prova a esprimere quello che senti succedere dentro di te quando un anno finisce e un altro sta per cominciare. Concludi la riflessione con un augurio personale, qualcosa che scriveresti su un biglietto da leggere proprio allo scoccare del nuovo anno.
L’angolo del libraio, dal cartaceo al digitale: una rubrica nata nell’antologia Immaginaria e che prosegue, ogni mese, sul nostro blog. A presto per un nuovo consiglio di lettura!