Chi è l’insegnante facilitatore?

Eutop.IA immagina un ambiente di apprendimento in cui l’insegnante è chi ravviva la gioia della creatività e del desiderio di sapere, come recita una celebre frase del genio Albert Einstein, «l’arte suprema dell’insegnante è risvegliare la gioia nell’espressione creativa e nella conoscenza».


L’ultimo punto del manifesto di Eutop.IA è dedicato proprio a questa figura, talvolta amata, talvolta messa in discussione, ma sempre così necessaria e, nel suo essere umana, insostituibile. Rivendichiamo dunque il primato dell’essere umano nell’esperienza educativa e consideriamo un elemento fondamentale la relazione tra docenti e apprendenti, insistendo sulla necessità di un cambio di posizione, da frontale rispetto al gruppo classe a laterale, per affiancare ragazze e ragazzi guidandoli nell’apprendimento. Recita infatti così il decimo e ultimo punto del manifesto del metodo su cui si basa l’antologia La città dei libri e delle emozioni.

10 INSEGNANTE FACILITATORE/FACILITATRICE:
L’insegnante facilitatore/facilitatrice non smette di essere insegnante, non abbandona il suo ruolo, ma usa tutte le sue capacità per mettere al centro la comunità apprendente, comunità che lui/lei guida, proponendo attività, sostenendo alleanze, definendo un clima sereno di apprendimento, occupandosi del gruppo classe in tutti i suoi aspetti, emotivi, cognitivi, relazionali.

Nella necessaria considerazione che i cambiamenti sono lenti ma non impossibili, ricordiamo che i primi a parlare del ruolo di insegnante facilitatore sono stati gli psicologi statunitensi Carl Rogers e Thomas Gordon, negli anni Settanta del secolo scorso.
Lo studio di Rogers propone una didattica in cui il/la docente presenta un argomento e fornisce materiali didattici adeguati e mirati, che gli apprendenti possono utilizzare in modo autonomo, pur non tralasciando di consultare il/ la docente come supporto e guida.
Per Gordon il docente facilitatore ha un ruolo centrale, va oltre la mera trasmissione di nozioni ed è un accompagnatore nel viaggio di apprendimento di ogni studente e studentessa. Attraverso la sua empatia, la comunicazione efficace e la valorizzazione dell’autonomia, l’insegnante crea un ambiente di apprendimento positivo e stimolante che permette a tutto il gruppo classe di raggiungere il pieno potenziale.

Come diventare, allora, insegnante facilitatore/facilitatrice? Secondo noi di Eutopo.IA, facendo propri i seguenti punti:

SVILUPPO DELLE COMPETENZE SOCIALI
Per realizzare questo risveglio della comunità classe, l’insegnante deve aver precedentemente sviluppato un buon numero di competenze sociali, tra cui le capacità di comunicare efficacemente, di negoziare e di mediare, di ispirare i propri studenti, di gestire le emozioni, di potenziare metodologie di apprendimento attivo, innovativo e cooperativo.

AGGIORNAMENTO DELLA DIDATTICA
L’insegnante deve aggiornare continuamente i propri strumenti e le proprie strategie didattiche, non esitando a mettersi in gioco in prima persona in quanto l’insegnante facilitatore/facilitatrice è mentore, guida, regista che sa ascoltare e accompagnare gli alunni e le alunne verso nuove prospettive cognitive.

ATTENZIONE PER LE NUOVE TECNOLOGIE
L’insegnante si predispone ad accettare le sfide della nuova tecnologia in costante cambiamento ed evoluzione, senza rigettarle, ed è pronto/a a gestirle per avvicinare gli studenti a nuovi linguaggi e strumenti, in maniera funzionale alla comunità scolastica e attraverso l’organizzazione e la realizzazione di attività coinvolgenti ed efficaci.

RISPETTO PER IL DIVERSO
L’insegnante è sensibile alle diversità culturali, alle differenze degli stili di apprendimento e alle esigenze individuali degli studenti relative alla molteplicità delle intelligenze, e cerca di adattare le proprie strategie di insegnamento per soddisfare questi bisogni. Organizza quindi attività in maniera flessibile favorendo il metodo della ricerca, della cooperazione e della metacognizione.


L’insegnante facilitatore ha dunque un ruolo più ampio rispetto a quello dell’insegnante tradizionale, ma non per questo deve essere visto come un docente meno carismatico, anzi. Deve comunque motivare e coinvolgere, includere e suscitare, elicitare risorse e rassicurare, costruire una comunità di studenti serena e stimolante, dove il supporto e il sostegno all’altro è la regola, dove la competizione è produttiva e le conoscenze sono acquisite e metabolizzate per usufruirne nella vita.

ATTIVITÀ DA FARE IN CLASSE
Ti offriamo di seguito alcuni esempi di attività da proporre alla classe in cui puoi sperimentare nel ruolo di insegnante facilitatore/facilitatrice.
Puoi scaricare qui un’attività motivazionale per introdurre il concetto di testo attirando l’attenzione del gruppo classe.
Ti presentiamo qui un’attività di cooperative learning sul genere comico.
Infine, trovi qui una serie di attività motivazionali per far lavorare ragazzi e ragazze sul tema “disuguaglianze e solidarietà”

E tu, che cosa ne pensi? Se condividi questo approccio e se ritieni anche tu che spetti all’insegnante risvegliare la gioia nell’espressione creativa e nella conoscenza; se anche tu ti collochi accanto alla tua classe, e non di fronte; se anche tu favorisci nella tua pratica didattica un clima sereno di apprendimento; se hai voglia di confrontarti con colleghi e colleghe per rendere la scuola, nonostante le difficoltà, sempre più un luogo di apprendimento felice, scrivici a eutop.ia.apprendimentofelice@gmail.com.

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