A scuola con i changemakers #19
Il caffè per tutti, una buona pratica per favorire l’inclusione a scuola

Il caffè per tutti, una buona pratica per favorire l’inclusione a scuola

La scuola nel 2024 deve riconoscere il suo ruolo cruciale nella coesione sociale, specialmente in un mondo segnato dalla diversità e dall’interconnessione, ma anche da profonde disuguaglianze. Gli istituti professionali, soprattutto in zone periferiche o complesse, sono centrali nel promuovere processi di cambiamento sistemico per un’educazione equa e inclusiva.
Il rapporto del 2022 del Ministero dell’Istruzione mostra che negli istituti professionali la percentuale di studenti con disabilità è significativamente più alta: 7,7% rispetto all’1,4% nei licei e al 2,7% nei tecnici. L’inclusione è una sfida prioritaria e gli istituti professionali svolgono un ruolo chiave nel garantire a tutti gli studenti un’istruzione di qualità, indipendentemente dal loro background. Dunque è essenziale sostenere e potenziare questi istituti per un’educazione equa e inclusiva per tutti.

La marginalità geografica di alcune aree limita le opportunità educative per la comunità, soprattutto per quei soggetti con disabilità o vulnerabilità che restano più isolati dai principali luoghi di interesse. Mondovì, porta delle Langhe per le sue ricchezze naturali ed enogastronomiche, è circondata da vallate alpine e dista 60 km da Savona e 90 km da Torino. Questa distanza crea isolamento e limita l’accesso a risorse educative e sociali, compromettendo lo sviluppo olistico delle persone.

Per questa complessità territoriale e sociale, istituti di istruzione superiore come l’IIS “Giolitti Bellisario” a Mondovì possono assumere un ruolo chiave nell’innovazione e impegno sociale. Le diverse esperienze scolastiche possono essere “messe a servizio” della comunità, facendo leva sull’attivazione dei suoi membri per sviluppare processi sociali collettivi. Iniziative come “Un caffè per tutti” promuovono l’educazione e l’inclusione, diventando un esempio efficace di questi processi.

Il progetto coinvolge gli studenti e le studentesse in attività pratiche come servizio bar e colazione, offrendo loro opportunità di sviluppare competenze pratiche in un contesto lavorativo reale interfacciandosi con una clientela esterna. Gli alunni e le alunne partecipano attivamente nella pubblicizzazione degli eventi, nella redazione di materiale informativo, nella produzione di prodotti dolciari e di caffetteria, nonché al servizio clienti e alla gestione dei pagamenti. Questo approccio hands-on al lavoro basato sull’apprendimento (work-based learning) sviluppa competenze specifiche, autostima e senso di appartenenza. È un modello di inclusione dove ogni studente trova una via per esprimersi e contribuire. Gli studenti con disabilità hanno uno spazio per imparare ad imparare, imparare a fare, imparare a vivere insieme ed imparare ad essere- i 4 pilastri della conoscenza per Delors (Unesco, 2021). 

Questo approccio pedagogico, che integra attività pratiche e interazione sociale, assume un ruolo cruciale nel forgiare il “senso di comunità” e prepara gli studenti a sfide reali, promuovendo valori di solidarietà e responsabilità sociale. Aprire il servizio delle prime colazioni al pubblico esterno alla scuola li aiuta ad adattare le conoscenze apprese durante la didattica a situazioni nuove e reali, creando risposte adeguate al contesto, processo alla base dello sviluppo di ciò che viene definito competenza. La preparazione dei prodotti avviene invece in piccoli gruppi eterogenei, promuovendo momenti di confronto tra pari e tra alunni e docenti, collaborazione e sviluppo di soft skills, sempre più importanti nel mondo professionale.

L’IIS “Giolitti Bellisario” si impegna per l’inclusione anche oltre le mura scolastiche tramite la Fondazione Cucine Colte, creando un ecosistema educativo che offre opportunità lavorative post-diploma a studenti con disabilità. Ad esempio, la Fondazione gestisce “Bun da Mangè”, un servizio di catering inclusivo nel Piemonte, organizzando eventi di varie dimensioni. Questo progetto mira a fornire reali opportunità di lavoro mentre sensibilizza la comunità sull’importanza dell’inclusione. 

L’istituto, in sintonia con la visione inclusiva del sistema scolastico italiano, si distingue per l’innovazione educativa. Progetti come “Un caffè per tutti” e la collaborazione con la Fondazione Cucine Colte dimostrano come l’inclusione possa essere realizzata in modo creativo e produttivo, apportando benefici sia agli studenti con disabilità che all’intera comunità scolastica e oltre.

Il progetto offre utili suggerimenti per altre istituzioni:

  1. Coinvolgimento della comunità: Collaborare con enti locali e aziende, coinvolgendo attivamente gli studenti, crea una rete di sostegno e risorse condivise.
  2. Rapporti stretti con gli stakeholder: Collaborare con enti locali, aziende e associazioni è fondamentale per una progettazione sistemica. Presentare i benefici per la comunità e creare visibilità reciproca può incentivare l’interesse e l’investimento degli stakeholder.
  3. Trasformare le criticità in opportunità: Affrontare sfide locali con soluzioni innovative migliora l’esperienza educativa e il tessuto sociale.

Fondamentale nel processo di progettazione è stata la selezione di una classe campione o un gruppo ristretto di alunni e docenti e prevedere un impegno iniziale limitato nel tempo e cadenzato (ad esempio tutti i lunedì del mese di gennaio). Altri punti chiave sono stati: promuovere il progetto attraverso canali di comunicazione interni ed esterni, rendicontare e presentare ogni fase del progetto alla comunità educante, inclusi famiglie, alunni, personale scolastico, enti locali e aziende, e valutare le attività implementando eventuali correzioni o miglioramenti in itinere ed ex-post.

Progetti di successo di questo tipo evidenziano l’importanza di un approccio educativo inclusivo che valorizzi la diversità, consentendo a ogni studente e studentessa di crescere in un ambiente stimolante e accogliente. La scuola ha il potere di dimostrare che l’inclusione è non solo un obiettivo desiderabile, ma anche una realtà attuabile e ricca di opportunità, ispirando sia gli studenti che la comunità a riconoscere e valorizzare la diversità come elemento chiave per un futuro di maggiore comprensione, cooperazione e progresso sociale.

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