
La perdita di potere istituzionale dei docenti, l’invasione delle famiglie nell’epoca dei social e delle e mail, la burocratizzazione della professione e la crescente complessità relazionale di bambini e adolescenti, rendono la scuola un contesto rischioso per la salute psicologica degli insegnanti, mettendoli nella condizione necessaria di doversi proteggere e di acquisire strumenti emotivi e relazionali che li accompagnino nella costruzione di limiti chiari e nella definizione autonoma di condizioni di lavoro sicure difronte alle situazioni burocratiche e relazionali fonti di stress.
Per questo, prima ancora di condividere qualsiasi altro strumento emotivo e relazionale, inizio sempre i miei corsi di formazione condividendo la differenza tra educare e curare, che per me rappresenta un vero e proprio strumento di protezione del Sé del docente, che evita sconfinamenti di campi per i quali i docenti non vengono né adeguatamente formati né deontologicamente protetti.
- L’unico setting dell’educazione è la classe, e non è consentita né deontologimente regolata e normata l’uscita dal setting (via e-mail, via Whatsapp o attraverso i social). Non è così per la dimensione della cura, dove è deontologicamente chiarito che un terapeuta può sentire o scambiare messaggi con il proprio paziente in qualsiasi ora del giorno, se questo rientra all’interno di un progetto terapeutico
- L’educazione si fa nel presente, la cura in un continuo elastico tra presente e passato. È nel presente che in classe utilizzo le mie funzioni di adulto emotivamente competente, ed è con il mio modo di pormi rispettosamente, più che attraverso le mie parole o la mia disciplina, che contribuirò alla strutturazione delle capacità di gestione dell’emotività del futuro adulto.
- L’educazione non prevede interpretazioni delle difese, come nella dimensione della cura, ma comprende lo “stare” con le difese dell’alunno.
Questa è la difficoltà dell’educare, che richiede strumenti. È per questo che ho deciso di approfondire tutti questi aspetti nel mio ultimo libro Il docente al centro (G. Cotena, Utet Università, 2025) perché non esiste una buona educazione se non c’è un adulto in buona salute psicologica, che lavora in condizioni di sicurezza ed entro soglie sostenibili di stress.
Il libro sarà presentato a
– Firenze – 13 marzo ore 14 – presso FIERA DIDACTA – EVENTO SOLD OUT (sarà possibile trovare il libro presso lo stand Mondadori)
– OSTIGLIA (MANTOVA) – 20 marzo ore 18 – Cortile di Palazzo Bonazzi, Sala delle Colonne
– VERONA – 26 MARZO ore 17,30 – Biblioteca Civica, Sala Farinati