L’anno scolastico che si è appena inaugurato aprirà uno scenario inedito per la scuola non solo italiana, ma mondiale.
Ci dovremo confrontare con studenti reduci da un periodo di crisi senza precedenti, le cui conseguenze, dal punto di vista psicologico, affettivo e cognitivo, non siamo ancora in grado di prevedere e che dovremo attrezzarci a fronteggiare con strumenti adeguati.
Senza una preparazione mirata del corpo docente alla gestione delle conseguenze dell’emergenza pandemica, si corre il rischio di lasciare indietro un numero importante di studenti, con costi molto elevati per il capitale umano del paese, ed è qualcosa che non possiamo permetterci. E’ specialmente in uscita da una grande crisi, infatti, che un paese deve investire su questa forma di capitale immateriale e porsi ambiziosi obiettivi di sviluppo.
I problemi che affronteremo, legati all’abbandono, alla dispersione scolastica, alla disaffezione verso l’apprendimento, al learning loss, richiedono risposte sistemiche e coerenti, guidate da una visione pedagogica ancorata alle più accreditate ricerche sul campo delle scienze dell’apprendimento.
In molti casi sarà necessario ricostruire un clima di classe favorevole all’esperienza didattica, occorrerà accompagnare gli studenti con pratiche di valutazione formativa ed autovalutazione, mirate a sostenere, quando non addirittura a ricostruire, l’autostima degli studenti e a dare loro empowerment sui loro percorsi di studio e di sviluppo.
E’ infatti proprio alla “valutazione per l’apprendimento”, come viene anche definita la valutazione formativa, che la evidence-based education attribuisce il più alto grado di influenza sul successo scolastico; è da questa evidenza, in tutti gli ordini e gradi del sistema di istruzione, che dovremmo ripartire, con i necessari riflessi sulla progettazione curricolare e sulle metodologie didattiche che meglio possano sostenere questo approccio.
E’ tuttavia poco utile disquisire di valutazione formativa se non abbiamo chiaro che il clima di classe influisce profondamente sulle risposte degli studenti in termini di disponibilità ad impegnarsi per migliorare. Ecco perché crediamo importante avviare una riflessione molto seria sugli strumenti più efficaci per il recupero degli apprendimenti, fra i quali, appunto il clima, un clima che coltivi quello che i nostri colleghi inglesi e americani chiamano il Growth-Mindset.
Il Growth Mindset, o mentalità dinamica, è quell’insieme di convinzioni interiori che sviluppiamo, fin dalla più tenera età, sulla nostra intelligenza e sulle nostre possibilità di riuscita. Credere di potercela fare e di avere il potere di migliorare se stessi è un presupposto fondamentale per impegnarsi, fortemente collegato alla motivazione intrinseca.
Questo Mindset, che si sviluppa grazie al confronto con il mondo adulto, in particolare con quelli che possiamo definire gli adulti significativi, come i genitori, la famiglia e gli insegnanti, può essere educato intenzionalmente a scuola e ri-educato in caso di esperienze negative che abbiano minato la motivazione e l’autostima dello studente.
Nel nostro corso online affrontiamo diffusamente, accanto ad altri temi, anche questo aspetto e suggeriamo strumenti e pratiche atti a sviluppare un clima favorevole all’apprendimento come presupposto di ogni azione di recupero delle competenze e della motivazione.
STRATEGIE PER IL RECUPERO E IL POTENZIAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI
Formatori: B. Alaimo, G. Bolondi, M. Castoldi, C. Corsini, F. Dragotto, V. Felici, C. Gueli, A. Rucci,
Scopri di più: https://bit.ly/StrategieRecupero