
Ancora troppo raramente il concetto di scuola viene affiancato a quello di benessere, soprattutto se parliamo di benessere degli studenti e delle studentesse. Seppur l’opportunità del PNRR stia favorendo l’afflusso di nuovi finanziamenti destinati all’aggiornamento degli ambienti di apprendimento, alla costruzione di una scuola innovativa e digitale, ad oggi la risposta degli studenti più ricorrente alla semplice domanda “Stai bene a scuola?” è negativa, come emerge dall’articolo dell’ex dirigente Aimi. Con queste righe suggeriamo come, in modo pragmatico, un modo alternativo di vivere la scuola possa essere costruito partendo dalla centralità nel dibattito educativo proprio del benessere degli studenti e delle studentesse.
I più contemporanei pedagogisti, intervenendo sul tema della trasformazione dell’educazione, mettono in risalto la necessità di rendere i giovani protagonisti del progetto educativo. In particolar modo, nella “Dichiarazione dei giovani sulla trasformazione dell’educazione”, redatta da un gruppo di under 30 provenienti da 170 paesi, vi è una forte richiesta da parte degli studenti e delle studentesse di tutto il mondo di essere visti “non come beneficiari passivi ma come partner e collaboratori in ogni fase del percorso”. Tuttavia, purtroppo, l’applicabilità di questo principio non è immediata, soprattutto in un’Italia dove il sistema trasmissivo della conoscenza è largamente diffuso. Ciò nonostante, esistono nel nostro Paese realtà virtuose in cui la governance scolastica ha incoraggiato la nascita di processi di cambiamento nella giusta direzione, con la particolarità di aver affidato la progettazione e la gestione di questi ultimi agli alunni e alle alunne stessi/e.
TEDx è un format di conferenze internazionali che ogni anno riunisce le comunità locali di zone diversissime del mondo per favorire la diffusione di “ideas worth spreading” (idee che meritano di essere condivise). In molti utilizzano le clip tratte dalle conferenze TEDx, disponibili in modo gratuito su YouTube, per approfondire le più disparate tematiche e trovare ispirazione. Molti addirittura sognano di poter un giorno raccontare la propria esperienza negli iconici 18 minuti imposti come limite dal format. Pochi sanno però che è possibile organizzare in modo indipendente veri eventi TEDx anche all’interno delle scuole, a partire dall’azione congiunta di docenti e studenti e studentesse.
La variante di conferenze TEDxYouth, patrocinate dalla no profit internazionale TED, ha come target in tutto il globo alunne/i e giovani e può essere connessa a istituti scolastici di ogni ordine e grado. La procedura per far nascere un TEDxYouth all’interno della propria scuola parte dalla costruzione di un team di docenti, studenti e studentesse che insieme condivideranno responsabilità e decisioni in merito a tutti gli aspetti organizzativi della conferenza. La fiducia intergenerazionale è in questo un aspetto davvero fondamentale. Nella mia esperienza, quella di Organizer del TEDxYouth@LiceoPitagora a Rende (CS), è stata proprio tale fiducia a garantire il successo dell’evento e farlo classificare come la prima conferenza TEDxYouth in Italia nel suo genere. Oggi TEDxYouth@LiceoPitagora ha raggiunto la terza edizione e cammina da solo, restando un punto riferimento per la comunità scolastica di Cosenza.
Sulla base della mia esperienza diretta, emergono alcuni passi e buone pratiche per l’organizzazione nel proprio istituto di un evento così complesso e che richiede la cura di diversi aspetti, tutti ugualmente importanti per la resa finale della conferenza.
- Definire un tema coinvolgente e rilevante: Scegliere un tema centrale che sia significativo per i giovani e faccia da filo conduttore per tutti gli interventi. Questo aiuta a mantenere coerenza nell’evento e a stimolare l’interesse sia degli speaker che del pubblico.
- Costruire la propria kermesse di relatori: Includere (da 5 a 15) relatori selezionati tra figure di spicco del territorio o che rispecchiano gli interessi giovanili e, soprattutto, dare spazio agli studenti o ex-allievi dell’istituto.
- Promuovere la partecipazione attiva degli studenti: Sarebbe buona pratica indire un concorso interno alla scuola chiedendo a tutti gli studenti e le studentesse di candidare una propria idea di Talk, per poi selezionarne i migliori e renderli protagonisti dell’esperienza. Un’altra ottima idea è quella di includere all’interno della conferenza ex-allievi dell’istituto che, dopo anni dal periodo passato a scuola, hanno riscosso successo nel loro percorso accademico o professionale. Questo favorisce l’emersione di talenti interni e rafforza il senso di appartenenza alla comunità scolastica.
- Coinvolgere il territorio: Non limitarsi alla scuola, ma aprirsi al contesto locale, invitando attori esterni che possano arricchire l’esperienza e rappresentare modelli di riferimento per gli studenti. Questo favorisce la creazione di connessioni tra scuola e comunità.
- Coinvolgere l’intero sistema-scuola: ogni piccolo passo verso il giorno della conferenza, a partire dagli step più meccanici e noiosi come contattare una serigrafia per stampare i manifesti dell’evento fino all’ansia del gran giorno, ha un solo obiettivo: coinvolgere l’intero sistema-scuola all’interno del progetto e trasmettere ad altri studenti e studentesse e docenti l’importanza della contaminazione delle idee.
La missione didattica dell’organizzazione di un TEDx è quella di far vivere agli studenti la loro prima esperienza semi-professionale da protagonisti. Curare una conferenza TEDx a scuola è una sfida di coprogettazione che studenti e docenti intraprendono con libertà di opinione e scelta da entrambe le parti, contemplando la possibilità di sbagliare e di riprovarci.