
Il confine tra reale e virtuale è ufficialmente decaduto, stiamo vivendo in quello che è chiamato, dallo scrittore ed informativo americano David Gelernter, “Mirror World”: una delle immagini più figurative quanto reali della contemporaneità perché corrispondente a una vita fatta di schermi nei quali passiamo gran parte della nostra quotidianità. Guardando al futuro, possiamo già intravedere come i cambiamenti attuali abbiano portato gli studiosi a cercare nuovi modi di descrivere la nostra società.
La già vasta letteratura esistente parla di una società onlife, sempre più digitale, e articolata come iperconnessa, massmediatica, performante, informazionale, post-tecnologica, postmoderna. Tutti questi attributi possono essere ricondotti al concetto di Digi-land estrapolato dal pensiero della ricercatrice Helga Nowotny, una delle figure più autorevoli nel campo della sociologia delle tecnologie. Al centro di questa “terra digitale” in continua espansione troviamo i dispositivi e le piattaforme che ne consentono l’utilizzo, spesso percepite dal consumatore-tipo come servizi che soddisfano un bisogno, una richiesta, o una volontà.
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Tuttavia, nonostante i dispositivi mobili e le app abbiano ingentemente modificato il modo in cui lavoriamo, interagiamo e ci intratteniamo, nel mondo scolastico si fatica a riconoscere l’oggetto smartphone e le sue funzionalità quali risorse per la formazione. Senza un adeguato piano regolatore che possa includere all’interno delle aule i cambiamenti tangibili, ormai presenti in quasi tutti i campi sociali e del lavoro, sarà difficile trasformare quella che molti vedono come una “problematica” in una vera risorsa educativa o soluzione.
Il progetto Edu-social Algorithm ha tentato di rispondere a questa sfida coinvolgendo 190 studenti e 92 insegnanti nella creazione di account educativi. Docenti e studenti hanno collaborato allo sviluppo di contenuti social che trattavano argomenti scolastici in modo digital, mobile, social, visual e global, attraverso la condivisione di consegne e attività scolastiche sottoforma di post. Inoltre, alcuni influencer educativi, noti come
Teachergrammer o Edu Influencer, hanno svolto un ruolo cruciale nel dimostrare come i social media possano essere utilizzati per trasmettere conoscenze in modo innovativo e coinvolgente. Account come @lafisicachecipiace e @emmalaprofditaliano hanno mostrato come i contenuti di microapprendimento possano essere integrati per arricchire le lezioni tradizionali.
Dunque, cosa può aiutare a rendere il problema parte della soluzione e portare le scuole ad utilizzare davvero il digitale come strumento di apprendimento? Sulla base dell’esperienza di Edu-social Algorithm, ecco alcuni suggerimenti per replicare questo modello:
- Creare account educativi: insegnanti e studenti dovrebbero creare account dedicati esclusivamente all’apprendimento per separare i contenuti personali da quelli scolastici (es. iniziare dalla creazione di account educativi specificatamente adibiti allaproduzione e la condivisione di materiale scolastico: come infografiche, mappe concettuali, storytelling digitale con immagini e testo);
- Formare i docenti: è essenziale formare i docenti sull’uso didattico dei social media. Workshop e corsi di aggiornamento possono aiutare a sviluppare competenze digitali specifiche (es. pianificare delle formazioni con esperti esterni per organizzare al meglio il lavoro scolastico con smartphone e social media, e affinare così le competenze digitali degli insegnanti interessati);
- Collaborare e coinvolgere: incoraggiare la collaborazione tra docenti e studenti nella creazione di contenuti. Questo approccio partecipativo aumenta l’interesse degli studenti (es. provare a creare compiti e consegne che sfruttino le funzionalità dei social network, come l’ideazione di post didattici su Instagram o video su TikTok che rappresentano i contenuti trattati a lezione);
- Stipulare le netiquette condivise: stabilire regole comuni per l’uso responsabile dei social media in ambito scolastico, promuovendo una cultura digitale rispettosa e costruttiva (es. organizzare con i propri alunni momenti di confronto sulle regole da negoziare per usare smartphone e social media in classe);
- Integrare gradualmente: iniziare con progetti pilota per testare e adattare l’approccio alle specifiche esigenze della scuola e degli studenti (es. con delle prime attività didattiche, quali post sugli argomenti trattati in classe, osservare scolasticamente come rispondono gli alunni all’uso dei dispositivi mobili e delle app di social networking).
Per saperne di più sul progetto Edu-social Algorithm e ottenere risorse utili per implementare questo modello nella tua scuola, visita la pagina Instagram ufficiale @edu_social_algorithm.
Partecipa alla transizione digitale didatticamente cosciente, inizia oggi a esplorare e provare nuovi approcci didattici che sfruttano il potenziale dei social media per creare un ambiente di apprendimento che riconosca le caratteristiche generazionali dei tuoi studenti e delle tue studentesse.