Anche quest’anno le classi prime del Liceo STEAM International di Rovereto, guidate dai loro docenti Valerio Miorandi, Joel Ledenham e Matteo Cattadori, hanno realizzato degli splendidi video nell’ambito dell’attività didattica denominata Action Learning Lab (ALL).
Il risultato del loro lavoro è stato presentato e valutato il 7 dicembre 2022. Deascuola ha collaborato all’iniziativa didattica come co-committente. Il tema sviluppato dagli studenti è stato un fenomeno fisico-chimico collegato con il tema generale dei cambiamenti climatici ed è consistito nella realizzazione di un prodotto video a scopo divulgativo. Il prodotto doveva essere progettato dagli studenti, immaginando di destinarlo alla didattica scientifica e sperimentale presso scuole africane che operano in condizioni di risorse materiali limitate e nell’ambito delle attività di supporto alle scuole svolto dalla O.N.G. Seed Science https://seedscience.it/.
Realizzare un prodotto per comunicare la scienza mette in gioco molte competenze scientifiche e interdisciplinari: serve creatività, capacità di lavorare in gruppo e di dividersi i ruoli, capacità di comunicare in modo efficace, anche in inglese, utilizzando la tecnologia e l’informatica.
I due video che potete vedere come esempio trattano i temi della acidificazione degli oceani e dell’assorbimento del calore di atmosfera e idrosfera.
In questa occasione abbiamo rivolto qualche domanda a Matteo Cattadori, docente di Scienze al Liceo STEAM di Rovereto.
Partiamo dai video: come viene organizzato il lavoro di ideazione, realizzazione e finalizzazione dei video educational che avete realizzato?
Il lavoro degli studenti per la realizzazione dei video è stato svolto nell’ambito di una attività specifica che si chiama Action Learning Lab (ALL). E’ un momento dell’anno scolastico di durata compresa tra i 10 e i 14 giorni in cui tutte le classi della scuola sono impegnate nello svolgimento di un percorso di tipo Project Based Learning (PBL) molto diverso rispetto alle normale routine. Gli studenti, organizzati in gruppi, sono impegnati full time nella realizzazione di un prodotto finale su richiesta di un ente committente esterno. Ogni ALL è coordinato da un insegnante differente ma, soprattutto, segue un modello di organizzazione comune, quello del Design Thinking applicato alla didattica. Il focus degli studenti ovviamente è tutto sulla qualità del prodotto finale, il focus didattico è invece molto sul metodo e sul processo. Vogliamo studenti che padroneggino e utilizzino il Design Thinking in maniera flessibile in tutte le situazioni in cui sono impegnati in un’attività di tipo progettuale.
Realizzare un prodotto per comunicare la scienza (come ad esempio un video-esperimento in lingua inglese) mette in gioco molte competenze scientifiche e interdisciplinari. Come è stata accolta questa sfida dagli studenti e dalle studentesse?
Al Liceo STEAM diamo molta importanza ai momenti di ALL perchè costringe tutti, insegnanti e studenti, a spostare l’attenzione da una didattica comunque organizzata per discipline ad una didattica progettuale e a un riassetto dei rispettivi ruoli. Anche il voto assume un significato completamente nuovo. Quando gli studenti chiedono aiuto all’insegnante il loro scopo è la realizzazione del progetto, non più il conseguimento di un bel voto. E quando l’insegnante si sente interpellato sa che gli studenti sono mossi dal desiderio di vedere il loro progetto terminato e bello. E’ una dimensione diversa e bellissima della didattica in cui c’è una tensione autentica e comune verso l’acquisizione di competenze e la comunione di intenti.
Qual è il bilancio dopo 5 anni di sperimentazione e attività laboratoriali del Liceo Steam?
La didattica del Liceo STEAM si caratterizza per una forte componente laboratoriale che emerge in tutte le discipline, sia nelle lezioni ordinarie (che noi chiamiamo Core Lessons) che in quelle speciali che si svolgono durante l’ attività denominata Action Learning Lab (ALL) nel cui ambito gli studenti hanno realizzato i video che potete vedere in questa pagina.
In questi cinque anni la scuola ha investito tantissime risorse nella didattica laboratoriale, anche rispetto al capitale più importante per una scuola: il tempo. Ogni anno si svolgono tre periodi di ALL ognuno della durata di circa due settimane che sono interamente dedicati ad attività didattiche Project Based Learning in collaborazione con enti esterni committenti e di supporto. Anche le lezioni ordinarie hanno un approccio pratico laboratoriale: non solo quelle scientifiche, ma anche quelle umanistiche; frequenti sono inoltre situazioni di lavoro congiunto interdisciplinare.
Da molti punti di vista è una scelta molto forte ma che ha delle ricadute positive difficilmente riscontrabili in altre situazioni, sia in termini di motivazione e coinvolgimento degli studenti ma anche di qualità di comprensione della natura dei contenuti studiati: gli studenti capiscono profondamente il significato del termine “conoscenza sperimentale”.
Con che spirito gli studenti e le studentesse affrontano le pratiche laboratoriali?
Adottare regolarmente un approccio laboratoriale allo studio dei contenuti permette di osservare anche un’evoluzione nel tempo dello spirito con cui si approcciano al laboratorio. All’inizio del percorso prevale la componente entusiastica e di fascinazione istintiva verso l’attività laboratoriale che viene vissuta più come “alternativa light” e un po’ episodica alla lezione ordinaria. Successivamente, gli studenti si rendono conto che è parte integrante e costante della vita della STEAM: presente in varie forme in tutte le discipline, valutata costantemente e oggetto di una parte dedicata dell’esame Cambridge che sostengono alla fine del terzo anno, quello di Science Combined dell’IGCSE (International General Certificate of Secondary Education). Abbiamo constatato che la ripetitività e la regolarità della pratica laboratoriale permette agli studenti di acquisire una nuova prospettiva sui contenuti, non solo su quelli scientifici.