
L’angolo del libraio: la rubrica di suggerimenti di lettura per il biennio.
Ogni mese un consiglio di lettura per studenti e studentesse del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado, con proposte di attività didattiche e spunti di riflessione da portare in classe: un modo per incuriosire ragazze e ragazzi e suscitare in loro il piacere di leggere attraverso le appassionanti recensioni di un vero libraio.

Quella per gli animali feroci è spesso una paura atavica. Ci riconnette, nostro malgrado, a un tempo in cui il dominio della nostra specie sul resto della natura non era avanzato quanto oggi. Ecco allora che anche nel calmo tepore delle nostre case una storia di zanne acuminate, artigli affilatissimi, ruggiti tremendi e occhi che balenano nel buio è ancora in grado di spaventarci.
Ma quanto, davvero, conosciamo i grandi predatori che popolano i nostri incubi? Molto poco, tanto più che alcuni di questi sono particolarmente sfuggenti. Armandoci però della giusta pazienza potremmo arrivare all’incontro e, per farlo, potrebbe forse non essere necessario partire per destinazioni remote e insidiose: basta affidarsi a Sylvain Tesson, scrittore e viaggiatore francese che nel 2018, su invito del fotografo naturalista Vincent Munier, partì alla volta dell’altopiano del Qiangtang, in Tibet, alla ricerca degli ultimi esemplari di pantera delle nevi.
Ciò che lo attende è uno scenario lunare: temperature glaciali, venti che sferzano senza tregua, distese sconfinate puntellate qui e lì da animali selvatici. Tutto questo a 5000 metri di altitudine.
Avvistare la pantera è una vera impresa. Occorre muoversi silenziosi in un ambiente gelido e inospitale, restare appostati anche per decine di ore. Vien voglia di chiedersi che cosa possa spingere a fare tutto ciò. Ma alla ricerca dell’animale se ne aggiunge un’altra, complementare: il viaggio che diventa un pretesto per una riflessione serrata, obbligata se vogliamo, attorno al nostro rapporto con la natura e con gli altri animali. Esposti e vulnerabili nel mezzo di un deserto glaciale realizziamo che qualcosa ci punta gli occhi addosso. Una presenza che avvertiamo con spavento, certo, ma soprattutto con un vertiginoso senso di mistero. Quanto può davvero significare l’incontro con un’altra specie in un luogo tanto estremo?
Pubblicato in traduzione italiana nel 2020 dall’editore Sellerio, La pantera delle nevi di Sylvain Tesson è un diario di viaggio preziosissimo in cui l’autore si offre di accompagnarci, come già in precedenza aveva fatto nelle foreste della Siberia e in quelle della Francia centrale, in un’esplorazione che è innanzitutto mossa da un bisogno profondo: quello di ripristinare un legame sempre più costantemente minacciato tra umano e non umano.
– Chi è?
– La pantera delle nevi – disse.
– Pensavo che fosse sparita – dissi io.
– È quello che ci fa credere.
La pantera delle nevi, di Sylvain Tesson
Attività
SCRITTURA CREATIVA
1. Il libro di Tesson è una splendida prova di reportage di viaggio. Il primo movente di ogni avventura è la speranza di un incontro, che può essere con un animale, con un luogo, con delle persone, con una cultura o con un oggetto. Ma anche con un’idea, un ricordo, un racconto. Qualunque cosa desti in noi quella meraviglia la cui ricerca ci ha spinti per via. Provate voi ora a descrivere un vostro viaggio, partendo da un’esperienza reale o lasciando completa via libera all’invenzione. Andate a fondo delle ragioni per cui avete deciso di mettervi in marcia. Che cosa vi motiva? Come vi preparate? Viaggiate in solitaria o in compagnia? Avete trovato quello che cercavate o tornate a casa con ancora più domande? Mettetevi alla prova!
RIFLESSIONE IN CLASSE
2. Il libro ci permette di riflettere su un problema che ci tocca tutti e tutte, in quanto membri di una specie, quella umana, che ha tante responsabilità verso l’ambiente che la circonda. Quanta coscienza abbiamo della vita che si trova al di fuori dei nostri sistemi chiusi e quanta, invece, di quella che si trova al loro interno, magari nascosta, ma proprio per questo in così stretta dipendenza con le nostre esistenze? Quanto di quello che facciamo e quanto di quello che non facciamo ha un peso sul benessere delle altre creature? In che modo possiamo pensare di sviluppare una convivenza globale più equa? Discutetene insieme in classe.
L’angolo del libraio, dal cartaceo al digitale: una rubrica nata nell’antologia Immaginaria e che prosegue, ogni mese, sul nostro blog. A presto per un nuovo consiglio di lettura!