Questo l'hai letto? #33
‘Non la sfiorare’ di R. Morgese

‘Non la sfiorare’ di R. Morgese

Questo l’hai letto? La rubrica di consigli di lettura di DEASCUOLA.
Ogni mese un suggerimento di lettura per studentesse e studenti della scuola secondaria di primo grado, corredato di materiali per le attività in classe: un utile strumento per la didattica dell’italiano e per sviluppare nelle ragazze e nei ragazzi il piacere di leggere.


Perché leggere questo libro 

Non la sfiorare, il romanzo di Roberto Morgese finalista al Premio Selezione Bancarellino 2024, si confronta con un tema forte e dolorosamente attuale: il rispetto di genere in tutte le sue forme e il rischio di violenza, sempre in agguato, dei maschi verso le femmine. Si tratta di un’abiezione per la quale è impossibile non avvertire un moto di repulsione, da combattere insieme attraverso la conoscenza e il dialogo.
Il libro, fitto di misteri da svelare, mette a nudo le tante forme di questa ingiustificata ingerenza e prepotenza maschile verso «l’altra metà del cielo»; i mille cupi volti, a volte insospettabili, del maschilismo, che diviene troppo spesso deriva violenta (fisica, psicologica, culturale).
La vicenda offre un punto di vista diverso sul tema della violenza, quello di un ragazzo che deve scoprire come si vuole bene a una ragazza. Come si vuole bene davvero. Infatti, come spiega l’autore stesso, «là dove non c’è stata educazione emozionale e sentimentale, scatta l’impossibilità di capire l’altro, anzi l’altra, di mettersi nei suoi panni, di amare per davvero, senza possesso».

«Se mi tenesse ancora in sospeso, come affronterei la cosa? È molto probabile che mi arrabbierei, non sarebbe giusto prendermi in giro in quel modo, considerarmi una specie di marionetta.»

R. Morgese, Non la sfiorare, Il Mulino a Vento, 2023, pp. 176

La vicenda

Giorgio, liceale che si comporta da duro ma nasconde un animo fragile, è stato abbandonato dalla madre quando era piccolo e vive da solo con un padre freddo e distaccato.
Abituato a conquistare facilmente le ragazze che gli interessano, non si pone troppe domande quando si invaghisce di Marta, coetanea poco appariscente. Prova a invitarla in mille modi e si chiede quale sia la chiave giusta, supportato dall’anziano professore in pensione Carlo, suo nuovo vicino di casa, che sta scrivendo un libro su una tragica vicenda del passato ed è affamato di redenzione.
Giorgio intuisce il terribile segreto che il suo mentore nasconde, riguardante la relazione con una donna. Già, come si trattano le donne? Di certo occorre evitare di far subire loro ciò che vive Aicha, una compagna di classe vittima delle prepotenze del fratello, che controlla la sua vita usurpandone la libertà.
Eppure la violenza di genere non è un fatto confinato a culture lontane e differenti, ma riguarda in prima persona il protagonista e la sua situazione famigliare, attraversata da un lato oscuro: perché suo padre non vuole parlargli della mamma? E come mai avverte un vuoto incolmabile quando pensa a lei?
Giorgio, tormentato da domande prive di risposta, arriva a pensare che lui sa che cosa Marta desideri, lui ha il diritto di capire che cosa lei prova e se ricambia oppure no. Per questo decide, ahimè, di agire. Quant’è facile nel proprio modo sbagliato di amare! Così, da una posizione nettamente autocentrata, il passo verso la prevaricazione è a portata di mano.
Con uno stile coinvolgente e diretto, Morgese racconta una storia appassionante, scomoda e allo stesso tempo colma di riscatto, trattando in maniera delicata un tema complesso e controverso.

Attività
1) Sono soltanto parole? 
Questa è un’attività da svolgere in gruppo.
Dopo aver visto il monologo di Paola Cortellesi contro il sessismo – pronunciato in occasione dei Premi David di Donatello del 2018 e reperibile su YouTube –, ragazze e ragazzi, divisi in piccoli gruppi, individuano parole e frasi discriminatorie (o legate a stereotipi) che vengono rivolte quotidianamente alle donne: per esempio, «donna al volante pericolo costante», «isterica», «se l’è cercata», «ma quando lo fai un figlio?». Si tratta di forme più o meno subdole di violenza verbale, che possono verificarsi nella vita di tutti i giorni, nelle relazioni interpersonali, al lavoro, oppure che sono veicolate attraverso i media e i testi delle canzoni.
Segue una fase di condivisione, nella quale vengono riportate alla lavagna le espressioni più frequenti e/o più significative. 
Ogni gruppo ne sceglie quindi una, per riflettere sull’impatto che essa può avere in chi la ascolta; dopodiché la usa per realizzare un prodotto (per esempio, drammatizzazione, spot, podcast, poesia) finalizzato a sensibilizzare i coetanei sulla necessità di adottare un linguaggio rispettoso, in grado di scardinare la mentalità che ancora oggi degrada il genere femminile.

2) A fondo nel conflitto 
Questa è un’attività di comprensione da svolgere individualmente. 
Il protagonista del romanzo si sente in conflitto con il padre, con altri personaggi con i quali instaura relazioni (a scuola, con Carlo ecc.) ma soprattutto con se stesso. Gli alunni cercano nel libro i passi in cui emergono questi conflitti, poi dividono un foglio in tre colonne: nella prima titoleranno «conflitto con il padre», nella seconda «conflitto con altro/altri personaggi» e nella terza «conflitto con se stesso». In ogni colonna scriveranno riflessioni, parole, gesti, azioni e decisioni che nel corso della narrazione mettono in luce ciascun conflitto.

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