Empowerment

Parità di genereDifferenzaIntersezionalità… parole importanti, che negli ultimi mesi sono diventate imprescindibili. Deascuola propone una parola “paritaria” al mese: partendo dal linguaggio, l’analisi si allarga alla storia, alla sociologia, alla filosofia e si completa con diverse proposte di approfondimento. Uno strumento in più per aiutare ragazze e ragazzi a sviluppare il senso dell’inclusione e dell’unicità e a riconoscere la scuola come luogo di crescita della persona.

EMPOWERMENT

Il termine «empowerment» deriva dal verbo inglese to empower che significa dare, conferire, accrescere il potere di qualcuno, o rendere qualcuno capace di fare qualcosa. 
Nell’ambito delle politiche di genere, si parla di “women’s empowerment”, o “empowerment femminile”, per indicare le azioni volte a modificare i rapporti di potere tra i generi, accrescendo la partecipazione delle donne alla vita sociale, economica e politica, e ai processi decisionali in tutti questi ambiti. 
I termini che meglio possono tradurre l’espressione in italiano sono “potenziamento” o “emancipazione”.

La Piattaforma di Pechino

Il concetto di empowerment delle donne è stato introdotto nei documenti delle Conferenze Mondiali delle Nazioni Unite sulle donne, a partire dal 1985. Soprattutto dopo la quarta Conferenza, che si è tenuta a Pechino nel 1995, questa è diventata una parola chiave per la politica internazionale di promozione dei diritti. 
La Piattaforma d’azione varata a Pechino si presenta come un insieme di impegni degli Stati membri dell’Onu per conferire più potere alle donne – an agenda for women’s empowerment – come via per «costruire una società sostenibile, giusta e sviluppata», e per raggiungere «la sicurezza politica, sociale, economica, culturale ed ecologica ambientale di tutti i popoli».
Per raggiungere gli obiettivi di empowerment fissati dalla Piattaforma, i governi, la comunità internazionale e la società civile, sono chiamati ad assumere iniziative strategiche in dodici «aree critiche»: 

  • la povertà femminile;
  • le diseguaglianze di genere nell’educazione e nella formazione professionale;
  • l’accesso disuguale all’assistenza sanitaria;
  • la violenza contro le donne;
  • le conseguenze dei conflitti armati o di altro genere sulle donne;
  • la disuguaglianza di genere nelle strutture economiche e politiche;
  • la disuguaglianza di genere nella distribuzione del potere decisionale a ogni livello;
  • i meccanismi inadeguati per promuovere il progresso delle donne;
  • le carenze nel rispetto, nella promozione e protezione dei diritti fondamentali delle donne;
  • gli stereotipi di genere nei media e nella comunicazione;
  • le disuguaglianze tra uomini e donne nella gestione delle risorse naturali e nella salvaguardia dell’ambiente;
  • la discriminazione e la violazione dei diritti fondamentali delle bambine.

I contesti 

Nei diversi contesti socio-culturali, promuovere l’empowerment femminile implica azioni e strategie diverse. Dove le donne non hanno pari accesso all’istruzione e alla salute, o pari diritti nella vita familiare, questi saranno ambiti di intervento cruciale. In altri paesi, come l’Italia, si tratterà di far sì che – per esempio – l’elevata qualificazione scolastica e professionale femminile si traduca in pari opportunità in ambito lavorativo, o in pari rappresentanza in politica e nei ruoli decisionali.

Per approfondire 

• Per saperne di più sulle Conferenze Onu sulle donne, anche attraverso materiali video, si può vedere la pagina dedicata del Centro per i Diritti Umani dell’Università di Padova: https://unipd-centrodirittiumani.it/it/schede/Le-Conferenze-internazionali-sulla-donna/382 
• Sull’importanza dell’istruzione per l’empowerment delle donne si può approfondire la storia di Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace, https://www.treccani.it/enciclopedia/malala-yousafzai_%28Enciclopedia-Italiana%29/, leggere la sua autobiografia Io sono Malala (Garzanti), e ascoltare il suo discorso alle Nazioni Unite https://www.youtube.com/watch?v=EpUNMaT31FI 
• Per gettare lo sguardo all’indietro nella storia, a vite di donne che hanno aperto la strada all’emancipazione femminile, si può vedere la puntata della trasmissione Rai “Le storie di passato e presente” dedicata al ritratto di Sibilla Aleramo, Rosa Genoni e Maria Montessori: https://www.raiplay.it/video/2021/10/Le-Storie-di-Passato-e-Presente—Ritratti-di-donne-del-900—10102021-bf320943-9eee-4830-be57-ed3f36aac502.html 

Altri articoli da “Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione”

Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione #8 Catcalling
Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione #7 Femminicidio
Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione #6 Gender mainstreaming
Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione #4 Gender Gap
Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione #3 Intersezionalità
Parole paritarie - Il lessico dell’inclusione #2 Differenza