Parità di genere, Differenza, Intersezionalità… parole importanti, che negli ultimi mesi sono diventate imprescindibili. Deascuola propone una parola “paritaria” al mese: partendo dal linguaggio, l’analisi si allarga alla storia, alla sociologia, alla filosofia e si completa con diverse proposte di approfondimento. Uno strumento in più per aiutare ragazze e ragazzi a sviluppare il senso dell’inclusione e dell’unicità e a riconoscere la scuola come luogo di crescita della persona.
GENDER MAINSTREAMING (o mainstreaming di genere)
Il termine inglese mainstream significa, letteralmente, «corrente principale». Quando si parla di mainstreaming, nel campo delle politiche pubbliche, si rimanda al processo attraverso cui una certa innovazione od ottica sperimentata in un settore specifico – sociale, economico, istituzionale – viene disseminata e adottata a livello di sistema.
L’espressione «mainstreaming di genere» indica che il punto di vista da diffondere e integrare in tutti gli ambiti è quello che riconosce le differenze e le diseguaglianze legate al genere, cioè che riguardano donne e uomini.
Due approcci contro le diseguaglianze
Nel mondo le donne soffrono gli effetti di persistenti diseguaglianze in tutti gli ambiti dell’esistenza sociale: dal lavoro alla vita familiare, dalla politica all’accesso alle risorse. Per questo, raggiungere l’obiettivo dell’uguaglianza tra i generi richiede interventi politici che tengano conto delle molte dimensioni di disparità nel processo di elaborazione, attuazione e valutazione delle politiche.
A questo fine, è necessario mettere in atto iniziative specificamente rivolte alle donne, per favorirne il benessere, le opportunità, l’empowerment a tutti i livelli.
Questo approccio tende tuttavia a intervenire a posteriori, per porre rimedio alle ingiustizie esistenti.
Se invece l’intenzione è prevenire discriminazioni e diseguaglianze, è necessario integrare e potenziare i programmi di azione per la parità con un secondo approccio: quello che porta a introdurre l’ottica di genere in tutte le politiche, in tutti i campi – dall’educazione al lavoro, dalla famiglia allo sviluppo economico – e fin dalla loro ideazione.
Questo è il mainstreaming di genere.
Le Nazioni Unite
Le Nazioni Unite definiscono il mainstreaming di genere come «il processo attraverso cui sono valutate tutte le implicazioni per le donne e per gli uomini di ogni azione progettata, in tutti i campi e a tutti i livelli, compresa l’attività legislativa, politica e di programmazione». Attraverso questo processo ci si assicura che nella progettazione, nell’attuazione, nel monitoraggio e nella valutazione dei programmi in tutte le sfere politiche, economiche e sociali, donne e uomini possano godere effettivamente degli stessi benefici.
Il gender mainstreaming è stato individuato nel corso della Conferenza mondiale sulle donne di Pechino nel 1995 come strumento principe per il superamento delle disuguaglianze di genere. Da allora è entrato stabilmente a far parte del lessico politico delle istituzioni dell’Unione europea, dei paesi membri, e di altri Stati del mondo.
Agire in concreto
Se l’ambizione alla base del gender mainstreaming è quella di garantire che donne e uomini siano tenuti equamente in considerazione in tutti gli atti e le iniziative politiche e amministrative, la traduzione concreta di questo approccio è sempre da calare nel contesto.
Bisogna rilevare, in ogni ambito, le forme specifiche di diseguaglianza tra i generi, i bisogni di donne e uomini, il modo in cui le politiche possono impattare sul benessere (valutazione d’impatto https://www.openpolis.it/parole/che-cose-la-valutazione-di-impatto-di-genere/), come vengono allocate le risorse (bilancio di genere https://www.openpolis.it/parole/che-cose-il-bilancio-di-genere/).
Nel campo dell’istruzione si tratterà, per esempio, di vedere come gli stereotipi condizionano la scelta dei percorsi educativi – umanistici o scientifici – da parte di ragazze e ragazzi, e di introdurre un’ottica di genere nei programmi, nei libri di testo, nella formazione del personale docente.
Per approfondire
– L’Istituto Europeo per Uguaglianza di Genere (EIGE) ha ideato un semplice “gioco” (in inglese) per conoscere la situazione di ogni paese membro dell’Ue nella lotta alla disuguaglianza tra uomo e donna: https://eige.europa.eu/gender-equality-index/game
– L’organizzazione svedese Salar ha prodotto un video di animazione che rappresenta un prontuario per imparare ad adottare l’ottica di genere nella formulazione di tutte le politiche pubbliche, incluse le politiche urbane e quelle scolastiche. Aiuta anche a comprendere come il mainstreaming di genere, in particolare a scuola, possa andare a beneficio non solo delle ragazze, ma anche dei ragazzi: