Parità di genere, Differenza, Intersezionalità… parole importanti, che negli ultimi mesi sono diventate imprescindibili. Deascuola propone una parola “paritaria” al mese: partendo dal linguaggio, l’analisi si allarga alla storia, alla sociologia, alla filosofia e si completa con diversi approfondimenti. Uno strumento in più per aiutare ragazze e ragazzi a sviluppare il senso dell’inclusione e dell’unicità e a riconoscere la scuola come luogo di crescita della persona.
INTERSEZIONALITÀ
In matematica, l’intersezione di due o più insiemi è l’insieme degli elementi che essi hanno in comune. Da questa immagine prende spunto il concetto di intersezionalità, oggi ampiamente in uso nelle scienze sociali e nella teoria femminista, che serve a indicare l’interconnessione tra diverse identità o categorie sociali – il genere, l’etnia, la classe sociale, la disabilità, l’orientamento sessuale, la nazionalità… – e tra le relative forme di discriminazione o oppressione – il sessismo, il razzismo, il classismo, l’abilismo, l’omofobia, la xenofobia…
Un incrocio di strade
Il termine “intersezionalità” è stato introdotto nel 1989 dall’attivista e giurista statunitense Kimberlé Crenshaw, partendo dall’osservazione delle discriminazioni subite dalle donne nere per l’effetto combinato del sessismo e del razzismo di cui queste donne sono vittime.
Per spiegare il problema, la studiosa propone di immaginare un incidente di auto che avviene al centro di un incrocio, provocando alcuni feriti. Diverse strade confluiscono in quell’incrocio, e le macchine provengono simultaneamente da tutte le direzioni, cosicché è impossibile decidere quale auto abbia provocato lo scontro. Immaginiamo poi che un medico sia chiamato sul posto, ma che gli sia impedito di curare i feriti finché non si stabilisce la direzione della vettura che ha causato l’incidente. Poiché questo non si può capire, i feriti restano senza cure.
In modo simile, sostiene Crenshaw, se nel caso delle donne nere si pretende di trattare il sessismo e il razzismo come sistemi di oppressione indipendenti tra di loro, non si riesce a contrastare né l’uno né l’altro. Perché la realtà è che agiscono in modo interconnesso.
Ciò significa che le persone e i gruppi possono trovarsi a subire molteplici forme di discriminazione contemporaneamente.
Uguali e differenti
Nella teoria femminista, il concetto di intersezionalità aiuta a mettere a fuoco le differenze che attraversano l’universo delle donne. Le donne sono accomunate dall’appartenenza di genere, ma differiscono tra loro dal punto di vista dell’etnia, della nazionalità, della religione, della classe, dell’orientamento sessuale e così via.
Solo l’attenzione a queste differenze, e alla condizione di oppressione multipla a cui esse possono dare luogo, permette di riconoscere la diversità delle condizioni, dei bisogni, dei punti di vista, e a promuovere politiche che siano davvero inclusive.
Il rischio, altrimenti, è di modellare le politiche di genere su un unico modello di donna, quello maggioritario in ogni società – per esempio la donna nativa, bianca, eterosessuale, abile, cristiana… – rendendo invisibili le donne appartenenti a minoranze etniche, nazionali, sessuali, religiose ecc.
Politiche sensibili alle differenze
Negli ultimi decenni, la parola “intersezionalità” è entrata a far parte in modo sempre più stabile del lessico delle politiche di genere, indicando l’intenzione di porre la dovuta attenzione alle differenze e discriminazioni multiple, e alla condizione di particolare vulnerabilità e rischio di emarginazione delle donne appartenenti a minoranze.
In ambito sociale, l’approccio intersezionale si rivela prezioso per l’ideazione e la conduzione di interventi capaci di raggiungere tutte le donne, quindi accessibili e competenti nel rispondere ai bisogni specifici di tutti i gruppi.
Per approfondire
- Guarda il TED Talk di Kimberlé Crenshaw sull’importanza dell’intersezionalità
- Leggi l’approfondimento su intersezionalità e discorso d’odio della giurista Barbara Giovanna Bello
- Guarda il video di Parità in Pillole su femminismo intersezionale