Questo l'hai letto? #9
‘Vivavoce’ di Antonio Ferrara

‘Vivavoce’ di Antonio Ferrara

Questo l’hai letto? è la rubrica di consigli di lettura di Deascuola.
Ogni mese un suggerimento di lettura per gli studenti della scuola secondaria di primo grado, corredato di materiali per le attività in classe: un utile strumento per la didattica dell’italiano e per sviluppare nei ragazzi il piacere di leggere.

Perché leggere questo libro. Con il romanzo Vivavoce Antonio Ferrara ci regala una storia moderna e intensa, con passaggi di grande profondità, che offrono svariati e interessanti spunti di riflessione. È un libro bello per la vicenda narrata e per lo stile. Il racconto in prima persona favorisce nel lettore un processo di immedesimazione che gli permette di “essere” Lucio e di immergersi con lui nella lettura. Il libro contiene un chiaro messaggio: tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati e compresi, in maniera autentica e sincera. È una storia che parla di riscatto, di motivazione, anche di motivazione alla lettura, e di quanto sia importante trovare la propria strada. Sullo sfondo anche il tema, molto attuale, della dispersione scolastica e delle difficoltà dei ragazzi che abbandonano la scuola, ma non hanno altre alternative.

«Ma poi pensai di far parlare un libro al posto mio, e il libro che avevo nello zaino era proprio quello che ci voleva in quel momento.»

Antonio Ferrara, Vivavoce, Einaudi ragazzi, 2018, pp. 144

La vicenda.

Lucio non ama la scuola e per questo, appena ha potuto, l’ha abbandonata: non la trova interessante e ritiene che abbia ben poco da dirgli e da dargli. Gli dispiace solo aver lasciato la sua insegnante di Italiano, l’unica ad aver creduto in lui e, soprattutto, l’unica a essersi accorta del suo grande talento di lettore ad alta voce. 
Lucio trova un lavoro in una fabbrica di occhiali ed è contento, perché si sente utile. Ma quando viene licenziato, il suo mondo crolla e torna a essere grigio come prima, un grigio fatto di giornate anonime e della triste platessa che sua madre si ostina a cucinargli quasi ogni giorno. E così le sue giornate riprendono monotone e senza uno scopo, fino a quando, quasi per caso, incontra un uomo che lo ha sentito leggere ad alta voce e propone un’attività di volontariato: «lettore a domicilio». Così Lucio comincia la sua avventura, andando di casa in casa a leggere libri per gli altri: una vecchia signora che coltiva piante grasse (di cui sembra avere la spinosità), un bambino costretto a trascorrere molto tempo in ospedale, la sua vecchia insegnante di Italiano (diversa da come la ricordava) e sua figlia: giorno dopo giorno, incontra tanti pezzi di vita diversi… Lucio inizia a pensare che può aiutare davvero tutte quelle persone e a poco a poco si rende conto che il suo non è affatto, come credeva, un talento inutile, anzi. 
Anche lui cambia, diventa più maturo e sensibile: ha trovato la sua strada! E sua madre, finalmente, sostituisce la platessa con una bella bistecca. 
Alla fine arriverà anche l’amore e la sua sarà una vita piena e completa, in cui l’ascolto degli altri avrà sempre un ruolo centrale.

Attività

1) Incontro con l’autore

Questa attività è un compito di realtà. Si svolge in due fasi: una individuale e una a coppie. 
Fase 1: ogni ragazzo elabora una scaletta dell’incontro e prepara una serie di domande che sottoporrebbe all’autore.
Fase 2: i ragazzi formano le coppie e si dividono i ruoli: uno sarà l’intervistatore, l’altro fingerà di essere l’autore.
A questo punto si dispone l’aula con due sedie isolate, davanti alle altre disposte come se si dovesse ospitare un pubblico di spettatori.
La scaletta dell’incontro deve prevedere una chiara scansione dei tempi e descrivere anche il canovaccio della presentazione:
– Arrivo e accoglienza dell’ospite;
– Saluto e ringraziamenti;
– Introduzione all’intervista con brevi cenni al libro e al suo contenuto;
– Domande da sottoporre all’autore;
– Richiesta di intervento del pubblico (a questo punto, l’intervistatore diventa moderatore del dibattito).

2) Significati nuovi

Questa è un’attività individuale di scrittura. L’autore del libro usa come titolo una parola che indica una funzionalità dei moderni cellulari, il vivavoce, e la carica di un significato nuovo. Scegliete un termine inerente alle funzioni degli strumenti tecnologici (social network, connessione, rete, profilo social, account, ecc.) e inventate una breve storia in cui questa parola viene usata con un significato del tutto nuovo, che non ha nulla a che fare con il suo significato più conosciuto, proprio come ha fatto l’autore con il termine vivavoce.


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