In occasione del lancio di Cuori Intelligenti, la nuova letteratura Garzanti Scuola, DLive vi propone le introduzioni ai volumi del corso dove l’autore delinea i contenuti e le scelte.
Nelle settimane scorse vi abbiamo proposto la lettura dell’introduzione al Volume 1 – Dalle origini al Rinascimento , l’introduzione al Volume 2 – Dal Barocco al Romanticismo e l’introduzione al volume su Giacomo Leopardi.
Oggi vi proponiamo la lettura dell’introduzione al volume 3 a firma Claudio Giunta.
Introduzione – Volume 3- Dal secondo Ottocento al primo Novecento
Ed eccoci alla letteratura degli ultimi due secoli. Ci sarà molto da leggere, quest’anno, molto da imparare, ma sarà un impegno spesso piacevole (davvero!), perché le poesie, i romanzi, i saggi che leggeremo sono molto prossimi alla nostra esperienza, parlano del nostro mondo e, insomma, ci riguardano da vicino. Sappiamo quanto è difficile arrivare con il programma fino ai giorni nostri, ma crediamo sia importante sapere che cosa si è scritto, di che cosa si è parlato tra la fine del Novecento e l’inizio del XXI secolo: è la realtà che abbiamo sotto gli occhi, e ci siamo sforzati di descriverla bene (anche se per frammenti, si capisce) attraverso le parole di scrittori intelligenti, profondi e spesso anche divertenti.
Abbiamo cercato di fare storia della letteratura dando l’importanza che merita alla storia: cioè descrivendo sempre nel modo più limpido possibile il contesto nel quale gli scrittori si sono trovati a vivere. Non si capiscono Nievo, o il Verismo meridionale, o Carducci, o i narratori del primo Novecento, eccetera, se non si capisce, prima, qual era il mondo e soprattutto qual era l’Italia che questi uomini si vedevano attorno. Perciò è sempre bene che la lettura dei brani antologici sia preceduta, o accompagnata, dai quadri storici, storico-artistici, storico-culturali: non per “sapere le date” (che si trovano in internet), ma per sapere di che cosa veramente stanno parlando gli scrittori che leggiamo. Del resto, vale anche la relazione inversa, e poesie e romanzi servono anche per imparare la storia, cioè per il loro valore di documento: e crediamo che leggere le poesie di Auden e di Celan sulla seconda guerra mondiale, o le pagine di Tomasi di Lampedusa sul Risorgimento, o quelle di Pasolini sulla “mutazione” italiana del dopoguerra, o quelle di Bianciardi sul boom economico, o quelle di Volponi sulla strage di piazza Fontana, sia un buon modo per farsi un’idea attendibile, e vivida insieme, intorno a questi fatti cruciali della nostra storia.
Anche per questa ragione abbiamo dedicato due percorsi alla saggistica italiana.
Da Salvemini a Gramsci, dalla Ginzburg a Bellocchio, l’Italia ha avuto, nel Novecento, dei grandissimi saggisti. Leggerli significa capire meglio il paese in cui viviamo.
Ma non solo: leggerli significa capire concretamente, e non solo in teoria, come si confeziona quella che chiamiamo “prosa argomentativa”. Raccomandiamo di non saltare questi percorsi, e anzi di leggere anche i brani che si trovano nell’eBook: servono a capire delle cose importanti; ma soprattutto servono a imparare come si esprime in maniera chiara e problematica il proprio pensiero.
Anche in questi volumi abbiamo voluto inserire molta letteratura straniera.
La ragione è semplice: ci sono pagine di poeti, romanzieri e saggisti non italiani che è bene leggere già negli anni della scuola, sia perché sono molto belle sia perché ci permettono di diventare abitanti più consapevoli del nostro mondo. Naturalmente, l’asse (la strada maestra, come l’abbiamo definita) è solidamente italiano: da Nievo a Verga, da Pirandello a Svevo, da Gadda a Calvino, da Saba a Montale, è chiaro che è con questi scrittori che uno studente italiano deve familiarizzarsi innanzitutto, e non solo in vista dell’esame di maturità. Ma in questi volumi, più ancora che nei precedenti, si moltiplicheranno i sentieri secondari, sia sulla carta sia nell’eBook.
Sono sentieri lungo i quali gli studenti possono avventurarsi anche da soli, perché abbiamo avuto cura di spiegare bene, con chiarezza, testi e contesti: sono sentieri che portano, ad esempio, verso i grandi romanzi stranieri dell’Ottocento e del primo Novecento, o verso il teatro di Büchner, Wilde, Ibsen, Čechov, Beckett, Pinter, o verso i poeti post-simbolisti (da Yeats a Rilke, da Eliot a Mandel’štam), o verso i saggi di Hannah Arendt o di Adorno.
Il Novecento è il secolo delle nuove arti: cinema, canzone pop-rock, fumetto, televisione…
Che fare, come regolarsi? A scuola – come si dice – “non si può fare tutto”, né si deve; e dal momento che, in genere, non si ha il tempo di arrivare alla letteratura del secondo dopoguerra, dove trovare quello per parlare di Fellini o di Dylan o dei Peanuts? Ma la verità è che gli studenti hanno già una certa familiarità con queste “nuove arti”: sono quelle che respirano ogni giorno intorno a loro, e ciò di cui hanno bisogno è soltanto qualche indirizzo, qualche indicazione di metodo, un consiglio su come e dove concentrare la loro attenzione. Per quanto riguarda il cinema, abbiamo cercato di dare noi queste indicazioni e questi consigli: gli abbiamo dedicato due percorsi, nei quali abbiamo spiegato che cos’è e come si fa il cinema, e nei quali abbiamo provato soprattutto a mostrare come si parla di un film, attraverso più di venti recensioni ad altrettanti film belli e importanti. E qualcosa del genere, più in sintesi, abbiamo cercato di fare per il fumetto e, in maniera che speriamo risulti originale e avvincente, per la canzone. Il fatto è – lo sappiamo – che a scuola gli studenti leggono poesie, romanzi, saggi, mentre a casa “consumano” ogni giorno, anzi ogni ora, prodotti artistici di tutt’altra natura: film, programmi televisivi, fumetti, videogiochi e soprattutto canzoni. È una novità, nella storia della scuola, una novità che va registrata, non demonizzata, e che anzi – se affrontata con intelligenza, misura e buona volontà – può trasformarsi in un’occasione per imparare. Come capita (quasi) sempre con le novità.
Buona lettura.
Claudio Giunta
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