Stop alla violenza: le nuove sanzioni previste dal “Codice rosso”

Stop alla violenza: le nuove sanzioni previste dal “Codice rosso”

Il legislatore negli ultimi tempi ha posto massimo impegno nel contrasto alla “violenza di genere” e alla “violenza domestica”. 
L’espressione “violenza di genere” indica ogni forma di violenza (psicologica o fisica) che si manifesta per ragioni connesse all’orientamento sessuale di chi ne è vittima. Lo stesso termine comprende la cosiddetta “violenza contro le donne”, che riguarda più specificamente gli individui di sesso femminile. 
Per “violenza domestica” (dal latino domus, cioè “casa”) intendiamo invece la violenza che si consuma all’interno dello stesso “nucleo familiare”.

Questo impegno del legislatore è stato giustificato dall’aumento, nel nostro Paese, del numero di aggressioni (psicologiche e fisiche) che si sono verificate nell’ambito di relazioni affettive e personali, o determinate da discriminazioni di genere. Tale aumento ha portato all’adozione di alcune leggi che hanno agito su due fronti. Da un lato, esse hanno previsto nuovi reati, per colpire con la sanzione penale (la punizione più grave prevista dall’ordinamento) comportamenti commessi nei confronti di soggetti deboli; dall’altro, essi hanno inasprito le sanzioni previste per la commissione di altri reati già previsti dall’ordinamento (maltrattamenti contro familiari e conviventi; stalking; violenza sessuale).

In particolare, è stato recentemente adottato il cosiddetto “Codice rosso”. Si tratta della legge n. 69 del 2019, che prevede una serie di misure proprio a tutela delle vittime di violenza domestica e di violenza di genere. Tale legge è stata più volte modificata, da ultimo anche nel 2023, quando è stata prevista, in particolare, la possibilità per il Magistrato di ordinare, a chi si ritiene possa avere commesso gravi condotte, riconducibili alle fattispecie della violenza di genere o domestica, di non avvicinarsi ai luoghi normalmente frequentati dalla vittima. Questo provvedimento può essere adottato ancor prima che la responsabilità penale degli stessi individui sia accertata, proprio per evitare che nel tempo necessario per giudicarne la colpevolezza, le stesse gravissime azioni possano ripetersi.

Inoltre, la legge n. 12 del 2023 ha istituito una Commissione di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni altra forma di violenza di genere. Le Commissioni di inchiesta sono speciali e temporanei organi del Parlamento, creati per studiare materie di pubblico interesse, e il cui lavoro termina, di norma, con la pubblicazione di una relazione utile al Parlamento per approvare eventualmente nuove leggi sullo stesso tema. La Commissione di inchiesta sul femminicidio e su ogni altra forma di violenza di genere, allora, è stata creata allo scopo di comprendere quali ragioni si pongono alla base di queste gravissime esperienze di violenza registrate nel Paese, anche allo scopo di comprendere come il legislatore possa essere ulteriormente utile per arginarle. 

ATTIVITÀ:
Effettuate una ricerca (da soli o in gruppo) sulle misure di contrasto alla violenza di genere o alla violenza domestica a livello nazionale e locale. 
La ricerca può partire dalle seguenti domande: 
– Oltre all’adozione di leggi specifiche, quali iniziative sono prese a livello nazionale per contrastare la violenza di genere e la violenza domestica? 
– A quali istituzioni è possibile rivolgersi? In che modo?
– Esistono numeri verdi per segnalare le emergenze o situazioni di pericolo?
– Quali sono le misure di contrasto adottate dalla tua (vostra) Regione?

Presentate alla classe i risultati ottenuti nella forma che ritienete più idonea: presentazione multimediale, relazione, gallery fotografica, storytelling o altro.

Leggi anche

Intelligenza Artificiale e lavoro: opportunità e rischi
Costituzione, art. 119: la modifica che riconosce la peculiarità delle isole
Intelligenza artificiale: in arrivo il Regolamento europeo
Cambiamento climatico, prezzi e capacità di spesa: il caso dell’olio d’oliva.