Occupazione: il Mezzogiorno cresce. Effetto strutturale o congiuntura?

Occupazione: il Mezzogiorno cresce. Effetto strutturale o congiuntura?

Negli ultimi anni il mercato del lavoro italiano ha mostrato un forte dinamismo, in particolare dopo la fine della pandemia da Covid-19. A gennaio 2025, il numero di occupati in Italia ha raggiunto un livello record di 24.221.649 unità.
I dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) a marzo 2025, hanno rilevato un dato interessante: le regioni del Sud, come Sicilia, Campania e Puglia, hanno registrato, tra il 2021 e il 2024, una crescita occupazionale superiore a quella del Centro-Nord; crescita che ha interessato prevalentemente la popolazione maschile, italiana, con un’età superiore ai 35 anni e con tipologie di contratto a tempo indeterminato. 

Questo dato rappresenta un elemento nuovo nella descrizione del Sud, spesso associato a un’economia stagnante e depressa.

Fonte: nostre elaborazioni su dati ISTAT

I dati di questo nuovo fenomeno derivano dall’indagine campionaria periodica condotta dall’ISTAT, basata su standard internazionali fissati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). L’indagine classifica la popolazione in tre gruppi principali: 

  1. occupati, intesi come coloro che hanno svolto almeno un’ora di lavoro retribuita nella settimana della rilevazione statistica; 
  2. disoccupati, come coloro che non hanno un lavoro ma che lo cercano attivamente e sarebbero disponibili ad iniziare subito; 
  3. inattivi, ossia le persone che non lavorano e non cercano. Ad esempio, gli studenti, i pensionati o chi si dedica alla cura della casa e della famiglia.

Sebbene i dati ISTAT sul mercato del lavoro in Italia non abbiano prodotto un esteso dibattito pubblico, da essi emergono almento tre elementi interessanti di riflessione. 
In primo luogo, la crescita occupazionale del Mezzogiorno, come detto, spezza l’idea di un sistema produttivo meridionale statico e depresso. 
In secondo luogo, la netta prevalenza di contratti di lavoro a tempo indeterminato spezza l’idea di un mercato del lavoro meridionale prevalentemente precario. 
Infine, la riduzione di circa un terzo, nel Mezzogiorno, del numero dei NEET (giovani non occupati e non impegnati in percorsi di istruzione e formazione), dalla pandemia a oggi, smentisce lo stereotipo di una gioventù meridionale passiva e poco intraprendente.

Nonostante questi segnali positivi, tuttavia, i divari storici tra Nord e Sud restano significativi. Il tasso di occupazione nel Mezzogiorno è ancora inferiore di circa 19 punti percentuali rispetto a quello del Nord, con differenze ancora più marcate per donne e giovani. Restano ancora molto elevate le differenze salariali e quelle relative alla produttività delle imprese. Inoltre, continua il flusso migratorio dal Sud al Nord, soprattutto tra i giovani con livelli di istruzione più elevati.
Se i recenti dati occuazionali rilevino una trasformazione strutturale in atto nel Mezzogiorno o solo un fenomeno congiunturale destinato a svanire nei prossimi anni è ancora presto per dirlo. Ma una cosa è certa: il mercato del lavoro del Mezzogiorno ha mostrato una potenzialità e una vitalità tutt’altro che scontate.

ATTIVITÀ (proposte di possibili attività da proporre alla classe) 

Rispondi alle domande
1. In Italia, i dati sull’occupazione sono pubblicati da: 
a. INPS
b. ISTAT
c. Banca d’Italia
d. Ministero del lavoro

2. Nella statistica ufficiale, il termine “occupati” indica: 
a. solo chi lavora a tempo pieno
b. chi ha lavorato almeno un’ora nella settimana della rilevazione
c. solo chi ha un contratto fisso
d. chi cerca attivamente lavoro

Lavoro di gruppo: Dividetevi in gruppi e cercate informazioni su uno di questi temi:
• il tasso di occupazione in Italia rispetto ad altri Paesi europei
• i salari medi in Italia rispetto ad altri Paesi europei
Presentate alla classe, nella forma che preferite, i risultati del vostro lavoro. 

Role Play: un colloquio di lavoro
Dividetevi in coppie e rivestite, a turno, i seguenti ruoli: selezionatore o selezionatrice, candidato o candidata. Immaginate un colloquio di lavoro per un’occupazione scelta da voi.
• Il selezionatore/La selezionatrice prepara alcune domande.
• Il candidato/La candidata risponde cercando di presentarsi come la persona giusta per svolgere l’occupazione in questione.
Con la guida dell’insegnante, confrontate i diversi colloqui cercando di mettere in evidenza le domande e le risposte che vi sembrano più efficaci. 
Rispondete poi alla domanda: Come vi siete sentiti svolgendo l’attività?

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