
È stato avviato, di recente, un procedimento di revisione costituzionale, con il quale si vogliono modificare alcuni articoli della Costituzione relativi alla Magistratura. La proposta di legge di revisione costituzionale è stata approvata in prima deliberazione alla Camera, lo scorso 16 gennaio. Adesso è stata rimessa all’esame del Senato.
Per comprendere il senso di questo progetto serve una breve premessa. La Magistratura è composta da due “tipi” di Magistrati: i giudici (o magistrati con funzioni giudicanti) che si occupano di decidere i giudizi adottando sentenze; e i pubblici ministeri (o magistrati con funzioni requirenti) che si occupano, principalmente, quando viene commesso un reato, di coordinare le indagini, allo scopo di comprendere chi ne sia il responsabile e di rappresentare la pubblica accusa nel successivo giudizio.
In relazione a entrambi (magistrati giudicanti e requirenti), la Costituzione riconosce un’esigenza di autonomia e indipendenza rispetto a ogni altro potere dello Stato.
Proprio a tal fine, la stessa Costituzione disciplina il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm). Tale organo è, attualmente, unico per la magistratura requirente e giudicante, e composto da 3 membri di diritto e da membri elettivi che vengono scelti per 1/3 dal Parlamento in seduta comune (componenti laici) e per 2/3 dai magistrati (componenti togati).
Oggi, il Csm svolge compiti molto importanti, assumendo decisioni sulle carriere dei magistrati e irrogando eventuali sanzioni disciplinari nel caso in cui un magistrato violi i suoi doveri.
La riforma costituzionale si inserisce proprio in questo quadro.
Essa mira, infatti, alla “separazione delle carriere”, cioè a creare una maggiore distinzione tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti.
L’idea è quella di creare due Consigli superiori della Magistratura differenti, in riferimento ai magistrati giudicanti e requirenti. Al Consiglio Superiore della Magistratura giudicante spetterebbero le decisioni relative alla carriera dei giudici. Al Consiglio Superiore della Magistratura requirente spetterebbero le decisioni relative alla carriera dei pubblici ministeri.
A entrambi i Consigli verrebbe invece sottratto il potere disciplinare.
L’irrogazione delle sanzioni disciplinari, infatti, diventerebbe di competenza di un terzo organo, chiamato Alta corte disciplinare, unica per i magistrati requirenti e giudicanti.
Questa proposta di revisione costituzionale sta facendo molto discutere. I sostenitori della riforma ritengono che essa sia importante per migliorare la qualità della giurisdizione; coloro che vi si oppongono invece ritengono che essa può essere pericolosa per l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura e che un procedimento di revisione costituzionale, che tocca una parte così significativa della Costituzione, vada maggiormente pensata e ponderata.
ATTIVITÀ | Debate
1) Dopo aver letto l’articolo con la classe formate due squadre: una a favore, l’altra contraria alla riforma. Ciascuna squadra sceglie un/una portavoce.
2) I componenti di ciascuna squadra, aiutandosi con quanto appreso nell’articolo e/o in articoli reperiti in Rete sullo stesso argomento, dovranno sostenere la propria posizione argomentandola e portando a sostegno citazioni di giuristi o altri studiosi trovate durante la ricerca.
3) In classe, con la guida dell’insegnante ciascuna squadra per mezzo del proprio o della propria portavoce argomenta la propria posizione in un tempo stabilito.
Al termine, valutate con la classe quale delle due squadre è risultata più convincente nel dibattito.