Tematizzare in storia: due attività didattiche per la classe

Tematizzare in storia: due attività didattiche per la classe

A scuola raggruppare le informazioni in base alla loro coerenza è un’operazione molto utile: tematizzare ti permette di organizzare le lezioni e, al tempo stesso, aiuta gli studenti nella memorizzazione. La storia è una disciplina che si presta in modo particolare a tematizzare, con l’aiuto di strumenti come tabelle di comparazione e mappe concettuali. Proponiamo due semplici attività didattiche di tematizzazione per le lezioni di storia, rivolte agli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado.

 

La tematizzazione è una delle operazioni più significative della ricerca storica, che si misura sempre, oltre che con il tempo e lo spazio, anche con la scelta di un tema.
Tematizzare è un’operazione cognitiva di base che consiste nell’individuare, nel vasto flusso delle informazioni che provengono dalla realtà, quelle che presentano tratti comuni; permette quindi di ordinare le informazioni, raggruppandole in un nucleo di contenuti coerenti e indicizzabili.

In ambito scolastico tematizzare è fondamentale nel caso in cui, di fronte a un quadro di civiltà o a un argomento particolarmente complesso, sia possibile isolare e distinguere diversi aspetti (nel caso del quadro di civiltà la tematizzazione spesso è già introdotta dalle distinzioni fra organizzazione, attività economiche, istituzioni politiche, cultura e religione, ecc.).

Nella pratica scolastica, durante la progettazione del tuo lavoro, ti occupi soprattutto di definire le tematiche da sviluppare. Tematizzare ti permette di orientarti nella vastità delle indicazioni nazionali e dei manuali, individuando alcuni argomenti da sviluppare con continuità durante l’anno, in modo da rendere coerente la tua programmazione.

La tematizzazione, però, riguarda molto da vicino anche gli studenti. Per esempio, la sottolineatura del testo con colori diversi può essere un primo passo nella ricerca di informazioni in base a un tema dato, che evita la memorizzazione passiva dei contenuti. A un livello più complesso, la ricerca selettiva di informazioni (raccolte in testi discontinui, come tabelle, grafici e mappe concettuali) fornisce agli studenti le basi per elaborare testi in grado di rappresentare in modo efficace quelli che lo storico Ivo Mattozzi definisce «quadri di civiltà e processi di trasformazione».

 

Proponiamo due semplici attività di tematizzazione, per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

 

1 – Costruire una tabella di comparazione fra l’Impero romano al suo apogeo (II secolo d.C.) e il Sacro Romano Impero nell’età carolingia

Classe: classe prima della scuola secondaria di primo grado
Modalità: attività individuale o per piccoli gruppi
Durata: da 2 a 4 ore, a seconda che si proponga una tabella già predisposta con i descrittori, oppure si discuta insieme su quali indicatori adottare
Esecuzione:
a) Proponete di costruire una tabella di comparazione tra l’Impero romano nell’età del suo apogeo (II secolo d.C.) e il Sacro Romano Impero nell’età carolingia, simile a questa:

b) Gli studenti dovranno completare la tabella ricercando sul manuale informazioni pertinenti.
c) In seguito, potete richiedere la redazione di un testo che presenti in forma ordinata le riflessioni cui la comparazione ha condotto. Per facilitare il lavoro, potete fornire agli studenti una scaletta (del tipo: introduzione – somiglianze – differenze – conclusione).

 

2 – Produrre una mappa concettuale dellImpero romano: dall’apogeo (II secolo d.C.) al crollo della parte occidentale (V secolo d.C.)

Classe: classe seconda del primo biennio della scuola secondaria di secondo grado
Modalità: lavoro di gruppo
Durata: da 8 a 12 ore, a seconda della familiarità degli studenti con gli strumenti digitali
Esecuzione: Questa attività richiede di tematizzare un processo di trasformazione, individuando le caratteristiche specifiche della situazione iniziale e di quella finale (che in questo caso corrispondono a delle date). Bisogna riconoscere i fattori di cambiamento e la loro azione, attraverso delle domande: come spiegare tale cambiamento? quali fatti e situazioni hanno concorso a produrlo? (per esempio, la crisi economico-sociale, l’importanza crescente dell’apparato militare, l’evoluzione dei rapporti con i popoli “barbari” ecc.).
a) Per prima cosa gli studenti dovranno ricercare le informazioni sul manuale.
b) In seguito proponete loro di utilizzarle per costruire mappe concettuali, eventualmente tramite applicazioni digitali (come Cmap Tools, Mimdomo, Conception, Popplet).
c) Questo lavoro si può completare in modo interessante e motivante con la costruzione di un ipertesto, a partire dalle mappe concettuali realizzate, che ne costituiranno l’indice. Le strutture ipertestuali sono testi non lineari organizzati per nodi, interconnessi fra loro grazie a link (normalmente parole-chiave), che si incontrano spesso su Internet. Gli stessi manuali cartacei, ricchi di apparati didattici (schede, rubriche, ecc.), tendono ad avere una struttura di questo tipo. Entrare nei meccanismi di costruzione di tali testi serve ad acquisirne una conoscenza più consapevole e critica. Un ipertesto si può facilmente costruire con le funzioni di Word: nel nostro caso, possiamo immaginare una pagina iniziale, che contiene la presentazione sintetica del processo di trasformazione e i rimandi (link) alle pagine che ospitano gli approfondimenti (i sottotemi individuati dagli studenti).

 

Francesco Monducci e Agnese Portincasa

 

 

 

Scarica il PDF della Guida per creare un ipertesto:
Creare un ipertesto con Word

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