Il 4 novembre 1918 l’armistizio di Villa Giusti sancisce la fine della Prima guerra mondiale – chiamata anche Grande Guerra – con la vittoria dell’esercito italiano sull’Impero austro-ungarico. L’Italia esce devastata da questo conflitto, con oltre 650.000 vittime e intere regioni da ricostruire. Oggi, a cento anni di distanza, ricordiamo i principali luoghi del territorio italiano teatro dei combattimenti.
La Prima guerra mondiale, che inizia il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell’Impero austro-ungarico al Regno di Serbia, rappresenta il più imponente conflitto armato mai combattuto fino a quel momento. Le maggiori potenze mondiali, e le rispettive colonie, sono schierate in due blocchi contrapposti: da una parte gli Imperi centrali (Germania, Impero austro-ungarico e Impero ottomano), dall’altra l’Intesa (Francia, Gran Bretagna e Impero russo). Il 24 maggio 1915 anche l’Italia entra in guerra a fianco dell’Intesa e le sue truppe si muovono verso il confine con l’Austria-Ungheria: si crea così un fronte che si estende per 600 chilometri dall’Ortles all’Adriatico, collocato per due terzi nell’estremo nord-est del Friuli, tra Italia, Austria e Slovenia.
Vogliamo qui ripercorrere l’evoluzione del fronte italiano della Grande Guerra e le principali aree geografiche interessate dal conflitto, in una prospettiva geostorica. Esploreremo cinque settori geografici di riferimento in cui si svolgono i combattimenti principali: Dolomiti-Alpi Carniche, Alpi Giulie-Isonzo-Basso Friuli, Ortles-Cevedale-Adamello, Garda-Altipiani e Medio-basso Piave.
Dolomiti-Alpi Carniche
All’inizio della guerra, dalle pianure del Veneto e del Friuli, le armate italiane avanzano verso nord e verso est, per conquistare il Trentino, il Cadore (territorio veneto delle Dolomiti orientali) e Gorizia e Trieste nel Friuli, che si trovano sotto il dominio austriaco. Dopo le prime settimane, il fronte italiano si estende attraverso il Cadore e la Carnia (nelle Alpi Carniche del Friuli).
Alpi Giulie-Isonzo-Basso Friuli
La valle del fiume Isonzo, che scorre in provincia di Gorizia, è uno dei territori protagonisti del conflitto: qui, tra il 1915 e il 1917, hanno luogo ben dodici battaglie. In quest’area avviene il celebre attacco con cui gli austriaci, il 9 agosto 1916, inondano di gas le trincee italiane ai piedi del monte San Michele, nell’altopiano calcareo del Carso. I soldati italiani conquistano Gorizia, che ritorna poi in mano austriaca l’anno successivo, il 24 ottobre 1917, con la disfatta di Caporetto, nell’alta valle dell’Isonzo.
Ortles-Cevedale-Adamello
La guerra si svolge anche sui gruppi montuosi Ortles-Cevedale e Adamello-Presanella, tra Lombardia e Trentino, che insieme alle cime delle Alpi Carniche e a quelle delle Dolomiti costituiscono uno dei settori alpini del fronte. È la cosiddetta “guerra bianca”, combattuta tra i ghiacci e le nevi perenni dell’alta montagna, che nel 1916 vede la conquista delle vette principali del massiccio dell’Adamello.
Garda-Altipiani
Nel maggio 1916 sono teatro di guerra anche gli altipiani vicentini, dove si svolge la “la battaglia degli altipiani”, nota anche come Strafexpedition: qui, sotto l’avanzata austriaca, cadono in pochi giorni il monte Zugna, il col Santo, il monte Maggio, il monte Toraro e in seguito anche i paesi di Arsiero e Asiago. Le truppe italiane, ritirate sulle ultime posizioni degli altipiani, riescono poi ad arrestare l’azione austriaca.
Medio-basso Piave
Dopo la disfatta di Caporetto la nuova linea del fronte si assesta sul fiume Piave, in Veneto, dove le truppe italiane riescono a bloccare l’avanzata austriaca. Intanto il monte Grappa, nelle Prealpi Venete tra il canale del Brenta, la valle del Piave e il Feltrino, nel novembre 1917 diventa teatro di una dura battaglia vinta dall’esercito italiano. Tra il Piave e il monte Grappa, a Vittorio Veneto, il 24 ottobre del 1918 si svolge la battaglia finale in cui l’esercito italiano ottiene la vittoria definitiva della guerra.
Il 4 novembre 1918 le truppe italiane sbarcano a Trieste e lo stesso giorno, a Villa Giusti, nei pressi di Padova, viene firmato l’armistizio che sancisce la vittoria italiana contro l’Austria, con la quale il governo italiano ottiene il Trentino, la Venezia Giulia, l’Istria e Trieste.
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Secondaria di primo grado
di E. Lorenzetti, L. Montanari