
Negli ultimi anni i comportamenti e le scelte alimentari di atleti e atlete sono stati indotti principalmente da un mercato sempre più incentrato su un eccessivo ricorso a integratori e prodotti specifici. Messaggi accattivanti e testimonial carismatici hanno veicolato informazioni basate più su strategie di marketing che su una reale evidenza scientifica, creando grande confusione e disorientamento.
In questo contesto, tutti gli sportivi sono spesso spinti erroneamente a pensare di non essere in grado di raggiungere i propri obiettivi nutrizionali, senza aggiungere alla propria alimentazione prodotti specificamente formulati, quando, invece, un’alimentazione completa e bilanciata è la via preferenziale per sostenere al meglio i programmi di allenamento e, allo stesso tempo, tutelare la salute.
L’impiego di tali prodotti deve avvenire in modo consapevole e informato sulla loro funzione e le loro proprietà affinché risulti sicuro e utile sul piano fisiologico, senza entrare in contrasto con la salvaguardia di abitudini alimentari e comportamenti corretti nell’ambito di un sano stile di vita.

Tra l’altro, sebbene molte sostanze contenute negli alimenti siano assunte dagli atleti per mezzo degli integratori nell’illusione di aumentare le capacità di lavoro, sono poche le ricerche in grado di dimostrare scientificamente un reale beneficio sulla prestazione sportiva derivante dal loro uso, anche quando consumati in dosi elevate. Anzi, fatta eccezione di rarissimi casi, il ricorso all’uso di integratori da parte di sportivi e atleti di ogni livello è del tutto ingiustificato e non totalmente scevro da potenziali rischi per la salute.
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