L’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado a partire dal nuovo anno scolastico sconta un equivoco di fondo: si tratta di una nuova materia o di una prospettiva formativa da potenziare e rendere sistematica nella proposta formativa della scuola? La previsione di un numero minimo di ore da dedicare a questo insegnamento e di modalità di valutazione analoghe a quelle impiegate per le altre discipline scolastiche orienta inevitabilmente la scuola reale, impegnata a gestire ben altre urgenze, verso la prima opzione, più nota e rassicurante. Da qui una declinazione di questo nuovo insegnamento in liste di contenuti da impartire, assegnazione di essi ai diversi docenti disciplinari, elencazione di conoscenze e abilità su cui esprime il fatidico “voto in pagella”!
Se solo ci si fermasse un attimo per cercare di cogliere lo spirito della legge, la sua ratio in rapporto alle sensibilità attuali sulla formazione scolastica non solo in ambito nazionale ma anche nello scenario internazionale, non sarebbe difficile riconoscere la necessità di un approccio integrato e collegiale a questo nuovo insegnamento, in grado di mettere al centro dell’attenzione non un insieme di contenuti di sapere ma lo sviluppo di competenze in materia di cittadinanza. Guarda caso proprio una delle otto competenze chiave individuate a livello europeo come essenziali per un inserimento attivo e produttivo nel contesto socio-culturale ed economico che caratterizza l’inizio del terzo millennio.
Proprio le competenze in materia di cittadinanza rappresentano la stella polare per assumere questo nuovo insegnamento come occasione per realizzare percorsi didattici multidisciplinari centrati sugli ambiti tematici proposti dal testo di legge e dalle linee guida recentemente emanate e per apprezzare i progressi degli allievi su questo terreno attraverso uno sguardo più mirato e consapevole rispetto al passato. Un passato nel quale la dimensione socio-civica della crescita formativa dell’allievo è spesso stata relegata al giudizio su concetti vaghi e polisemici come quello di “comportamento” o di “condotta”.
Il corso online promosso da Deascuola Formazione vuole essere un primo contributo per sostenere i compiti progettuali e valutativi delle scuole su questo tema, attraverso un bilanciamento tra un’attenzione alle soluzioni metodologiche ed organizzative da adottare e un approfondimento dei nuclei tematici fondanti l’insegnamento di educazione civica. Il corso prevede alcune proposte di Unità di Apprendimento per ogni nucleo tematico con l’intento di aiutare a definire un curricolo d’istituto. I partecipanti saranno coinvolti in un’attività laboratoriale di progettazione di UdA con la supervisione degli esperti. La formazione è rivolta in particolare ai referenti istituto per l’educazione civica, ma è utile per tutti i docenti nell’ottica dell’insegnamento multidisciplinare.
Nell’area Educazione civica, in deascuola.it, il progetto GIOVANI CITTADINE/I propone strumenti per progettare in modo trasversale e percorsi didattici multidisciplinari per educare gli studenti alla cittadinanza attiva, organizzati nei tre ambiti previsti dalla legge 92/2019: Legalità e Costituzione, Ambiente e salute, con particolare attenzione ai temi proposti dall’Agenda 2030, Cittadinanza digitale.
ll progetto, in continua evoluzione e aggiornamento, permette di formare i giovani cittadini e le giovani cittadine su temi quali la diversità, la tutela dell’ambiente, la sostenibilità, la tutela dei diritti, la cittadinanza digitale ed è pensato per accompagnare studenti e docenti lungo tutto l’arco della scuola secondaria.