La didattica multicanale è una pratica di insegnamento innovativa, che impiega canali diversi e diverse applicazioni per veicolare lo stesso contenuto. Per esempio, un insegnante che deve spiegare un certo avvenimento storico utilizza diversi strumenti per il suo racconto: non soltanto la lezione orale e i capitoli del libro di storia, ma anche video dell’epoca, materiali audio (podcast), internet. In questo modo si dà una visione più complessa dell’argomento della lezione, e soprattutto si riescono a coinvolgere meglio gli studenti. Nelle parole dell’insegnante Alberto Pian, autore dell’e-book La didattica multicanale: “la grande sfida consiste nel tentativo di parlare a tutti usando i canali di tutti e impiegando diversi codici linguistici e comunicativi. Tutti i mezzi possibili devono essere strumenti della divulgazione”.
Che cosa significa usare i canali di tutti? Significa tenere conto delle caratteristiche e degli stili di apprendimento di persone diverse tra loro, i propri studenti, che non sono un corpo e un cervello unici, ma convivono in una stessa classe pur mantenendo le proprie caratteristiche personali. La didattica multicanale, quindi, che può coinvolgere a diversi livelli e per canali diversi tutti gli studenti, risulta un metodo di insegnamento veramente democratico, che non usa un solo argomento per arrivare a tutti, ma varia i propri argomenti per raggiungere ciascuno studente.
Grazie alla didattica multicanale, uno studente più portato per gli aspetti visivi di un dato argomento troverà il modo di capire grazie ai materiali video, così come uno studente più incline alle parole troverà pane per i suoi denti nelle parti scritte. Questo nuovo tipo di didattica offre una ricchezza di materiali mai vista prima, proprio per venire incontro a un tipo di apprendimento che è completamente cambiato rispetto al passato: la tecnologia e Internet sono vita quotidiana per gli studenti, mentre a scuola rischiano di trovare un ambiente e dei metodi di insegnamento obsoleti, che ritengono la tecnologia inutile, o addirittura una nemica dell’apprendimento.
L’insegnante Domizio Baldini, formatore di Deascuola, dice che il ruolo dell’insegnante cambia e si complica davanti a queste nuove sfide, e che prima di tutto “occorre essere curiosi, scovare in rete i materiali da mostrare agli studenti, non soltanto per assicurare loro un racconto diversificato e su più piattaforme, ma anche per insegnare un metodo di ricerca agli alunni”. I giovani infatti, molto disinvolti nell’uso di Internet, hanno comunque bisogno degli strumenti per usarlo criticamente, con consapevolezza. “Un buon modo per ottenere questa consapevolezza”, continua il professore “è chiedere agli studenti di presentare delle ricerche personali, per mettere in luce le diverse maniere di raccontare e capire qualcosa”.
La didattica multicanale sembra quindi una sfida che riguarda gli studenti ma soprattutto gli insegnanti, chiamati a innovare dall’interno una scuola che deve prendere atto dei grandi cambiamenti in atto nel mondo.