“Troppo difficile cambiare la scuola”, “tanto si è sempre fatto così”, “anche io ho vissuto la stessa cosa quando andavo a scuola, perché si lamentano tanto oggi?”.
Molte volte sentiamo queste frasi, per lo più in occasioni colloquiali, in quelle fugaci conversazioni davanti alla macchinetta del caffè oppure all’uscita di scuola. Troppo spesso però pronunciare queste frasi convince i più che la complessità attuale sia talmente intricata e intoccabile da giustificare l’inazione. Mi viene da chiamarla inefficacia collettiva, un insieme di pensieri e convinzioni individuali che, se reiterate e ripetute ad alta voce, contribuiscono a creare un clima di immobilità, frustrazione e dipendenza da norme non scritte che influenzano mentalità ed interi sistemi.
La scuola è un sistema estremamente complesso, dotato di risorse finanziare e umane variegate, un capitale umano (o ruoli) prezioso, ma anche carico di insicurezze, storie di vita difficili, simpatie ed antipatie che determinano le relazioni tra di essi. Vi sono poi regole scritte e abitudini che spesso definiscono e influenzano il modo di comportarsi di molti, producendo risultati contrastanti in termini di obiettivi formativi e risultati di apprendimento attesi e verificati. Senza sminuire la complessità dell’operare nel sistema educativo, Ashoka ha potuto osservare durante i suoi 40 anni di esperienza in abilitare processi di cambiamento sociale, che apportando una modifica su un elemento presente all’interno delle 5 R menzionate (risorse, ruoli, relazioni, regole, risultati), è possibile innescare un effetto domino capace di cambiare profondamente le dinamiche più celate, quelle che si trovano sotto la superficie ma che provocano modifiche a livello di mentalità delle persone e di cultura.
Credo sia utile immaginare la scuola come un organismo vivente in continua evoluzione, citando Frederic Laloux nel libro Reinventare le Organizzazioni, costituito da organi, cellule e molecole (che a loro volta sono sistemi a sé che interagiscono tra di loro per il corretto funzionamento dell’organismo). Allo stesso modo, all’interno della scuola si articolano divisioni (studenti e studentesse, docenti dirigente, personale ATA e famiglie), che si articolano in gruppi (Consiglio di classe, collegio docenti, assemblee..), e singoli individui (rappresentanti di classe, dei genitori e d’istituto), le molecole per Laloux. Tutti questi sottosistemi sono interdipendenti e nei loro rapporti devono tenere conto anche dell’ambiente esterno e della specificità del contesto in cui si trovano.
Vedere la scuola come un organismo vivente, non solo ci illumina sul ruolo essenziale di ogni molecola, cellula e organo nel corretto funzionamento del tutto, ma ci porta a comprendere che l’applicazione di una modifica su, o proveniente da, una qualsiasi divisione, gruppo o individuo, provocherà una reazione a catena capace di provocare cambiamenti profondi, positivi e sostenibili all’intero sistema.
Il sistema educativo italiano è ampio e complesso, ma è anche ricco di individui visionari e agenti di cambiamento capaci non solo di cambiare le loro classi, sezioni e scuole, ma fare rete, condividere buone pratiche, allearsi in imprese complesse e diventare punti di riferimento per altre scuole, regioni e territori. Durante le 6 edizioni del corso A,B..Cambiamento, 57 scuole hanno avuto modo di incontrare dei leader di cambiamento del network di Scuole Changemaker e dialogare su tematiche di nuova leadership, competenze socio emotive, didattica innovativa e benessere a scuola, e cimentarsi in laboratori per condurre un’analisi sistemica dei problemi da loro riscontrati e individuare azioni pratiche da poter cambiare, sotto la superficie, la propria scuola.
Tra i problemi riscontrati dai partecipanti, le tematiche ricorrenti e particolarmente sentite contemplano valutazione, la relazione con le famiglie, la didattica tradizionale e un complesso senso di malessere a scuola che si declina in vari elementi inerenti la scarsa motivazione all’insegnamento e all’apprendimento del corpo docente e degli studenti e studentesse. Ogni scuola ha poi avuto modo di lavorare, facilitati da metodologie ad hoc, per capire quali fossero delle azioni chiave di cambiamento per poter produrre un impatto strategico, partecipato e sostenibile per la propria scuola. Sei curiosa/o di sapere le 42 azioni di cambiamento individuate dalle tue colleghe e colleghi?