Con la circolare n. 45575 del 22 dicembre 2022 inviata ai dirigenti scolastici, la direzione generale per il personale scolastico del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha individuato, con un piano ancora una volta annuale e non triennale come previsto dalla legge n. 107 del 2015, le priorità a carattere nazionale per la formazione dei docenti in servizio la quale, ai sensi della predetta legge, è obbligatoria, permanente e strutturale. In particolare, il ministero ha indicato per l’anno scolastico 2022/2023 sette priorità:
1. alle discipline scientifico-tecnologiche (STEM) e alle competenze multilinguistiche;
2. ad interventi strategici per la realizzazione del sistema integrato 0-6,
3. ad iniziative formative per la valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli alunni e delle alunne delle classi della scuola primaria;
4. ad iniziative formative per il potenziamento della didattica orientativa;
5. ad iniziative atte a promuovere pratiche educative inclusive anche per gli alunni nuovi arrivati in Italia (i cosiddetti “NAI”);
6. ad iniziative formative atte a contrastare la dispersione scolastica;
7. ad iniziative connesse alla diffusione dell’educazione alla sostenibilità ed alla cittadinanza globale.
Particolare spazio è dedicato dalla nota al segmento 0-6 anni, anche alla luce della recente definizione delle “Linee pedagogiche per il Sistema integrato zerosei” e si sottolinea che esso deve garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali. È in quest’ottica che il ministero ha chiesto di rendere prioritarie le iniziative di formazione rivolte al personale scolastico delle scuole d’infanzia ma anche opportuno aprirle alla frequenza del personale dei servizi educativi per l’infanzia comunale.
La “regia” delle attività coerenti con le priorità nazionali è affidata agli Uffici Scolastici Regionali e alle Scuole Polo per la formazione, che dovranno coordinare la progettazione e l’organizzazione delle attività formative, anche in modalità online e garantirne la corretta gestione amministrativo-contabile.
Tutte le istituzioni scolastiche, in linea con le strategie definite a livello nazionale, dovranno poi adottare un Piano di formazione d’istituto, comprendente le attività deliberate dal Collegio dei docenti, progettando le iniziative singolarmente o in reti di scopo e favorendo anche la collaborazione con le Università, gli Istituti di ricerca, le Associazioni professionali qualificate e gli enti accreditati per la formazione.
Molto interessante, anche perché rappresenta una novità rispetto alle analoghe circolari degli anni passati, la parte della nota dedicata alla governance della formazione in servizio. L’indicazione fornita è di potenziare la governance, “con l’obiettivo di migliorare gli esiti di apprendimento degli allievi e la loro piena educazione ad una cittadinanza responsabile”. In particolare, il ministero ha scelto di esplicitare alcune finalità, quali:
1. promuovere un sistema di opportunità di crescita e sviluppo professionale per tutti gli operatori scolastici e per l’intera comunità scolastica;
2. sostenere e sviluppare la ricerca e l’innovazione educativa per migliorare l’azione didattica, la qualità degli ambienti di apprendimento e il benessere organizzativo delle comunità scolastiche;
3. favorire e supportare azioni di contrasto alla dispersione scolastica implicita ed esplicita;
4. favorire e supportare azioni formative in tema di orientamento per i docenti dei diversi gradi di scuola, per innalzare l’efficacia e la qualità di una didattica orientativa e promuovere la costruzione di reti di collaborazione tra le comunità scolastiche e le risorse dei territori;
5. favorire un processo di riflessione sulle diverse fasi della progettazione, del monitoraggio e della valutazione dei percorsi educativo-didattici realizzati;
6. pianificare le innovazioni e il miglioramento attraverso i documenti strategici della scuola (Piano triennale dell’offerta formativa, Rapporto di Autovalutazione, Piano di miglioramento, Rendicontazione sociale);
7. sviluppare le competenze trasversali per una piena e consapevole partecipazione ai processi di innovazione metodologica e didattica promossi, per la sperimentazione e la diffusione di approcci, strategie e metodologie educativo-didattiche innovative.
Le risorse finanziarie necessarie per realizzare tali attività formative saranno destinate anzitutto alle Scuole polo in modo proporzionale al numero del personale docente di ruolo. Secondo quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale Integrativo per la formazione del 21 novembre scorso, sui criteri di ripartizione di queste risorse, il 40% a cura delle Scuole Polo sarà utilizzato per la gestione coordinata sul territorio delle iniziative di formazione sulle priorità nazionali di cui si è detto, mentre il restante 60% sarà assegnato ad ogni istituzione scolastica per far fronte alle esigenze di formazione disposte da ciascuna scuola. L’erogazione delle predette risorse è prevista per il 50% in acconto e per l’altro 50% successivamente alla rendicontazione delle scuole.
Inoltre si sottolinea la necessità di considerare, in sede di progettazione delle attività, le diverse opportunità offerte: dall’organizzazione diretta di attività formative da parte dell’Istituto; dall’organizzazione coordinata con altre scuole di iniziative formative di rete (per tipologie specifiche di approfondimento); dalla partecipazione ad iniziative formative di carattere nazionale promosse dall’Amministrazione scolastica, tramite le Scuole Polo della Formazione; dalla libera iniziativa dei singoli insegnanti, attraverso l’utilizzo dell’apposita Carta del Docente.
Le attività formative relative all’anno scolastico 2022/2023 dovranno essere concluse entro il 31 agosto 2023, anche al fine di consentire l’avvio delle nuove iniziative di formazione in servizio da svolgersi in coerenza con le novità che saranno introdotte con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e rendicontate entro il termine perentorio del 15 ottobre 2023.
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