Spunti per parlare di legalità a scuola: il 23 maggio come punto d'inizio

Spunti per parlare di legalità a scuola: il 23 maggio come punto d'inizio

Credo che ognuno di noi si ricordi vividamente il 23 maggio 1992. Alcuni di noi erano in macchina, altri a scuola, molti stavano rientrando a casa dal lavoro, qualcuno magari era già a casa in famiglia. Le ore seguenti avrebbero stretto tutta l’Italia di fronte agli schermi televisivi e cornette del telefono tra sgomento, stupore, paura e rabbia. Ebbene, pensate essere un giovane tredicenne di un paesino alle porte di Palermo. Si, proprio Capaci. 

Ricordo ogni dettaglio di quella giornata. Era un sabato, caldo e nuvoloso e mi trovavo a casa. Il boato si sentì anche a grande distanza. Le voci in paese parlavano di un grave incidente in autostrada e, in assenza di internet o cellulari, l’unico modo per assicurarsi che nessun familiare fosse stato coinvolto era proprio recarsi sul posto.  Decisi di seguire mio padre che guidava con apprensione verso il luogo del boato e le immagini che mi si presentarono davanti una volta raggiunta l’autostrada aprirono una ferita profonda non solo nella mia vita, ma nelle esistenze di un’intera generazione. 

Da quel momento infatti, noi giovani addolorati e arrabbiati decidemmo di agire per contrastare quella criminalità che si era mossa ed era cresciuta per molti anni nel silenzio e nella paura della società civile. Iniziammo a parlare di Mafia, a raccontare storie di criminalità, a portare supporto alle famiglie delle vittime. Queste azioni diedero vita ad un vero e proprio movimento di persone che si riconoscevano in una frase: “un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Decidemmo infatti di agire su una delle attività base del crimine organizzato, quella del controllo territoriale tramite il racket. Quella frase fu stampata su migliaia di adesivi listati a lutto che tappezzarono in una notte la città di Palermo. 

L’obiettivo del movimento era quello di creare una comunità di commercianti che si rifiutavano di pagare il pizzo, sicuri di non trovarsi soli nella denuncia ma di incontrare una comunità di amatori della propria terra e promotori della legalità. Dietro ogni adesivo si celavano concetti di fiducia, impegno, condivisione, responsabilità, bene comune e senso di appartenenza. Concetti che se presi separatamente potevano vacillare, insieme hanno rappresentato le fondamenta solide di una comunità cross territoriale unita dall’obiettivo di rendere l’Italia e il mondo un posto più giusto.  

Tra tutti, i nostri migliori alleati sono stati gli studenti, che hanno subito creduto nella nostra campagna di consumo critico, scegliendo di acquistare esclusivamente dalla rete di commercianti creata da Addiopizzo. Date le numerose denunce esposte e il forte senso di comunità sviluppato nei primi anni di lavoro, sempre più abbiamo sentito la necessità di andare nelle scuole a parlare di Mafia. Nel raccontare la criminalità organizzata e le storie delle vittime di Mafia vedemmo accendersi gli animi di studenti e studentesse prima in Sicilia e poi in tutta Italia. Gli studenti si sono rivelati curiosi di dibattere e impegnarsi su tematiche inerenti la comunità, l’autonomia, la lotta per la verità e l’importanza di scegliere responsabilmente, riconoscendo la bellezza dell’agire individuale come catalizzatore del cambiamento collettivo. 

Le nostre conversazioni con gli studenti e le studentesse vennero accolte in un posto sicuro, istituzionalizzate dalle ore di educazione alla legalità. Dopo le stragi di Capaci e di Via D’Amelio e di altri tragici eventi che sconvolsero il paese, il Ministero della pubblica istruzione, con la circolare n 302 del 25 ottobre 1993, istituzionalizzò la necessità di dare uno stimolo alla cultura democratica nel Paese, inserendo nei curricula di tutta Italia la possibilità di parlare di legalità, diritti umani, Costituzione e di raccontare storie di Mafia, nel contesto dell’educazione civica. 

E’ proprio in questi momenti di risveglio di coscienze, di presa di responsabilità e di incontri negli impegni individuali e collettivi che abbiamo deciso di creare Addiopizzo Travel, una cooperativa sociale e tour operator che si è posta l’obiettivo di costruire una nuova narrazione della Sicilia, raccontando le bellezze della nostra terra e superando vecchi clichè che vedono l’isola come terra di Mafia e di criminalità. Scegliamo i nostri fornitori secondo un’unica regola che è la stessa sin dall’inizio:  sono coloro che hanno detto no al pizzo o che gestiscono beni confiscati alla Mafia.  

Tra le nostre offerte, puntiamo molto su un’organizzazione attenta e consapevole dei viaggi d’istruzione nelle scuole secondarie superiori. Il viaggio d’istruzione rappresenta un momento di crescita, di conoscenza, di esperienza di libertà. Per noi è importante sfruttare questo momento di apertura per spingere i giovani all’azione, al senso di appartenenza ad un Paese giusto e all’impegno individuale come chiave di svolta per il bene comune. 

Avere la possibilità di recarsi sui luoghi di Mafia, vedere il coraggio dei commercianti che vivono rinnovando ogni giorno il loro impegno a scegliere consapevolmente, percepire il senso di appartenenza alla comunità di Addiopizzo, diventa per molti studenti e studentesse un momento di profonda riflessione individuale. Una storia di cui siamo molto fieri è quella di Martina, che ha deciso di voler diventare Magistrato proprio sulla collina di Capaci, dialogando con Antonio Vassallo, un testimone della strage. 

Sei interessata/o a trattare di Mafia e legalità in classe? Ecco una lista di risorse da leggere, ascoltare, vedere e cliccare insieme alle tue studentesse e studenti: 

BIBLIOGRAFIA 

  • Cose di Cosa nostra, Falcone Giovanni e Padovani Marcelle, Bur, 2004 
  • Storia del movimento antimafia, Santino Umberto, Editori Riuniti, 2009 
  • Per questo mi chiamo Giovanni, Gerlando Luigi, Fabbri, 2004 

FILMOGRAFIA 

  • Giovanni Falcone, regia di Giuseppe Ferrara, 1993 
  • Maxi – il grande processo alla mafia (docu-fiction su RaiPlay), regia di Graziano Conversano, 2018 
  • Il Traditore, regia di Marco Bellocchio, 2019 
  • La mafia uccide solo d’estate, regia di Pif, 2013 
  • La trattativa Stato-Mafia, regia di Sabina Guzzanti, 2014 

MUSICA 

  • Per la bandiera, Stadio, 1992 
  • Minchia signor tenente, Giorgio Faletti, 1994 
  • Cuore, Lorenzo Jovanotti,1992 

SITOGRAFIA 

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