Il Ministero dell’Istruzione e del Merito il 24 ottobre ha trasmesso alle scuole le Linee guida per le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Il ministro Valditara ha chiarito che il documento (emanato ai sensi dell’articolo 1, comma 552, lett. a della legge 197 del 29 dicembre 2022) è volto all’introduzione di azioni dedicate a rafforzare le competenze matematico-scientifico-tecnologiche e digitali attraverso metodologie didattiche innovative da inserire nel piano triennale dell’offerta formativa.
Nel decreto di trasmissione si puntualizza che le Linee guida raffigurano un aggiornamento sostanziale dei piani triennali dell’offerta formativa e del curricolo di istituto per le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione statali e paritarie, a partire dall’anno scolastico 2023/2024.
Lo scopo del documento è delineare una strategia di risposta alle tante difficoltà di apprendimento rilevate negli ultimi anni dalle prove INVALSI. Le difficoltà dimostrate nell’apprendimento della matematica divengono ancora più preoccupanti se si considerano le differenze territoriali, di origine sociale e di genere. Differenze che si acuiscono al crescere del grado scolastico.
Il Ministro ha poi sottolineato l’importanza di trovare metodi efficaci per rendere gli studenti partecipi del loro percorso di apprendimento, fin dalla tenera età. Come si legge nel documento, il compito della scuola è quello di crescere cittadini consapevoli offrendo loro un bagaglio di conoscenze scientifiche e capacità logiche-deduttive che li rendano capaci di distinguere il vero dal falso. “Come diceva Maria Montessori, per insegnare bisogna emozionare. Solo così si genererà passione verso le discipline STEM”. Quello che serve è quindi l’applicazione, l’esperimento laboratoriale, il gioco. Occorre essere capaci di interessare gli studenti e le studentesse, rendendoli partecipi e protagonisti. Per riuscire in questa impresa le Linee guida propongono l’utilizzo delle nuove tecnologie didattiche, favorendo la formazione degli insegnanti sia in itinere che all’inizio del loro percorso, promuovendo la diffusione di nuovi saperi come l’informatica.
L’approccio interdisciplinare, insieme alla contaminazione tra teoria e pratica, costituisce il fulcro dell’insegnamento delle discipline STEM. Discipline particolarmente indicate per favorire negli studenti lo sviluppo di competenze tecniche e creative, necessarie in un mondo sempre più tecnologico e innovativo.
Proprio per l’interdisciplinarietà dell’approccio, le discipline STEM vengono considerate funzionali all’acquisizione delle 4 C, ovvero: il pensiero critico, dove per pensiero critico si intende l’analisi di un problema (o di una situazione) e dei fatti, delle prove e delle evidenze a esso collegato; la comunicazione che consiste non solo nella predisposizione al dialogo e all’ascolto dell’altro, ma anche nella capacità di adattare il proprio linguaggio ai diversi media utilizzati e all’abilità di trasmettere le proprie idee o le proprie scelte quando si comunica con il team; la collaborazione cioè la capacità di lavorare con gli altri in modo armonico, aiutandosi l’un l’altro, dividendo i compiti e le scadenze e la creatività cioè la capacità di pensare fuori dagli schemi, trovando soluzioni innovative ai problemi.
Nel documento vengono indicate alcune metodologie volte al superamento di una didattica trasmissiva a favore di attività e momenti di lavoro in gruppo, di ricerca e di sperimentazione. Come, ad esempio, promuovere la creatività e la curiosità, favorire la didattica inclusiva, promuovere la realizzazione di attività pratiche e di laboratorio, utilizzare metodologie attive e collaborative, favorire la costruzione di conoscenze attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici e informatici e realizzare attività di PCTO nell’ambito STEM.
Il sostegno allo sviluppo delle competenze negli ambiti STEM, a livello europeo, ha trovato espressione nella Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente del 2018. La Raccomandazione ha previsto tra le otto competenze, la competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria. Con specifico riguardo ai contesti di apprendimento, viene confermato che “metodi di apprendimento sperimentali, l’apprendimento basato sul lavoro e su metodi scientifici in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) possono promuovere lo sviluppo di varie competenze”.
Il PNRR, per sostenere lo sviluppo delle competenze STEM, ha investito importanti risorse, sia per rafforzare l’educazione e la formazione degli studenti, sia per la formazione dei docenti. La linea di investimento “Scuola 4.0” e il relativo “Piano Scuola 4.0” hanno definito specifiche misure per la creazione di ambienti innovativi per la didattica delle STEM, in linea con le ricerche e le raccomandazioni dell’OCSE, e di laboratori per le professioni digitali del futuro. Le azioni didattiche e formative sono finalizzate al rafforzamento delle competenze STEM, digitali e di innovazione da parte degli studenti in tutti i cicli scolastici, con particolare attenzione al superamento dei divari di genere nell’accesso alle carriere STEM. Queste possono ricomprendere lo svolgimento di percorsi formativi di tipo laboratoriale e attività di orientamento sulle STEM, la creazione di reti di scuole e di alleanze educative per la promozione dello studio delle discipline STEM e delle competenze digitali.
Invece, per quanto riguarda la formazione dei docenti, grazie alle risorse PNRR le istituzioni scolastiche hanno la possibilità di organizzare percorsi formativi sull’utilizzo delle metodologie didattiche innovative per l’apprendimento delle STEM, in linea con le scelte operate all’interno del piano triennale per l’offerta formativa e del proprio curricolo.
Le Linee guida, quindi, attuano la riforma inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell’investimento “Nuove competenze e nuovi linguaggi”, con lo scopo di “sviluppare e rafforzare le competenze STEM, digitali e di innovazione in tutti i cicli scolastici, dall’asilo nido alla scuola secondaria di secondo grado, con l’obiettivo di incentivare le iscrizioni ai curricula STEM terziari, in particolare per le donne”.
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