Alcune decine di migliaia di docenti hanno avviato nel settembre scorso il proprio anno di prova. Abbiamo pensato di proporre ai nostri lettori due contributi: a questo, che è una ricognizione legislativa sulla normativa vigente, ne seguirà un secondo nei prossimi giorni con un taglio più soggettivo e personale.
Il decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36 (c.d. ‘PNRR 2’) ha modificato la disciplina in materia di anno di prova e immissione in ruolo, intervenendo sul dl 13 aprile 2017, n. 59, riscrivendolo quasi integralmente.
In particolare, la norma in vigore stabilisce che l’effettiva immissione in ruolo dei vincitori del concorso su posto comune in possesso dell’abilitazione all’insegnamento è condizionata all’esito positivo del periodo annuale di prova in servizio, il quale deve essere prestato per almeno centottanta giorni nel corso dell’anno scolastico, di cui almeno centoventi dedicati alle attività didattiche. Il personale docente in periodo di prova è poi sottoposto a un test finale e a una valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la valutazione dei docenti sulla base dell’istruttoria di un docente al quale sono affidate dal dirigente scolastico le funzioni di tutor. In caso di mancato superamento del test finale o di valutazione negativa del periodo di prova in servizio, il personale docente è sottoposto a un secondo periodo annuale di prova in servizio, non ulteriormente rinnovabile.
Il percorso di formazione e di prova nonché la disciplina delle modalità di svolgimento del test finale e la definizione dei criteri per la valutazione del personale in periodo di prova sono stati definiti con il decreto ministeriale 16 agosto 20222, n. 226.
Le attività formative dei docenti avranno una durata complessiva di 50 ore, organizzate nelle seguenti 4 fasi:
1. Incontri propedeutici, finalizzati a illustrare le modalità generali del percorso di formazione, il profilo professionale atteso, le innovazioni in atto nella scuola, e incontri di restituzione finale, volti a compiere una valutazione complessiva dell’azione formativa realizzata;
2. Laboratori formativi incentrati sulle seguenti aree tematiche, considerate prioritarie:
- Gestione della classe e delle attività didattiche in situazioni di emergenza;
- Metodologie e tecnologie della didattica digitale e loro integrazione nel curricolo;
- Ampliamento e consolidamento delle competenze digitali dei docenti;
- Inclusione sociale e dinamiche interculturali;
- Gestione della classe e dinamiche relazionali, con particolare riferimento alla prevenzione dei fenomeni di violenza, bullismo, cyberbullismo e discriminazioni;
- Contrasto alla dispersione scolastica;
- Buone pratiche di didattiche disciplinari;
- Valutazione di sistema (Autovalutazione e miglioramento);
- Attività di orientamento;
- Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento;
- Bisogni educativi speciali;
- Motivare gli studenti ad apprendere;
- Innovazione della didattica delle discipline;
- Insegnamento di educazione civica e sua integrazione nel curricolo;
- Valutazione didattica degli apprendimenti;
- Educazione sostenibile e transizione ecologica con riferimento al Piano “Rigenerazione Scuola” e ai piani ministeriali vigenti.
3. “Peer to peer” e osservazione in classe, focalizzata sulle modalità di conduzione delle attività e delle lezioni, sul sostegno alle motivazioni degli alunni, sulla costruzione di ambienti di apprendimento positivi e motivanti, sulle modalità di verifica formativa degli apprendimenti;
4. Formazione on-line, attraverso la piattaforma INDIRE, incentrata sullo svolgimento delle seguenti attività:
- analisi e riflessioni sul proprio percorso formativo;
- elaborazione di un proprio portfolio professionale che documenta la progettazione, realizzazione e valutazione delle attività didattiche;
- compilazione di questionari per il monitoraggio delle diverse fasi del percorso formativo;
- libera ricerca di materiali di studio, risorse didattiche, siti dedicati, messi a disposizione durante il percorso formativo.
Al termine dell’anno scolastico in cui viene svolto il percorso di formazione e prova, nell’intervallo temporale intercorrente tra il termine delle attività didattiche – compresi gli esami di qualifica e di Stato – e la conclusione dell’anno scolastico, il docente sostiene un colloquio davanti al Comitato incaricato della valutazione; il colloquio prende avvio dalla presentazione delle attività di insegnamento e formazione e della relativa documentazione contenuta nel portfolio professionale compilato dall’insegnante durante il percorso.
Il Comitato procede, contestualmente al colloquio, ad accertare la traduzione in competenze didattiche pratiche delle conoscenze teoriche disciplinari e metodologiche acquisite dal docente attraverso un test finale, consistente nella discussione e valutazione delle risultanze della documentazione contenuta nell’istruttoria formulata dal tutor accogliente e nella relazione del dirigente scolastico, con espresso riferimento all’acquisizione delle relative competenze, a seguito di osservazione effettuata durante il percorso di formazione e periodo annuale di prova (per gli indicatori e i descrittori utili funzionali alla verifica delle competenze del docente impegnato nel percorso di formazione e prova si rimanda all’Allegato A del decreto ministeriale). Al termine, il Comitato si riunisce per l’espressione del parere, che è obbligatorio ma non vincolante per il dirigente scolastico, il quale può discostarsene con atto motivato.
La direzione generale per il personale scolastico pubblica ogni anno, di solito nel mese di novembre, anche una circolare nella quale vengono dettagliate alcune modalità operative e attività relative allo specifico anno scolastico.
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