Giovani donne e discipline scientifiche: è tempo di colmare il divario

Giovani donne e discipline scientifiche: è tempo di colmare il divario

Eufemia, ci racconti ancora la storia della ragazza che ha fatto le foto al DNA?”. La curiosa richiesta viene dalle mie cuginette di 9 anni, con le quali ho trascorso l’estate raccontando vite, scoperte (e spesso ingiustizie subìte) di donne che hanno cambiato la storia delle discipline tecnico-scientifiche. Un passatempo bizzarro, penserete, ma ho ritenuto che non vi fosse eredità più preziosa da lasciare a delle giovani ragazze che quella di figure femminili capaci di ispirare per il loro talento, impegno, coraggio (a onor di cronaca, i pomeriggi si concludevano all’insegna di: “Per favore, ancora una!”).
Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica: settori strategici per lo sviluppo economico e sociale di ogni paese, storicamente considerati “cose da uomini”. Eppure le donne ci sono: studentesse capaci e tenaci, con performance accademiche migliori dei colleghi maschi, ma persuase che le “scienze dure” non facciano per loro. Il risultato è che pochissime ragazze (i dati di AlmaLaurea 2020 parlano del 18% appena) scelgono di iscriversi a corsi STEM, convinte da pregiudizi, discriminazioni e stereotipi di essere più portate per le materie umanistiche.

E invece no: “Le donne possono lasciare un segno importante nella scienza: spero che questo riconoscimento dimostri alle ragazze che possono avere un impatto attraverso le loro ricerche” – parola di Emmanuelle Charpentier, vincitrice del Nobel per la Chimica 2020 insieme alla collega Jennifer Doudna.
È quindi necessario cambiare mentalità sensibilizzando le giovani generazioni. Il contributo femminile alle STEM è un valore aggiunto fondamentale per un futuro più paritario e inclusivo come richiesto dall’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030: “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze.” 
Realizzeremo l’obiettivo quando la presenza di donne in questi settori non sarà più un fatto insolito, bensì la legittima normalità. Quattro donne scienziate affermate in Italia e all’estero condivideranno la loro esperienza per ispirare le giovani generazioni sotto la guida di Luca Perri e Serena Giacomin.

Scopri le protagoniste dell’evento del 26 marzo 2021 Donne e STEM, iscriviti subito e coinvolgi i tuoi studenti:

Anna Grassellino
ingegnere elettronico, scelta per guidare al Fermilab di Chicago il team che realizzerà il computer quantistico più grande al mondo.

Alessandra Sciutti
ricercatrice responsabile del Laboratorio di Robotica Cognitiva e Interazione dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia dove studia come un robot interagisce con un essere umano.

Cristina Scielzo
responsabile del laboratorio di Biologia delle cellule B maligne e modellazione 3D dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

Raffaella Di Micco
capo del laboratorio di Senescenza cellulare all’Istituto Telethon del San Raffaele di Milano dove studia le cellule staminali, in particolare quelle del sangue per sviluppare terapie geniche.

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