Indicazioni Nazionali: per saperne di + #3
Progettazione didattica in vista delle nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo

Progettazione didattica in vista delle nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo

L’anno scolastico in corso offre l’opportunità di porre le condizioni per l’effettiva adozione delle Nuove Indicazioni 2025, in previsione per il 2026-2027.

Sul piano metodologico e didattico, che costituisce il cuore dei processi di insegnamento-apprendimento, si tratta di focalizzare l’attenzione, tra i vari ambiti da prendere in esame da parte delle scuole (tra cui la revisione del curricolo verticale di istituto parte integrande del PTOF), sulla progettazione didattica di unità di apprendimento, mediante la definizione condivisa e collegiale di Linee guida che possano orientare il lavoro progettuale dei Consigli di classe, dei team della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, dei dipartimenti disciplinari e dei gruppi di lavoro costituiti sulla scorta dell’autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche.

Un’idea da cui partire

La progettazione a ritroso di Wiggins e Mc Tighe, ripresa in Italia da Mario Comoglio, si sostanzia in un processo di rielaborazione di saperi, abilità, disposizioni ad agire, comprensione profonda, per la promozione dello sviluppo di competenze disciplinari e trasversali. I passaggi fondamentali di tale approccio progettuale sono tre: identificazione dei risultati attesi, definizione delle evidenze di accettabilità, pianificazione di esperienze di istruzione.

L’impostazione proposta richiede ai docenti un cambiamento di rotta logico e culturale, che si sostanza nell’abbandonare la pratica diffusa di riproduzione in parafrasi più o meno articolate di ciò che gli alunni sono chiamati ad apprendere e i docenti ad insegnare, per passare all’analisi concettuale di quanto richiesto in termini di competenze attese, mediante domande-chiave ben poste e mirate. Si tratta di interrogativi euristici, che permettono la scoperta del da farsi didattico, ricordando sempre che la didattica è l’arte dell’insegnare, da non ridurre a banali tecnicismi o ad aspetti secondari del lavoro del magister.

La centralità delle domande di analisi viene ribadita nella sua rilevanza in quanto permette ai docenti di fare chiarezza, in primo luogo, sugli aspetti focali da presidiare nel processo di insegnamento-apprendimento, definirne i livelli di complessità in base all’età dei discenti e ai loro specifici bisogni formativi e, non da ultimo, di condividerne il senso e le conseguenti azioni di natura progettuale e operativa con i colleghi, gli alunni, le famiglie. Una progettualità didattica si può dire condivisa se parte da presupposti comuni e risulta chiara e coerente nel suo svolgimento a tutti i protagonisti coinvolti. A tale proposito si può richiamare come comune riferimento progettuale il rispetto delle fasi del cosiddetto “ciclo di apprendimento”: condivisione del senso, allenamento, partita, riflessione.

Contenuti di sapere, abilità, obiettivi formativi, competenze vanno collocati in modo integrato ed interagente, con consapevolezza, in un processo logico e coerente di progettazione didattica in itinere, nello svolgimento dell’anno scolastico, oltre che nei documenti salienti annuali e pluriennali che connotano l’identità educativa, pedagogico-culturale di ogni istituto.

L’articolazione del processo formativo prevede di progettare contestualmente alle attività e ai compiti autentici anche la valutazione, che non va collocata a parte, senza legami e/o connessioni, con i processi formativi posti in essere, vissuti ed accompagnati da alunni e docenti. La sua valenza pedagogica si delinea in chiave metacognitiva ed autovalutativa, con il ricorso ad una pluralità di strumenti e di modalità di raccolta dei dati e di espressione dei relativi giudizi ed apprezzamenti.

Per accompagnare le scuole in questo processo di revisione della progettazione disciplinare, in vista dell’introduzione delle nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo, abbiamo previsto un percorso di accompagnamento che prevede di momenti di lavoro collegiale, con i singoli dipartimenti disciplinari per arrivare a una condivisione di materiali e strumenti: Nuove indicazioni 2025 e revisione progettazione disciplinare.

Il percorso sarà personalizzato per durata, modalità e contenuti, in base alle esigenze specifiche della tua scuola.

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