Festività romane: un calendario per la classe

Festività romane: un calendario per la classe

Le festività riflettono i valori e le credenze di un’intera civiltà; conoscerle aiuta a capire la vita quotidiana, la politica, la religione e la loro interconnessione, oggi come nell’antichità.

La maggior parte delle feste attuali ha un antecedente nel mondo romano. Natale, Capodanno, Carnevale, Pasqua, Calendimaggio, Ferragosto – e perfino Halloween e la festa di San Valentino – corrispondono a ricorrenze antiche che, in seguito, la Chiesa ha assorbito, adattandole ai suoi principi e modificandone il significato: alle cerimonie che scandivano ritualmente l’anno in base all’alternarsi dei ritmi cosmici e dei cicli dell’agricoltura, il culto cristiano ha sovrapposto le fasi della vita e della predicazione di Gesù.

La conoscenza dei riti e delle cerimonie antiche può suscitare nei giovani interesse e curiosità. Comprendere le origini delle tradizioni moderne costituisce certamente un’occasione di arricchimento culturale, ma soprattutto offre l’opportunità di delineare un quadro più completo e sfaccettato del mondo antico, di stimolare riflessioni critiche sulla continuità tra passato e presente, di esplorare come le culture si intreccino e si influenzino a vicenda, di acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie radici, e, sul piano più specifico della didattica, di attivare competenze interdisciplinari.

A tale fine si può organizzare l’elaborazione di un calendario delle feste romane suddividendo la classe in gruppi e indicando ad ogni gruppo un diverso percorso di ricerca. Si possono tradurre i testi; mettere in luce la corrispondenza delle festività con i ritmi del cosmo (equinozi e solstizi) o con i cicli della vegetazione (semina e raccolto); trovare riscontri nella mitologia e nell’arte o in eventi storici (come l’offerta della corona regale a Cesare durante i Lupercali del 44 a. C.). Oppure la ricerca può vertere sull’individuare affinità con altre tradizioni o con la stessa liturgia cristiana; sul descrivere i rituali evidenziando la corrispondenza tra l’evento sacro e la sua trasposizione nella realtà sociale (come il ribaltamento dell’ordine cosmico nel solstizio d’inverno trasferito nel ribaltamento delle gerarchie sociali durante i Saturnali). 

In particolare, la stagione presente, che sancisce la fine dell’anno agrario e l’inizio del nuovo ciclo vegetativo, nelle civiltà agricole rappresentava simbolicamente un tempo liminale in cui i confini tra la morte e la vita, tra questo e l’altro mondo, si assottigliavano, consentendo ai morti di ritornare sulla terra e di aggirarsi nei luoghi che frequentavano quando erano in vita. 

A questo allude infatti la festa di Halloween, dallo scozzese All Hallows’ Eve, “vigilia di Ognissanti”, tra il 31 ottobre e il 1° novembre: dedicata nella cristianità alla commemorazione dei Santi e dei morti, nelle aree anglosassoni ha conservato le caratteristiche del suo antecedente celtico, Samhain, affine alla cerimonia del Mundus patet (“la fossa è spalancata”) che a Roma si celebrava l’8 novembre, una delle date in cui si scoperchiava la fossa che metteva in comunicazione il mondo dei vivi con il mondo infero. 

Su questo argomento si può consigliare la traduzione di Ovidio (Fasti 6, 287-322), Plinio il Vecchio (Naturalis Historia 30, 5) e Servio (Aen. VI 264-275); la lettura dei testi sarà di certo più motivata, se si mette in luce il contesto culturale e cultuale in cui furono scritti.

Più in generale, l’analisi delle festività antiche può anche offrire spunti di riflessione sulla concezione della natura: oggi considerata come entità inanimata da sfruttare materialmente, nell’antichità come organismo animato da venerare religiosamente; oggi oggetto di analisi scientifica, anticamente oggetto di un culto finalizzato a sacralizzarne i ritmi e i cicli. Ricostruire il cammino che ha portato dal primordiale anelito di integrazione dell’uomo nel cosmo all’attuale processo di disintegrazione del cosmo da parte dell’uomo può offrire molteplici spunti di riflessione in un percorso dedicato all’educazione civica.

Se anche voi siete appassionati del latino, se considerate questa materia essenziale per la formazione e la crescita, se avete proposte didattiche e idee da condividere con colleghi e colleghe scriveteci a insegnare.latino.oggi@gmail.com.

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