
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito da pochi giorni ha pubblicato le nuove Linee guida per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole. Si tratta di un documento che vuole accompagnare dirigenti, docenti e studenti, più in generale la comunità scolastica, in un percorso di innovazione, cercando di valorizzare le potenzialità dell’IA senza trascurarne i rischi. Era un documento quanto mai necessario e atteso!
Alcuni punti di forza sono chiari: l’IA viene presentata come strumento per semplificare alcune attività, anche di natura amministrativa, liberando tempo da dedicare all’insegnamento e risolvere nodi problematici (progettazione, valutazione, dispersione …). Un’occasione anche per personalizzare i percorsi di apprendimento favorendo un’alta accessibilità per tutti. Non si tratta quindi di sostituire l’insegnante – una scuola senza insegnanti sarebbe impensabile! – bensì di offrire una nuova opportunità per migliorare il modo di fare scuola per un apprendimento più significativo. Un aspetto importante è sicuramente l’attenzione rivolta agli studenti con bisogni educativi speciali, per i quali l’IA può creare strumenti su misura.
Allo stesso tempo, le Linee guida insistono su alcuni principi fondamentali: trasparenza (gli algoritmi devono essere comprensibili), equità (evitare discriminazioni nei dati e negli usi) e sorveglianza umana (le decisioni non possono essere lasciate a una “macchina”, ma vanno sempre verificate dai docenti). È un richiamo prezioso, perché nella pratica quotidiana sappiamo quanto sia facile affidarsi in modo acritico agli strumenti digitali.
Non mancano però le criticità. La prima riguarda la formazione: senza un investimento serio sullo sviluppo professionale dei docenti, le tecnologie rischiano di restare sulla carta. Inoltre, la gestione dei dati degli studenti è un nodo delicato: servono regole chiare, ma anche strumenti semplici da applicare. Infine, la prevenzione dei bias (pregiudizi) negli algoritmi richiede competenze che non sono ancora diffuse nelle scuole. Alla luce di questo quadro, le proposte formative di Dea Scuola assumano un’importanza straordinaria!
In sintesi, le Linee guida aprono opportunità interessanti, ma la loro efficacia dipenderà da come verranno tradotte nella pratica quotidiana. Per i docenti, la sfida sarà imparare a vedere l’IA non come un ostacolo, ma come un alleato: uno strumento da conoscere, sperimentare e con cui collaborare in modo critico, sempre al servizio degli studenti e della missione educativa della scuola.
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Checklist per i docenti: 5 cose da ricordare sull’IA a scuola
- L’IA non sostituisce l’insegnante
- È un supporto per personalizzare i percorsi, semplificare compiti ripetitivi e favorire l’inclusione.
- Trasparenza e chiarezza
- Gli strumenti devono essere spiegabili: se non capisco come funziona, non posso usarlo in classe con responsabilità.
- Sorveglianza umana sempre
- Le decisioni importanti (valutazioni, accesso a percorsi formativi, ecc.) non devono mai essere lasciate solo agli algoritmi.
- Protezione dei dati degli studenti
- Attenzione alle piattaforme che raccolgono informazioni: usiamo configurazioni sicure e informiamo famiglie e studenti.
- Formazione continua
- Per sfruttare davvero le potenzialità dell’IA servono aggiornamento professionale, condivisione di buone pratiche e lavoro in team.

Di questi temi parleremo insieme al prof Rotolo durante il webinar gratuito Linee Guida per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle istituzioni scolastiche in programma il 18/09/25. Relatori: Chiara Panciroli, Antonino Rotolo.
AI: Apprendere Insieme– percorso di accompagnamento all’uso dell’AI nella didattica, a cura di Chiara Panciroli e
riservato a tutti i docenti che hanno in adozione un testo Deascuola per l’anno scolastico 2025-26.
Scopri di più >>> https://l.deascuola.it/ai-apprendere-insieme/index.html