La Fisica al servizio dell’Educazione Civica

La Fisica al servizio dell’Educazione Civica

In una delle sue ultime apparizioni pubbliche, durante il CICAP-Fest di Padova nel 2022, Piero Angela tenne un discorso dal titolo “Prepararsi al Futuro”, in cui lanciava un monito rivolto soprattutto al mondo degli insegnanti, ricordando che è a scuola che si può e si deve iniziare a preparare tutti gli antidoti più efficaci per fronteggiare le insidie e i possibili veleni di un mondo in vorticosa trasformazione. Il suo messaggio era riferito in particolare al pericolo della circolazione incontrollata di fake news in rete, ma più in generale puntava l’attenzione sull’urgenza di gestire in modo attento le tecnologie, sia nelle forme emergenti che in quelle più tradizionali, e i nuovi paradigmi di comunicazione, ovvero richiamando la centralità che la scienza deve avere nella società e nel vivere comune, nella cultura, nell’educazione. La convinzione di Piero Angela, manifestata spesso durante la sua lunga e prolifica carriera di giornalista e divulgatore scientifico, è di certo anche quella di molti altri esperti di educazione e didattica.

È ormai opinione condivisa, ad esempio, che il vantaggio di vivere circondati da una diffusione capillare e pervasiva delle tecnologie non rappresenti la garanzia per i nativi digitali di coltivare spontaneamente un’adeguata consapevolezza e “alfabetizzazione digitale”, anzi. Il compito di indicare e spiegare quale sia l’utilizzo più ragionato e responsabile di smartphone, app e social media, non può che essere affidato quindi alla scuola e agli adulti, al fine di scongiurare l’innesco di dinamiche imprevedibili, potenzialmente anche violente, come il cyberbullismo. Analogamente, sembra assai rischioso affidarsi solo ai virtuosismi tecnologici e alle prospettive di innovazione quando si tratta di gestire o anche solo di convivere con le nuove intelligenze artificiali. Proprio per l’ineluttabilità del ruolo che avranno e già hanno queste tecnologie, infatti, l’educazione e la formazione devono necessariamente fare i conti oggi con le IA, soprattutto con quelle di tipo generativo, in grado di creare autonomamente testi, immagini e suoni. I contenuti generati dalle IA hanno implicazioni profonde e importanti per la didattica, considerando inoltre che si tratta di un tema che interessa in modo trasversale le nostre società.  

Imparare a conoscere e cogliere i benefici delle nuove tecnologie e, eventualmente, ad arginarne i rischi, può essere un processo lento e faticoso. Tuttavia, è un passaggio irrinunciabile per le società e le democrazie moderne, come dimostrano altri eventi epocali in questo senso: basti pensare all’impatto che ha avuto sull’opinione pubblica americana la pubblicazione, nel 1962, del celebre saggio della biologa Rachel Carson, Primavera silenziosa. Denunciando i gravi rischi di inquinamento ambientale associati all’uso dei pesticidi, Carson riuscì a rendere più consapevoli e informati i cittadini comuni, gli stessi scienziati e i decisori politici, che hanno poi limitato e regolato l’uso e la vendita di questi nuovi prodotti chimici. Fu proprio quella eccezionale consapevolezza e mobilitazione civica, politica, e scientifica a favorire la nascita dei moderni movimenti ambientalisti.
Così come per i processi innescati dai nuovi strumenti digitali, anche l’esigenza di una gestione più sostenibile dell’ambiente e delle risorse naturali richiede dei cambiamenti tempestivi e trasversali, a partire da un ripensamento radicale dell’educazione e dei metodi di insegnamento su questi temi, come indicato del resto nei goal dell’Agenda 2030.

La centralità delle scienze nella nuova Educazione Civica 

In effetti, “Cittadinanza digitale” e “Sviluppo sostenibile”, insieme a “Costituzione”, rappresentano i nuclei concettuali di base attorno a cui si articola la nuova disciplina di Educazione Civica, introdotta nelle scuole di ogni ordine e grado con la legge 92 del 2019, come definito dalle ultime Linee Guida, aggiornate al 2024, che ne dettagliano gli aspetti contenutistici e metodologici.
Nelle caratteristiche di queste macroaree si può riconoscere il ruolo da protagonista dell’istruzione scientifica come contenuto fondante per l’educazione civica, in una ristrutturazione di questa materia che arriva dopo un percorso lungo e piuttosto complesso. 

L’insegnamento dell’educazione civica, infatti, è stato previsto per la prima volta già nel 1958, per due ore al mese nella programmazione di scuole medie e superiori, sotto la responsabilità del docente di Storia. In un momento di grande fermento e progresso sociale, per il mondo della scuola si trattava di una novità storica, che fu tuttavia ben presto interrotta per ragioni di carattere politico e finanziario, per poi essere reintrodotta venti anni dopo, nel 1979. In seguito a frequenti interventi e revisioni avvenuti nel corso degli anni, nella sua definizione didattica, nella collocazione curricolare e nella programmazione, la disciplina cambia aspetto in modo importante nel 2011, quando si parla di educazione alla “Cittadinanza e Costituzione”, comprendendo cinque argomenti: educazione ambientale, educazione stradale (comprendente lo studio del Codice della Strada), educazione sanitaria (ovvero la conoscenza delle regole basilari di pronto soccorso), educazione alimentare e, naturalmente, Costituzione italiana. Dopo due anni di sperimentazione, viene introdotta, per un’ora settimanale, all’interno di Storia e Geografia, in tutti gli istituti di ogni ordine e grado. 

In questa nuova, ultima veste, entrata in vigore nel 2020, l’educazione civica diventa a tutti gli effetti una materia curriculare, con un suo voto autonomo in pagella, e il suo insegnamento è affidato in contitolarità, durante le ore in cui è possibile trovare una coincidenza di argomenti. La Fisica e le altre discipline scientifiche possono contribuire in modo importante in questo senso.
Alle scuole è affidato un mandato sociale di grande responsabilità: formare delle competenze utili per comprendere e governare la complessità delle nostre società, non solo in termini culturali, ma anche di cittadinanza e consapevolezza civica. 
Per affrontare questa sfida, è essenziale poter contare su un supporto mirato e aggiornato di tutte le altre discipline convolte.

Sistema Fisica: tante occasioni per formare cittadini consapevoli!

Il nuovo corso di Petrini Sistema Fisica – I Colori dell’Universo (di Bocci, Malegori, Milanesi, Toglia) per i licei scientifici, guarda proprio in questa direzione, proponendo diversi contenuti e approfondimenti a cui affidarsi per comprendere le implicazioni sociali della fisica e dei più recenti progressi della ricerca scientifica e tecnologica. 

Gli spunti che la fisica può offrire per mettere al centro l’educazione ambientale, digitale, la cittadinanza attiva e il rispetto dei diritti umani, sono davvero tanti. Dai principi della dinamica all’energia elettrica, nei tre volumi di Sistema Fisica si possono consultare schede più mirate sull’educazione civica insieme ad altri contenuti pensati con un’attenzione particolare agli obiettivi di apprendimento e formazione in termini di cittadinanza consapevole. 
Per esempio, negli approfondimenti dedicati alla “guida sicura sull’asfalto bagnato”, alle “cause dell’innalzamento dei mari” e alle “auto ibride”, lo studio dei concetti e dei modelli teorici di riferimento introdotti nelle lezioni precedenti viene arricchito da riferimenti specifici a situazioni problematiche reali, che hanno a che fare con esperienze di vita quotidiana, come la guida in situazioni rischiose, e che toccano temi di interesse più globale, come la crisi ambientale e climatica in atto. In un’ottica generale di didattica attiva e per competenze, si cerca di stimolare l’interesse e la partecipazione degli studenti con delle attività aggiuntive di approfondimento e di esercitazione sui temi appena trattati, anche in funzione di un orientamento alle discipline STEM. 

Esempio di scheda di Educazione Civica da Sistema Fisica

Per soddisfare l’esigenza di trasversalità e multidisciplinarietà, tratti distintivi e caratteristiche intrinseche dell’educazione civica, questa disciplina è stata pensata come naturalmente integrata con la Fisica, quindi non limitata a dei singoli approfondimenti dedicati. 
Secondo gli autori di Sistema Fisica è importante, infatti, cogliere tutte le occasioni che la fisica offre per far riflettere in modo critico sui temi cruciali della vita degli studenti, come la sicurezza stradale, il rischio in laboratorio o le tecnologie al servizio del risparmio energetico, con un occhio di riguardo alle intelligenze artificiali, novità che arricchisce quest’ultima edizione. 
Studiare le molteplici applicazioni e ricadute sociali dei fenomeni e delle tecnologie descritte dalla fisica non può che incontrare e richiamare l’educazione civica, anche implicitamente. 
Dalle tecnologie ISWEC per la produzione di energia elettrica dal moto ondoso alla radioterapia per la cura dei tumori, passando per il monitoraggio dei terremoti, le introduzioni di carattere teorico sono accompagnate dall’analisi di scenari reali e di esercitazioni nell’uso e nella gestione dei più comuni chatbot, imparando così a fare delle scelte opportune come cittadini competenti e responsabilizzati. 

Inoltre, anche gli esercizi di fine lezione e fine unità sono formulati, dove possibile, pensando alle implicazioni civiche della fisica, per stimolare processi di apprendimento e metacognitivi che possano aiutare a saper essere, oltre che a saper fare.
L’obiettivo finale rimane quello già indicato da Piero Angela: fare affidamento sulla fisica e sulle scienze a scuola per formare cittadini più consapevoli e dotarli di qualche strumento in più per affrontare la realtà!


Scopri i contenuti di Educazione Civica nel nuovo corso Sistema Fisica – I Colori dell’Universo.

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