#Uguaglianza

Cura, Libertà, Responsabilità, Uguaglianza, Vulnerabilità… parole importanti, che negli ultimi mesi sono diventate improvvisamente necessarie. Deascuola propone una parola “necessaria” al mese: partendo dal linguaggio, l’analisi si allarga al mito, alla storia, alla sociologia, alla filosofia e si completa con diverse proposte di attività didattiche. Uno strumento in più per aiutare i ragazzi a sviluppare il senso civico e a riconoscere la scuola come luogo di crescita della persona.


UGUAGLIANZA

L’uguaglianza come concetto politico nasce nell’Atene antica insieme a quello di democrazia, che aveva i suoi cardini nell’isonomia (da ísos, uguale, e nómos, legge), cioè l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, e nell’isegoria (da ísos, uguale, e agoréuo, parlare in assemblea), cioè l’eguale possibilità di prendere parola nelle pubbliche assemblee.
Nella modernità, il principio dell’uguaglianza viene enunciato dalla Rivoluzione francese, per ritrovarsi poi nelle Costituzioni liberali ottocentesche, e – in senso ampliato – nelle Costituzioni democratiche novecentesche e nelle Dichiarazioni internazionali dei diritti umani.

Uguali in che cosa?

L’uguaglianza è un concetto che implica una relazione tra diversi elementi, quindi rimanda alle domande: «uguaglianza tra chi?» e «uguaglianza in che cosa?».
In base alle risposte, avremo quattro diverse declinazioni del concetto.
L’uguaglianza giuridica stabilisce che tutti, donne o uomini, ricchi o poveri, hanno capacità giuridica e sono soggetti alle stesse leggi.
L’uguaglianza politica indica che tutti i cittadini e le cittadine di uno Stato hanno uguale diritto di partecipare alla formazione delle leggi e degli ordinamenti.
L’uguaglianza delle opportunità implica la necessità di dotare individui diseguali per nascita delle risorse necessarie a raggiungere un uguale punto di partenza nella competizione sociale.
L’uguaglianza materiale o sostanziale richiede che ciascuno benefici delle stesse condizioni di vita o degli stessi beni.

Uguaglianza e democrazia

L’uguaglianza è principio costitutivo sia delle forme sia della sostanza della democrazia, in tutti gli ordinamenti avanzati. Ma perché è un principio così importante?
Come scrive Luigi Ferrajoli, nel suo Manifesto per l’uguaglianza, le ragioni sono due: «La prima è che l’uguaglianza è stipulata perché siamo differenti, inteso “differenza” nel senso di diversità delle identità personali. La seconda è che essa è stipulata perché siamo disuguali, inteso “disuguaglianza” nel senso di diversità nelle condizioni di vita materiali».
L’uguaglianza è insomma sancita a tutela delle differenze e in opposizione alla disuguaglianza.
È proprio quello che fa l’art. 3 della Costituzione italiana, che è composto di due comma. Il primo afferma la pari dignità sociale e l’uguaglianza davanti alla legge «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Il secondo stabilisce che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Garantire l’uguaglianza significherà quindi combattere le discriminazioni, cioè le violazione dell’uguale valore delle differenze, ma anche le disuguaglianze nelle condizioni materiali.

Il principio di uguaglianza nella pandemia

Nel corso della pandemia di Covid-19 le diseguaglianze che affliggono la vita sociale, in tutti i paesi, si sono manifestate con particolare gravità. Per esempio, le donne si sono trovate gravate di compiti di cura in misura superiore agli uomini; le persone a basso reddito e con lavori “atipici” hanno sofferto più di altri le conseguenze economiche; gli abitanti dei territori con servizi sanitari peggiori hanno subito più pesanti limitazioni alla vita sociale o peggiori perdite di vite umane.
Si è parlato infatti anche di “sindemia” (dall’inglese syndemic, contrazione di synergy, sinergia, ed epidemic, epidemia), per indicare l’interazione tra la malattia, o più malattie, e le condizioni ambientali o socio-economiche.
La pandemia ha però avuto anche l’effetto di rivitalizzare l’ideale dell’uguaglianza, ponendo in particolare il problema di garantire l’accesso universale alle cure e alle vaccinazioni, indipendentemente dal reddito e da altre condizioni personali.

Per approfondire:

• Breve videolezione sulla parola “uguaglianza” della giudice della Corte Costituzionale, Daria De Pretis, per la serie “Le parole della Costituzione”.

• Un approfondimento sull’uguaglianza di genere, tra donne e uomini, che figura tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

• Una lezione del filosofo del diritto Luigi Ferrajoli sul rapporto tra uguaglianza e democrazia.

• Sul concetto di “sindemia”, si può leggere la traduzione italiana dell’articolo “Covid-19 is not a pandemic” di Richard Horton, medico fisiologo, docente onorario alla School of Hygiene and Tropical Medicine e all’University College di London.

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