Nell’indagine del 2015 PISA ha introdotto per la prima volta la rilevazione delle abilità di problem solving collaborativo.
La constatazione che l’innovazione nel nostro mondo è il prodotto della condivisione e della collaborazione, dell’intraprendenza congiunta (co-agency), intesa come un insieme proficuo di relazioni interattive, ha indotto l’OCSE a focalizzare l’attenzione sull’adeguatezza dei sistemi scolastici allo sviluppo della dimensione collaborativa della conoscenza.
Il quadro che l’indagine ha restituito ha reso evidente quanto scarsa sia stata, almeno fino a quel momento, l’importanza attribuita dai sistemi scolastici dei paesi OCSE a questo aspetto dell’apprendimento, dal momento che solo l’8% dei quindicenni si è dimostrato in grado di completare compiti che richiedevano la capacità di gestire le dinamiche di gruppo, le competenze sociali ed emozionali, persino in presenza di quesiti piuttosto semplici.
Tutti i paesi partecipanti hanno manifestato la necessità di incentivare il valore e la pratica del problem solving collaborativo, rompendo una tradizione consolidata nella cultura dei sistemi scolastici, che tende a valorizzare il lavoro individuale e a sminuire, quando non a sanzionare, il lavoro in team. D’altra parte le migliori performance in questo campo sono parse collegate a fattori riconducibili all’ambiente scolastico, come la frequenza di attività didattiche centrate sulla comunicazione, sull’empatia, sul riconoscimento delle emozioni.
In molte scuole, anche nel nostro Paese, soprattutto negli Istituti che praticano la didattica per l’apprendimento attivo di competenze, la dimensione collaborativa è da alcuni anni ampiamente presente, è valorizzata e valutata ed è parte integrante delle azioni didattiche, anche grazie all’integrazione fra ambiente fisico ed ambiente digitale. Spazi di collaborazione fisici trovano la loro naturale prosecuzione negli ambienti di apprendimento on line implementati sulla base di principi pedagogici che incoraggiano il lavoro sociale accanto a quello individuale. Grazie al digitale collaborare non è mai stato così facile, perché la cifra distintiva degli ambienti on-line di apprendimento è data proprio dalla possibilità di interagire e lavorare in gruppo alla costruzione di un prodotto o di un elaborato, anche trovandosi a distanza. Abbiamo beneficiato e stiamo continuando a beneficiare di queste opportunità nella congiuntura emergenziale dovuta alla pandemia da COVID-19.
L’apprendimento collaborativo e la costruzione della conoscenza tuttavia non si improvvisano. Non è semplicemente mettendo le persone a lavorare insieme che si ottiene crescita della conoscenza e sviluppo di intelligenza collettiva, poiché se il lavoro non è rigorosamente progettato ed accompagnato, se non è sostenuto dagli strumenti più idonei, se gli studenti non sono stati educati a coltivare e praticare le abilità sociali, qualunque attività risulterà improvvisata quando non addirittura controproducente. Qualunque sia la forma scelta di collaborazione, gli studenti devono essere istruiti sugli obiettivi del lavoro e su come condurlo; in base alla loro età e maturità, intesa anche come abitudine a collaborare, si gradueranno i compiti dai più semplici ai più complessi e si deciderà se fornire istruzioni e quanto dettagliatamente, se assegnare i ruoli o lasciare che siano gli studenti del gruppo a darseli.
Ogni strumento digitale inoltre può risultare banale o inutile se non sappiamo sfruttarne adeguatamente le possibilità. Il rischio che corriamo è quello di disporre di attrezzi potenti, ma utilizzati al minimo, senza trarne i vantaggi che potrebbero offrire se conosciuti in modo approfondito e impiegati con consapevolezza pedagogica.
Moltissime attività stimolanti ed alto impatto motivazionale possono essere praticate in ambiente digitale in modalità collaborativa, dalla scrittura a più mani alla lettura sociale, al blogging, alla costruzione di artefatti, fino al debate, con strumenti semplici o più articolati. La G-Suite for Education offre una grande quantità di app che possono essere utilizzate in modalità collaborativa anche offrendo diversi livelli di collaborazione, dall’co-editing al suggerimento o al commento, in base alle scelte del docente.
Per approfondire la conoscenza degli strumenti di G-Suite per la condivisione, è disponibile un corso online “Gli strumenti di Google Suite for education per la didattica integrata”, nella versione base, avanzate e completa.
Esistono inoltre numerosi ambienti specifici per la lettura sociale, per il lavoro sulle immagini, per la preparazione di debate che potranno essere utilizzati potenziando la dimensione collaborativa dell’apprendimento.
Per approfondire i diversi aspetti del lavoro collaborativo in ambiente digitale vi consigliamo la lettura di “Didattica Digitale Integrata per un apprendimento attivo”.