Per un approccio sensato al passaggio dai voti ai giudizi descrittivi

Per un approccio sensato al passaggio dai voti ai giudizi descrittivi

L’innovazione delle modalità valutative nella scuola primaria, introdotta con l’OM 172/20, porta con sé due elementi di debolezza: il primo riguarda i tempi di applicazione del provvedimento che, emanato nel dicembre 2020, è divenuto applicativo poco più di un mese dopo, in piena emergenza pandemica; il secondo si riferisce all’ambito di applicazione limitato alla scuola primaria, con il conseguente rischio di accentuare la frattura, già esistente, con la scuola secondaria di primo grado. In particolare la mancata applicazione del nuovo modello di valutazione nella scuola secondaria di primo grado si configura come un’occasione mancata di riformare un segmento debole del nostro sistema di istruzione. 

Entrando nel merito della proposta ministeriale si possono evidenziare alcune ulteriori criticità, tra cui la più evidente riguarda l’orientamento verso un approccio eccessivamente analitico e parcellizzato al giudizio valutativo, che rischia di entrare in contraddizione con il significato stesso della valutazione periodica e finale, come momento di sintesi globale dell’esperienza di apprendimento dell’allievo/a. 

Peraltro la centralità assegnata agli obiettivi di apprendimento è in contrasto con quanto precisato nelle Indicazioni nazionali 2012, che indicano nei traguardi per lo sviluppo delle competenze i criteri di valutazione prescrittivi su cui assicurare unitarietà al sistema scolastico nazionale e fondare la valutazione scolastica; ne deriva il rischio di “schiacciare” il giudizio disciplinare su una visione dell’apprendimento imperniata sulle conoscenze e abilità piuttosto che sulle competenze. 

Da qui l’importanza di promuovere un approccio sensato all’innovazione normativa attraverso l’adozione di soluzioni operative attente a gestire le criticità richiamate, oltre che a valorizzare gli elementi positivi che la caratterizzano.

Si propongono alcuni principi chiave: 

  • consentire una valutazione globale e sintetica del livello di apprendimento raggiunto dall’allievo, evitando una eccessiva frammentazione e analiticità degli elementi valutativi;
  • centrarsi in modo esplicito e consapevole su una visione dell’apprendimento intesa come sviluppo di competenze da parte dell’allievo/a, evitando uno schiacciamento sulla sola padronanza di conoscenze e abilità;
  • proporre un approccio alla valutazione degli apprendimenti disciplinari che possa essere esteso anche alla scuola secondaria di primo grado, al di là dei diversi simboli valutativi impiegati, evitando di accentuare la frattura culturale tra i due gradi scolastici.

Non c’è dubbio, infatti, che la proposta ministeriale rappresenti una occasione per rimettere a tema una gestione più consapevole e professionale del processo valutativo, dopo oltre dieci anni di “ritorno ai voti” che hanno determinato un evidente arretramento nella cultura e nelle prassi valutative nel primo ciclo di istruzione.

Approfondiremo questi temi durante il webinar:
Ripensare la valutazione nella scuola primaria: facciamo il punto
venerdì 25 febbraio alle ore 17:00
Con: M. Castoldi, A. Rucci
Iscriviti subito:  https://bit.ly/webinar_Valutazione 


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