Giornata della Terra: un futuro senza plastica

Giornata della Terra: un futuro senza plastica

Il 22 aprile sarà la Giornata Mondiale della Terra 2024. Quest’anno il tema è Planet vs. Plastics, una sfida globale alla presenza invasiva della plastica nel nostro ambiente e negli organismi degli esseri viventi, compreso l’essere umano. Questo materiale dalle mille proprietà, che ha cambiato e facilitato in molti aspetti la nostra vita, rappresenta oggi un enorme problema: ne produciamo troppo e non riusciamo a smaltirlo in modo ecologico. La Giornata della Terra vuole far riflettere sulla questione e propone iniziative e riflessioni sul tema. L’evento avrà una risonanza anche in Italia grazie al Villaggio per la Terra, una manifestazione con un intenso programma di proposte formative e didattiche per celebrare l’Earth Day e il suo messaggio per un futuro sostenibile.

Un traguardo ambizioso

Quest’anno gli organizzatori della Giornata Mondiale della Terra hanno scelto di concentrare l’attenzione sul problema dello smaltimento della plastica. L’impegno proclamato è di porre fine alla plastica per il bene della salute umana e del Pianeta, chiedendo una riduzione del 60% della produzione di tutte le materie plastiche entro il 2040.

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L’obiettivo di riduzione della plastica del 60% entro il 2040 promosso dalla Giornata Mondiale della Terra (Fonte: earthday.org)

L’obiettivo finale di costruire un futuro senza plastica per le generazioni future è declinato in alcuni traguardi concreti:

  1. promuovere una diffusa consapevolezza e una adeguata divulgazione dei danni causati dalla plastica alla salute umana, animale e di tutta la biodiversità;
  2. eliminare rapidamente tutte le plastiche monouso entro il 2030;
  3. chiedere politiche che pongano fine al fenomeno del fast fashion e alla grande quantità di plastica che produce e utilizza;
  4. investire in tecnologie e materiali innovativi per costruire un mondo senza plastica.

Dati allarmanti

La plastica dispersa nell’ambiente viene scomposta in microplastiche, che inquinano l’ambiente e le nostre fonti di cibo e acqua. La produzione di plastica ha numeri impressionanti. Sono stati superati i 380 milioni di tonnellate all’anno (negli ultimi dieci anni è stata prodotta più plastica che nell’intero XX secolo) e nel solo 2023 sono stati prodotti in tutto il mondo oltre 500 miliardi di sacchetti di plastica, un milione di sacchetti al minuto.

Il ciclo di vita di un sacchetto di plastica è completamente antiecologico: gli impianti petrolchimici deputati alla produzione sono responsabili di emissioni tossiche e hanno un consumo eccessivo di acqua ed energia. Alla fine del processo, poi, il sacchetto viene usato per un tempo brevissimo, mentre il suo processo di degradazione nell’ambiente è lunghissimo.

La plastica e il fast fashion

L’industria dell’abbigliamento produce ogni anno oltre 100 miliardi di capi. Questa sovrapproduzione ha innescato l’abitudine a un consumo eccessivo che ha trasformato il settore, convertendolo alla moda usa e getta.

Oggi le persone acquistano il 60% di capi di abbigliamento in più rispetto a 15 anni fa, ma ogni capo viene utilizzato per un tempo infinitamente più breve. Non si può fare affidamento nemmeno sul processo di riciclo, perché quasi l’85% degli indumenti finisce nelle discariche o negli inceneritori e solamente l’1% viene effettivamente riciclato.

Il fast fashion è uno dei grandi responsabili della dispersione della plastica. Infatti quasi il 70% degli indumenti è prodotto con petrolio grezzo, con il conseguente rilascio di microfibre durante il lavaggio e pericolose infiltrazioni nel suolo all’interno delle discariche.

La Giornata della Terra in Italia

L’Italia aderisce alla Giornata Mondiale della Terra attraverso il Villaggio per la Terra, una manifestazione ambientale che si terrà dal 18 al 21 aprile a Villa Borghese a Roma, in preparazione dell’evento mondiale. In questa occasione verranno organizzati anche momenti dedicati a laboratori ludici e didattici pensati per bambini e ragazzi per sensibilizzare le nuove generazioni sulla tutela ambientale.

Nel contesto della manifestazione si svolgerà anche il Festival dell’Educazione alla Sostenibilità, un’occasione di confronto tra le diverse realtà della nostra società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni di ricerca e alla scuola.

L’Earth Day Italia vuole radunare voci provenienti da settori diversi per evidenziare l’interdipendenza dei problemi e delle soluzioni. Tutti i partecipanti vengono sensibilizzati sul problema ambientale – quest’anno con particolare riferimento allo smaltimento e al riciclo delle plastiche – dietro lo stimolo ad adottare stili di vita rispettosi dell’ambiente e in sintonia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo globale sostenibile.

Plastic Tracker: il viaggio della plastica negli oceani

The Ocean Cleanup è un’organizzazione senza scopo di lucro che sviluppa tecnologie per liberare gli oceani dalla plastica. Organizza anche attività di informazione ed educazione che hanno lo scopo di promuovere consapevolezza sui temi ambientali e stimolare comportamenti virtuosi. Per esempio, attraverso la sua piattaforma Plastic Tracker è possibile seguire il percorso di una bottiglietta di plastica gettata in un corso d’acqua e quindi non smaltita in modo adeguato. È una specie di “gioco” che può ingaggiare efficacemente gli studenti spingendoli a riflettere sulle reali conseguenze dei loro gesti quotidiani. Si rinforzeranno i comportamenti virtuosi (molti ragazzi sono abituati a praticare la raccolta differenziata) e si stigmatizzeranno quelli irrispettosi dell’ambiente.

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