Artemisia e le altre
Eva Gonzalès, una pittrice al tempo degli Impressionisti

Eva Gonzalès, una pittrice al tempo degli Impressionisti

Eva Gonzalès, Le petit lever, 1875. Olio su tela, 50,5×61,3 cm. Collezione privata.

La Storia dell’arte è fatta anche di straordinarie figure femminili, il cui talento e la cui creatività vengono oggi riscoperti e celebrati, in sintonia con una diversa sensibilità che si diffonde in tutti i campi. Così anche il nostro blog, in costante dialogo con il mondo docente, vi offre un viaggio a puntate tra le grandi artiste di ieri e di oggi, per farle conoscere alle classi attraverso attività coinvolgenti e stimolanti.


L’allieva di Manet

Édouard Manet – l’uomo che ha rivoluzionato la pittura moderna, il bohémien che ha incantato e al tempo stesso scandalizzato la Parigi del Secondo Impero – non ha mai voluto prendere con sé un allievo, farsi chiamare “maestro” da qualcuno che potesse cercare in lui una guida, un esempio da seguire. Ha fatto, però, un’unica eccezione il giorno in cui ha accolto nel suo atelier di Batignolles una giovane pittrice dal nome spagnolo e dall’indiscutibile talento: mademoiselle Eva Gonzalès (Parigi, 1849-1883). Nel panorama dell’Impressionismo “al femminile”, il suo nome è meno conosciuto rispetto a quelli di Berthe Morisot e di Mary Cassatt; anche perché, a voler essere precisi, pur condividendone lo stile e i soggetti ispirati alla vita moderna, Eva non ha mai esposto insieme a Monet e ai suoi amici impressionisti, preferendo percorrere la via ufficiale del Salon.

Édouard Manet, Ritratto di Eva Gonzalès, 1878.
Pastello su tela, 42×33 cm. Collezione privata.

Una vita troppo breve

Eva Gonzalès ha trascorso la sua breve vita a Parigi, abitando sempre nel nono arrondissement, nel cuore della Ville lumière; le sue opere – oli su tela e pastelli, soprattutto – oggi sono disperse in molte collezioni private. Il suo quadro più celebre, Un palco al Théâtre des Italiens (1874), si trova invece al Musée d’Orsay di Parigi, il “tempio degli Impressionisti”. Per uno scherzo del destino, è esposto nella stessa sala dove ci sono anche alcune tele di Berthe Morisot: le cronache del tempo vollero, infatti, che tra le due pittrici ci fosse una grande rivalità non solo in campo artistico, ma anche sentimentale, per stabilire chi delle due fosse la “preferita” di Manet.

Eva Gonzalès, Un palco al Théâtre des Italiens, 1874. Olio su tela, 90×130 cm. Musée d’Orsay, Parigi.

La vita di Eva Gonzalès si interrompe bruscamente a soli trentaquattro anni, quand’era all’apice della sua carriera; poco dopo aver dato alla luce il suo unico figlio (Jean Raymond Guérard), la pittrice morì a causa di un’improvvisa embolia polmonare, probabile conseguenza del parto, mentre stava intrecciando una ghirlanda di fiori da deporre sulla tomba di Manet. Anche nella morte, infatti, maestro e allieva si ritrovarono uniti: Édouard si spense il 30 aprile del 1883 ed Eva a una settimana di distanza, il 6 maggio.

Édouard Manet, Ritratto di Eva Gonzalès, 1870.
Pastello su tela, 191×133 cm. National Gallery, Londra.

Eva Gonzalès in mostra

La figura – e le opere – di Eva Gonzalès, dopo essere rimaste troppo a lungo nell’ombra, proprio in questi anni stanno ritornando ad avere l’attenzione che meritano. Alla National Gallery di Londra, recentemente è stato esposto, in una mostra dedicata a un solo dipinto, il ritratto che Manet dedicò a Eva Gonzalès nel 1870 (“Discover Manet & Eva Gonzalès”); si racconta che il pittore fece posare la sua modella per più di anno, poiché non riusciva a cogliere le espressioni del volto – e i moti dell’animo – di Eva. Il dipinto forse non rende onore alla grazia di mademoiselle Gonzalès; tuttavia, in un’epoca in cui alle donne erano ancora precluse le Accademie di Belle Arti, è significativo che Manet abbia voluto pubblicamente dichiarare che secondo lui Eva Gonzalès era, a tutti gli affetti, una pittrice.
Nei prossimi mesi, invece, è prevista una mostra monografica al Petit Palais di Parigi e un’altra in Normandia, nella cittadina di Dieppe, dove Eva amava trascorrere le vacanze estive, prima in compagnia della sua famiglia e poi insieme al marito, l’incisore Henri Guérard; nel 2024, invece, è in programma una grande esposizione negli Stati Uniti.


SPUNTI DIDATTICI

ALLENARE L’OCCHIO DEL CRITICO

Far cercare online un’opera di Eva Gonzalès (un ritratto, una scena di genere oppure un paesaggio) e chiedere, dopo averla osservata con attenzione, di spiegare quali sono gli elementi riconducibili all’Impressionismo e quali, invece, se ne discostano (ad esempio: la scelta dei colori, la tecnica pittorica, il tema del dipinto, il lavoro eseguito in atelier oppure en plein air).

CONFRONTARE E DIBATTERE

Mettere a confronto un dipinto di Eva Gonzalès (ad esempio Il suonatore di tromba) e uno di Berthe Morisot (ad esempio Ritratto di Julie e Eugène Manet) e chiedere ai ragazzi e alle ragazze quale preferiscono e chi è, a loro avviso, la vera erede di Manet. Creare due squadre che dibattano della questione.

Scopri Il sogno di Artemisia, un corso solido, ricco e aggiornato e dalla forte identità visiva e narrativa, che riesce a coniugare una grande attenzione ai contesti delle opere con un’ accurata analisi delle opere stesse.

Guarda la presentazione del corso

Altri articoli da “Artemisia e le altre”

Artemisia e le altre Friedl Dicker-Brandeis e Charlotte Salomon: artiste vittime della Shoah
Artemisia e le altre Rose Bertin: la prima stilista
Artemisia e le altre Angelika Kauffmann: una ritrattista alla moda nel secolo dei Lumi
Artemisia e le altre Katsushika Ōi: all’altezza di un padre famoso
Artemisia e le altre La bambinaia con la Rolleiflex
Artemisia e le altre Ginevra Cantofoli: la pittrice sconosciuta di un quadro celebre