L’apprendimento maieutico

Eutop.IA immagina un ambiente di apprendimento fertile, in cui sia possibile far germogliare e potenziare le risorse di ciascuno e ciascuna. Recita così il sesto punto del manifesto del metodo Eutop.IA su cui si basa l’antologia La città dei libri e delle emozioni:

06 APPRENDIMENTO ATTIVO
Ogni studente merita di scoprire il meglio di sé e di coltivarlo. Un approccio maieutico fa emergere risorse che sono già insite in ciascuna persona. Nell’apprendimento attivo le studentesse e gli studenti sono coinvolti direttamente e in modo esperienziale, esercitando il pensiero creativo e le loro capacità interpersonali.

Uno dei principali compiti dell’insegnante è quello di far emergere ed elicitare tutte le risorse che sono insite nel singolo allievo o nella singola allieva. Principio fondante dell’apprendimento maieutico è infatti la convinzione che negli alunni e nelle alunne siano già presenti delle risorse da sviluppare. Per questo il/la docente stimola il bisogno di conoscenza e suscita la curiosità nell’apprendere senza fornire soluzioni, ma inducendo l’alunno/a a cercare vie che costruiscano il suo pensiero, la sua logica. Ragazzi e ragazze diventano quindi soggetti attivi della loro formazione e della loro crescita, imparando a imparare, ognuno/a con il proprio stile, con i propri strumenti e con i propri mezzi, rispettando tempi e modalità, come ci insegna la consapevolezza delle intelligenze multiple. L’insegnante ha allora il dovere di creare l’ambiente e le attività adatte affinché questo processo possa realizzarsi.

Forse è iniziato tutto con l’allora sconvolgente “mettere i bambini in cerchio” di Danilo Dolci, poeta ed educatore nato nel 1924, con la sua pedagogia della domanda e non della risposta giusta, con la sua educazione democratica volta alla crescita della collettività attraverso lo sviluppo delle risorse di ciascuno/a.

“C’è pure chi educa senza nascondere l’assurdo che è nel mondo,
aperto a ogni sviluppo,
cercando di essere franco all’altro come a sé, sognando gli altri come ora non sono.
Ciascuno cresce solo se sognato”.

(Danilo Dolci)


Oggi possiamo fare l’esempio altrettanto valido della comunità di ricerca che si costruisce nel metodo Philosophy for Children (P4C), la metodologia che vuole portare la pratica filosofica nelle scuole, diffusa in Italia dall’associazione CRIF (Centro di Ricerca sull’Indagine Filosofica). Il progetto è articolato in una proposta di lettura seguita da un piano di discussione con domande-stimolo volte ad avviare la discussione in classe, in un circle-time di tipo riflessivo e dialogico guidato dall’insegnante che diventa facilitatore maieutico, con il supporto di un ricco corredo di indicazioni metodologiche e cenni storici.

È fondamentale osservare come al centro di questo dialogo di ricerca non si trova tanto il che cosa viene detto e pensato da parte di ragazzi e ragazze, ma il come; non tanto l’esplicito quanto l’implicito delle verbalizzazioni e dei comportamenti; non tanto le abilità attuali quanto quelle potenziali che ogni studente e studentessa esibisce, in un ascolto attivo funzionale al successo dei processi di apprendimento di allievi e allieve.
Puoi scaricare qui un esempio di dialogo di ricerca a partire da un testo, per sperimentare e lavorare insieme alla tua classe con la metodologia P4C.

ATTIVITÀ DA FARE IN CLASSE
L’apprendimento maieutico dunque risponde alle esigenze di tutti e tutte, fa crescere i ragazzi e le ragazze coinvolgendoli nelle esperienze scolastiche ed extrascolastiche e permettendo loro di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi con le proprie forze, mettendosi continuamente in gioco e sperimentando. Per fare questo si possono attivare una serie di strumenti e di strategie che puntano sul potenziamento della ricerca, della creatività e della relazione con le altre persone. Vediamo insieme qualche esempio:
• proponiamo lo sviluppo della creatività attraverso attività che meglio la sappiano esprimere. Potete scaricare qui un’attività in cui è stato richiesto l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sotto la supervisione dell’insegnante, per potenziare e far emergere la creatività che c’è in ciascun ragazzo e ciascuna ragazza nella riscrittura dei dialoghi della favola La cicala e la formica.
• concepiamo l’apprendimento come un atto di condivisione, di scambio, di interazione e di reciprocità, in cui si mettono in campo competenze individuali ma anche sociali. Puoi scaricare qui e qui alcuni esempi di attività di cooperazione e collaborazione, in coppia e di gruppo, finalizzate all’apprendimento attivo.

E tu, che cosa ne pensi? Se condividi questo approccio e se l’apprendimento maieutico è al centro della tua pratica didattica; se conosci il metodo Philosophy for Children e se “personalizzi” le varie metodologie adattandole alle tue esigenze; se hai voglia di confrontarti con colleghi e colleghe per rendere la scuola, nonostante le difficoltà, sempre più un luogo di apprendimento felice, scrivici a eutop.ia.apprendimentofelice@gmail.com.

Nel prossimo articolo approfondiremo il punto 7 del manifesto di Eutop.IA: Fisicità. Non perderlo!

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